Giornata numero diciassette in Premier League, Louis Van Gaal era chiamato a fare risultato nella sfida casalinga del suo United contro il Norwich per scacciare i fantasmi oramai insistenti sulla sua panchina e ridare un minimo di serenità ai suoi in vista del periodo natalizio. Manchester United in deciso calo, con soli due punti racimolati nelle ultime tre di Premier (1-1 a Leicester, 0-0 in casa contro il West Ham e il sorprendente 2-1 sul campo del Bournemouth) e la contemporanea eliminazione dalla Champions League per mano del Wolfsburg, vittorioso per 3-2 alla Volkswagen Arena.

Polemiche che rotano vorticose intorno alla panchina di Van Gaal, con i soliti tabloid britannici ad ipotizzare l’esonero già in caso di risultato negativo quest’oggi. 29 i punti dei Red Devils in campionato, -6 dalla favola Leicester City, capolista solitaria. 21 gol segnati, 12 subiti. Norwich mai vincitore ad Old Trafford nella sua storia (cinque sconfitte su cinque partite giocate), che in questa stagione naviga in pessime acque: solo 14 punti raccolti e terzultimo posto che al momento vorrebbe dire retrocessione in Championship. Anche per i Canaries il periodo non è dei migliori: due sconfitte e due pareggi negli ultimi quattro match, con i due 1-1 casalinghi contro Everton ed Arsenal e le due sconfitte esterne con Watford (2-0) e Chelsea (1-0). Fino al quattordicesimo posto del Bournemouth ci sono cinque squadre in due punti, e solo quattro potranno raggiungere la salvezza: la lotta sembra già agguerrita.

Louis Van Gaal fa la conta degli assenti ancora una volta: oltre ai soliti noti Shaw e Antonio Valencia, mancano dalla partita Matteo Darmian e Jesse Lingard, entrambi per problemi ai tendini del ginocchio. Stessa sorte anche per Ander Herrera, che recupera ma solo per la panchina. A questi si aggiunge Rojo, vittima di una lussazione alla spalla. Squalificato invece Bastian Schweinsteiger, impegnato a scontare la seconda giornata delle tre di sanzione per la gomitata a Winston Reid, contro il West Ham. Così, a centrocampo il tecnico olandese sceglie la sostanza di Carrick e Fellaini, relegando in panchina Morgan Schneiderlin. Difesa con la solita coppia Jones-Smalling, coadiuvati da Ashley Young e Daley Blind sulle fasce. Tra i pali David De Gea. In avanti l’esplosività di Depay e Martial e la fantasia di Juan Mata accompagnano Wayne Rooney. Meno problemi invece per Alex Neil, costretto a rinunciare a due sole pedine, per quanto pesanti: Matt Jarvis e Andre Wisdom. Così, tra i pali Rudd tiene il posto sul quasi omonimo Ruddy; davanti a lui linea a quattro composta da Olsson, l’ex-Arsenal Bassong, Bennett e Russel Martin. Il filtro in mediana è composto da Gary O’Neil ed Alexander Tettey. Sulla trequarti si dispongono Redmond e Brady ai lati di Wesley Hoolahan. Cameron Jerome è l’unico terminale offensivo.

Al quindicesimo ottima percussione centrale di Juan Mata che si destreggia tra tre maglie avversarie; viene fermato, ma il pallone è raccolto da Rooney che cerca il diagonale mancino, di poco a lato. Lo stesso Rooney trova pochi minuti dopo una palla geniale dalla destra a tagliare la difesa: sul secondo palo compare Depay, ma al momento di buttarla dentro è decisiva la chiusura in allungo di Russell Martin. Il Manchester sembra in controllo totale ed in grado di segnare da un momento all’altro, ma è il minuto trentasette quando il Norwich spezza la parità: contropiede sulla destra di Nathan Redmond che imbecca Cameron Jerome in profondità: lo United è disorganizzato ed il britannico vince un rimpallo con Young presentandosi a tu per tu con De Gea. Il piattone destro non è perfetto ma ancora meno lo è l’approssimativo intervento del portiere spagnolo. Risultato: palla in rete e (a sorpresa) 1-0 Norwich. Al duplice fischio l’Old Trafford è un rumoroso miscuglio di fischi al risultato ed applausi all’impegno. 70%-30% il conteggio del possesso palla, con cinque tiri per i padroni di casa a fronte dei soli due del Norwich.

