"Corruzione e abuso". Questa la sentenza emessa stamattina dal Comitato Etico della FIFA, che è valsa 8 anni di squalifica ai due uomini più chiacchierati del mondo del calcio negli ultimi mesi (e non per fatti di campo): Sepp Blatter, presidente della massima organizzazione mondiale calcistica, e Michel Platini, criticatissimo presidente dell'UEFA. Quella celebre consulenza costata un paio di milioni di franchi svizzeri a Blatter, pagati nel 2011, ha avuto un prezzo decisamente più alto per entrambe le parti. "Né nella sua dichiarazione scritta né durante la sua audizione, Blatter è stato in grado di dimostrare la presenza di basi legali per questo pagamento. La sua affermazione di un accordo orale non è stato convincente ed è stata respinta", questo recita la sentenza, valida allo stesso modo per Platini, che dovrà anche sborsare una multa di 80mila franchi.
Ovviamente non sono tardate ad arrivare le primissime reazioni, specialmente dai diretti interessati. Blatter si è definito molto amareggiato dalla sentenza: "Sono stato trattato come un punching ball. Sono triste per la FIFA e per tutto il mondo del calcio. Sono dispiaciuto soprattutto per l'aspetto umano di questa situazione. Ero ottimista, pensavamo di aver convinto il Comitato Etico di come è stata creata questa situazione. ma sono pronto a combattere per me e per il bene della Fifa. Farò ricorso in appello e al Tas". Una battaglia che dunque non è ancora finita per il presidente, che continua: "Mi vergogno delle prove che hanno presentato. Il presidente della FIFA può essere privato dalle sue funzioni solo dal Congresso. Pertanto io continuo a essere il presidente. Questo è uno Tsunami per la Fifa, la gente non capisce perché il presidente debba essere sospeso. Questo ha prodotto danni alla Fifa, ma anche alla mia famiglia".
Dall'altra parte, Michel Platini si mostra quasi sereno e senza dubbio non sorpreso, come ammette lui stesso: "Nessuna novità, il verdetto era stato scritto quattro mesi fa. Per questo non sono sorpreso". Dalla sua parte si è schierata anche l'UEFA, che ha comunicato di sostenere "il diritto di Michel Platini a un giusto processo e la possibilità di rendere il suo nome pulito. L'UEFA è estremamente delusa da questa decisione, che tuttavia è soggetta ad appello".