L’Everton torna a vincere in trasferta dopo tre mesi, dopo la vittoria sul WBA per 3-2. Una vittoria importantissima per i toffees, che si riaffacciano nella parte alta della classifica, a meno uno dagli acri-rivali del Liverpool, a meno cinque dalla zona europea. Il Newcastle, invece, ritrova amaramente la sconfitta dopo l’ottimo exploit con Liverpool e Tottenham ed il pareggio con l’Aston Villa. Decide al 93’ un colpo di testa di Cleverley, climax di una partita giocata per tutti i 90 minuti ad alta intensità. Il campo bagnato ha reso la battagli ancora più “maschia”, al St James è uscita fuori davvero una sfida avvincente, senza esclusione di colpi. Occasioni da una parte e dall’altra. Forse per quanto espresso l’Everton ha meritato i tre punti ma escono comunque a testa alta i Magpies, beffati nel finale ma comunque ritrovati nello spirito e nel gioco.
L’Everton parte a razzo, dimostrando quanto di buono già espresso nelle ultime uscite. Esce fuori tutta la qualità nel palleggio di gente come Barkley, Mirallas, Cleverley e Lennon: tutti molto bravi a cucire trame offensive, meno bravi a concludere, a capitalizzare il gioco creato. Questo il compito affidato principalmente a Lukaku, che però francobollato da Coloccini e Mbemba, non riesce a trovare la via del gol. Il belga comunque cerca spazi, si muove bene tra le linee. Tanto lavoro che produce una sola occasione nella prima frazione, al 27’ in corsa col destro. Elliot è posizionato bene sul diagonale del belga poco preciso. Il primo quarto d’ora i toffees fanno la gara: alta intensità di gioco, sopratutto sulla fascia destra con Lennon e Coleman molto attivi. Un tiro di Mirallas, qualche palla insidiosa messa al centro, però, non equivalgono al vantaggio. Di contro il Newcastle, prima chiuso e rinunciatario, esce piano piano dal guscio. Lo fa affidandosi alla fisicità del suo centravanti, Mitrovic, pericoloso sopratutto sulle palle aeree ed al 33’ con una buona percussione centrale. Negli ultimi minuti il match cala di intensità, nei primi 45 minuti ancora zero reti.
Il secondo tempo inizia riproducendo quanto più volte già visto durante la prima frazione. Everton che mantiene il possesso palla, crea occasioni ma non concretizza. La corsia di destra dei toffees scorre a meraviglia, più volte Dummett viene messo in difficoltà dalle giocate di Lennon e dalle incursioni di Coleman. La prima parte del secondo tempo la gestisce sempre l’Everton, bravo far girare la palla portandosi nei pressi dell’area di rigore avversaria, ma la squadra di Martinez continua a sciupare occasioni al momento di capitalizzare la manovra. Succede al 57’ con il diagonale di Lukaku stampato sui piedi di Elliot; succede al 58’ col tiro di Lennon rasoterra sul quale si distende sempre Elliot; succede al 67’ sul tiro di Barkley assistito dalla sponda di petto di Lukaku. L’Everton non segna, allora il Newcastle prova a tira fuori le sue qualità davanti: ci prova Perez al 70’ con un tiro finito di poco al lato. Poi nel giro di tre minuti arrivano due occasioni clamorose per i padroni di casa. La prima la sciupa Mitrovic, il suo terzo tempo lo fa svettare su Funes Mori ma Howard battuto si salva con la palla che sfiora il palo; la seconda occasione è di Wijnaldum, che a tu-per-tu con Howard di testa non insacca. Più che Boxing Day al St James’ Stadium è il Boxe Day, per quanto si sono prese a colpi di guantone le due squadre. Ma nessuna va KO, rimanendo con le porte inviolate fino al 90’. Si salva Elliot su Lukaku nei minuti finali, il belga stremato non controlla bene la palla e davanti al portiere non riesce a segnare. Ma al 93’, all’ultima chance per i toffees su calcio d’angolo, Elliot respinge con poca efficenza coi pugni, sulla palla arriva Cleverley che con il classico lob insacca in porta.
Al gong vince l’Everton, che può festeggiare, tra gli abbracci, questa vittoria sudata fino all’ultimo. Al gong perde il Newcastle, terzultimo e chiamato a fare punti prima possibile.