L’inizio del secondo tempo è shock: sono passati meno di dieci minuti dal fischio quanto Rooney perde un sanguinoso pallone a centrocampo. La difesa è altissima e Jerome ne approfitta con uno scatto da centometrista, servendo poi filtrante Tettey, che aveva iniziato l’azione recuperando la palla. Il norvegese non ci pensa due volte e con la punta del destro fulmina De Gea sul suo palo. 0-2 e Old Trafford letteralmente sbigottito. A cavallo dell’ora di gioco lo United aumenta la pressione nella trequarti avversaria, ma gli ospiti chiudono bene gli spazi limitando le iniziative individuali di Depay e Rooney. Proprio quando la foga della reazione sembrava essere svanita, però, ecco il gol che riapre l’incontro: Ashley Young arriva sul fondo della fascia destra e mette un morbido pallone dentro: Wayne Rooney riesce solo a sfiorare, allora è Anthony Martial, dietro di lui, a controllare vincendo un rimpallo in area piccola. Da pochi metri, il destro sotto la traversa batte Rudd. I Red Devils si riversano in avanti ma rischiano ancora in contropiede, con Jones a salvare tutto ancora una volta su Tettey. Il Manchester cerca in tutti i modi di trovare la via del gol, ma per dieci minuti la difesa di Neil è pressoché perfetta nel chiudere sia le incursioni in area che i tentativi dalla distanza. A meno di quindici dal termine arriva una doppia occasione dai piedi di Mata: prima un cross tagliato su cui Rooney non arriva per una questione di centimetri; subito dopo un’ottima punizione a giro dai venti metri neutralizzata ottimamente da Rudd. Neil nel frattempo butta dentro forze fresche: dopo Howson per Hoolahan, un doppio cambio vede Mbokani e Mulumbu rilevare O’Neil e Jerome. E proprio i due congolesi impacchettano il possibile colpo del k.o.: Mbokani dalla sinistra scarica per il compagno che arriva in corsa e di destro piazza il rasoterra. Reattivissimo De Gea questa volta in respinta bassa sulla sua sinistra. Lo United continua a spingere ma fino al novantesimo non arrivano occasioni degne di nota: l’azione offensiva sembra sempre poco convinta e soprattutto non in grado di recare pericoli ai pali difesi da Rudd. Come al solito nelle partite da rimontare nel finale è Smalling a fare da centravanti aggiunto: proprio l’inglese ha l’occasione del match nel terzo dei quattro di recupero. Sulla palla morbida centrale di Mata non interviene nessuno e il centrale dei Red Devils prova a girarla verso la porta, senza tuttavia trovare la rete. 

Questa è l’ultima emozione di Manchester per oggi, e al triplice fischio di Micheal Oliver il risultato recita United 1 – Norwich 2.

Ennesima tegola per il Manchester United, con la seconda sconfitta consecutiva in campionato, la terza contando anche la Champions League.  Gli uomini di Van Gaal non vincono oramai da un mese, con soli tre punti racimolati nelle ultime sei partite. La vetta della Premier si allontana ancora un punto, con il Leicester che ha trovato la vittoria esterna per 3-2 a Goodison Park contro l’Everton. I Red Devils persono un’altra posizione in classifica, facendosi raggiungere a ventinove punti dal Tottenham (vincitore 2-0 a Southampton) e dal Crystal Palace (2-1 a Stoke-on-Trent).

3 punti di ossigeno puro invece per il Norwich, che si stacca dal terzultimo posto salendo a +3 sullo Swansea, impegnato domani in casa contro il West Ham.