Il gol in compartecipazione tra Yaya Tourè e il giovane Iheanacho allo scadere dell'ultima gara di Premier League contro lo Swansea ha evitato a Manuel Pellegrini e al suo City una settimana di polemiche e riassestato la sponda blu di Manchester al terzo posto in classifica, alle spalle dell'incredibile Leicester di Ranieri e dell'Arsenal di Wenger. Saranno proprio i Gunners i prossimi avversari dei Citizens nel match di lunedì sera all'Emirates, in una delle sfide chiave di questa fase di campionato.
A Londra sarà necessario cambiare registro per Pellegrini e i suoi, per non replicare le ultime brutte prestazione registrate recentemente. Sconfitto da Stoke e Juve, salvatosi in qualche modo con Gladbach e Swansea, il City ha ora l'obbligo di cambiare marcia, con la speranza che l'emergenza infortuni conceda una tregua al club dell'Etihad. Sergio Aguero rimane l'uomo più atteso per il recupero verso il prossimo Monday Night, nonostante i suoi problemi al tallone destro lo abbiano già tenuto ai box per quasi un mese. Non dovrebbe invece farcela il capitano Vincent Kompany, ancora out, con Mangala e Demichelis a giocarsi un posto da titolare accanto all'argentino Otamendi. Sulla fascia destra sarà ancora precettatto l'ex di turno Bacary Sagna, con Zabaleta sempre fuori causa, mentre Kolarov dovrebbe riprendere possesso del binario opposto a scapito di Clichy. Tourè e Fernandinho appaiono già scelte obbligate nei due davanti alla difesa, laddove Kevin De Bruyne affiancherà il rientrante David Silva e l'elettrico Raheem Sterling. In avanti il dubbio Aguero, con Bony in rampa di lancio nel caso el Kun non dovesse farcela.
Al di là delle assenze, pesanti e di rilievo, a preoccupare i Citizens dovrebbe essere anche il gioco espresso nelle ultime partite disputate, in particolar modo lontano dalle mura amiche dell'Etihad. Una lentezza preoccupante nella manovra e una condizione approssimativa di alcuni uomini chiave (Silva su tutti, ma anche Sterling e Fernandinho) agitano i sonni di Pellegrini, chiamato a una stagione vincente, con almeno un trofeo prestigioso da sollevare in primavera, Champions o Premier, per alimentare le già poche speranze di rimanere sulla panchina del City. Si susseguono da tempo infatti le voci che vorrebbero Pep Guardiola come sostituto dell'Ingegnere dal 2016 in poi, anche in virtù del rapporto che lega il tecnico catalano alla dirigenza dei Citizens (Beguiristain in testa). In realtà, Guardiola o non Guardiola, il destino dell'allenatore cileno sembra comunque segnato, nonostante il rinnovo di contratto della scorsa estate, con altri nomi, come quello di Carlo Ancelotti, ad aleggiare sulla posizione di uno dei manager più invidiati d'Inghilterra per budget messo a disposizione dalla proprietà. D'altronde, in un'annata in cui il Chelsea è clamorosamente affondato in campionato e i cugini dei Red Devils non paiono riuscire a risollevarsi dopo lo sprofondo tecnico causato dall'addio di Sir Alex Ferguson, vincere la Premier è diventato un imperativo per il City, data anche la grandissimia qualità di cui Pellegrini dispone dalla metà campo in su.
Rimangono ancora problemi in fase difensiva, con i reparti spesso slegati ed errori individuali a costringere Hart a interventi prodigiosi come nell'ultimo match contro lo Swansea. Mangala continua a non convincere, Demichelis non fa nulla per non far rimpiangere Kompany, e Otamendi fa discutere per la cifra spesa in estate per acquisirlo dal Valencia. Ecco perchè sarà fondamentale per il City uscire dall'Emirates con almeno un punto, per evitare che si crei un clima di tensione in tutto l'ambiente in un momento da sempre cruciale per il campionato inglese, come quello rappresentato dalle sfide ravvicinate delle feste natalizie.