Profumo e musica d'Europa per le italiane che, dopo lo sfortunato sorteggio di lunedì, fanno i conti con le proprie future avversarie. L'urna di Nyon questa volta non ha fatto sconti, regalando ai nostri club sfide affascinanti, ma assai complicate. Certo, se si vuole andare andare avanti (specie in Europa League), non bisognerà aver paura di compagini di questo calibro, Villarreal o Galatasaray che siano. Ma si sa, fuori dai confini nazionali, le partite sono tutte da vivere, ovviamente con le dita incrociate.
GALATASARAY-LAZIO (andata 18/02/2016-ritorno 25/02/2016)
La dea bendata non ha baciato i biancocelesti, costringendoli all'infuocata trasferta della Turk Telekom Arena. I ragazzi di Pioli saranno impegnati in questa doppia sfida per uomini duri, nella speranza che l'aria attorno all'Olimpico torni quella dei tempi migliori. Già, perchè senza le certezze della scorsa primavera, i capitolini stanno arrancando in campionato ma in Europa League è tutta un'altra storia. Pioli dovrà risvegliare i talenti assopiti di Candreva e Felipe Anderson su tutti, per cercare di andare avanti in coppa. I turchi in campionato, dopo aver perso lo scontro diretto col Besiktas, sono a nove punti dalla vetta. Dopo l'esonero di Hamza Hamzaoglu (19 novembre scorso) sulla panchina dei giallorossi è approdato Mustafa Denizli, con l'intento di svoltare una stagione fin qui anonima. L'unico precedente risale alla stagione 2000-2001, o meglio, all'11 settembre del 2001. Già, perchè quel triste giorno la Lazio di Simone Inzaghi e Dejan Stankovic perse per uno a zero con gol di Umit Karan. “Furono attimi surreali quelli prima del match - racconta il fratello dell'ex bomber rossonero - la notizia dell'attentato ci giunse in albergo, nelle nostre camere. Eravamo convinti di non giocare e invece la partita si disputò”. Al ritorno, all'Olimpico, vinsero i biancocelesti con gol proprio di Stankovic. Questa volta non ci saranno nè lacrime né tristezza, ma solo incroci nostalgici e un catino infuocato ad attendere la compagine di Pioli. Wesley Sneijder (che ha sempre un occhio di riguardo verso il Belpaese) e Fernando Muslera su tutti. L'olandese, giustiziere in Europa della Juve di Conte, ha realizzato 7 reti finora e, all'età di 31 anni, ha ancora voglia di stupire. L'ex più illustre, però, è proprio il portiere uruguagio che ha militato nelle fila dei biancocelesti dal 2007 al 2011 ed è pronto a tornare a casa. 4-2-3-1 speculare per le due formazioni. Difesa granitica retta dalle spalle larghe di veterani come Sarioglu e Hakan Balta. Mediana di tutto rispetto composta da Selçuk Inan e Chedjou, entrambi abbinano quantità e qualità nella zona nevralgica del campo. Il reparto avanzato sprizza classe da tutti i pori: all'ex-tripletista dell'Inter si è aggiunta, infatti, un'altra vecchia conoscenza nerazzurra, Lukas Podolski (in prestito secco dall'Arsenal). Davanti un vecchio sogno di mercato biancoceleste dal nome Burak Yilmaz, ariete autoctono, più volte accostato agli aquilotti. Come se non bastasse, da gennaio, il club del presidente Aysal potrà contare sugli ottimi Hamit Altintop (ex Bayern Monaco) e Kevin Grosskreutz (ex Borussia Dortmund). Sfida affatto facile per i capitolini, che si giocheranno una grossa fetta di ottavi nella gara d'andata. Pioli non può sbagliare, la Lazio non deve sbagliare. Occore ridare linfa ad una città ancora ferma sui distastri di Leverkusen.
VILLARREAL-NAPOLI (andata 18/02/2016-ritorno 25/02/2016)
Il nuovo Napoli targato Sarri pesca il Villarreal, che affronterà in trasferta nella gara d'andata dei sedicesimi. È un “Submarillo” frizzante e propositivo, quello costruito da Marcelino, il quale è riuscito a creare un mix perfetto di gioventù ed esperienza (chiedere al Real di Benitez per approfondimenti). Una formazione che appartiene alla periferia del calcio spagnolo, ma che nel corso degli anni ha saputo imporsi come una delle realtà più interessanti in patria e non solo. Dall'oblio della retrocessione (2011/2012) fino alla rinascita. Passando per campioni del calibro di Borja Valero, Giuseppe Rossi, Marcos Senna e Joel Campbell. Il sottomarino giallo non va sottovalutato, ma questo Napoli deve superare l'ostacolo. Già, perchè con Higuain come direttore d'orchestra, la banda di Sarri sta facendo faville in Italia ed è attesa dall'esame Madrigal per la promozione a pieni voti. L'esperienza europea, accumulata da Hamsik e compagni, negli ultimi anni rappresenta le fondamenta su cui costruire il cammino in coppa, riscattando l'amara semifinale col Dnipro dello scorso anno. Sarà sfida tra 'punteros' tutta spagola, Gonzalo Higuain contro Roberto Soldado, tornato a casa dopo la sfortunata parentesi inglese. Attorno a loro due squadre costruite per il proprio numero 9, la cui vena realizzativa risulterà decisiva nell'arco della doppia sfida. Il confronto più fresco tra le due squadre risale alla fase a gironi della Champions League 2011/2012. Il Napoli di Lavezzi e Cavani sconfisse sia in casa che in trasferta gli spagnoli per due reti a zero, di fatto segnando il declino (fino alla retrocessione) della squadra di Garrido. Gli azzurri, guidati da Mazzarri, si fermeranno solo di fronte al Chelsea di Di Matteo, futuro campione d'Europa. Ricordi magici e affascinanti che, con molta facilità, fanno camminare la fantasia e le speranze dei tifosi partenopei. A distanza di anni, la politica del Submarino Amarillo non è cambiata, con giocatori più navigati (come Soldado e Bruno Soriano) a far da chioccia a talenti in erba come Gaspar, Suarez, Musacchio e Bakambu. Da segnalare, inoltre, il giovane portiere Areola (compagno di Pogba nella Francia under 20 campione del mondo) e l'attaccante Leo Baptistao ( in prestito dall'Atletico Madrid). La sfida è complicata, ma non impossibile e il Napoli di Sarri è chiamato a fare la voce grossa; per il prestigio della competizione ma soprattutto per amore di una città.