Se non è crisi questa per il Manchester United, poco ci manca. L’eliminazione dalla Champions League ha messo a terra il morale dei Red Devils. Il Bournemouth corre a perdifiato dominando gli ospiti fin dai primi minuti vincendo 2-1 e Van Gaal a fine partita rimane impietrito: si prospetta per lui un’altra settimana piena di polemiche e critiche a non finire.

L'olandese ridimensiona la difesa dopo gli infortuni di Smalling e Darmian, le cui assenze peseranno non poco assieme a quelle di Schweinsteiger e Schneiderlin, con Blind e ben 3 primavera dietro lasciando Jones in panchina. Eddie Howe invece conferma King in attacco dopo l'ottima vittoria in casa del Chelsea.

Ritmi altissimi nel primo tempo, le due squadre iniziano partono cl piede sull’acceleratore. I padroni di casa con Stanislas si rendono subito pericolosi: tiro e successiva deviazione in angolo. É lo stesso giocatore inglese direttamente dalla bandierina ad ingannare De Gea con una parabola imprendibile: vantaggio per i Cherries al 2’ e United in bambola.

Van Gaal prende appunti visibilmente scosso e nemmeno striglia i suoi. La reazione dei Red Devils si fa sentire però, con Boruc che dopo 3’ si esalta con due interventi super, prima su Fellaini poi su McNair. Stanislas per la difesa rossa è imprendibile: il contropiede è veloce, l’esecuzione davanti al portiere un po' meno, con De Gea che riesce a bloccare in uscita. Ribaltamento di fronte, Fellaini in area è al posto giusto con il pallone che gli rimbalza davanti: non ci pensa due volte e lo spedisce in rete. Al 24' é 1 a 1. Lingard sei minuti dopo deve alzare bandiera bianca, entra Andreas Pereira al suo posto.

I ritmi nel frattempo scendono, diventano più tranquilli e di azioni da rete non se ne vedono più. Con due minuti di recupero finisce il primo tempo con un giusto pareggio. Nella ripresa Al Dean Court si alza il vento, ma pure il tifo. Francis sull’out di destra lascia partire un bolide su De Gea che con i guantoni mette in angolo. Stavolta dalla bandierina c’è Ritchie: il centrocampista è bravo vedere Joshua King nei pressi del dischetto da solo. La palla è tutta per lui, che a botta sicura trova il vantaggio al 54' e il gol da ex.

United di nuovo in ginocchio, Mata e Martial non ancora pervenuti. È infatti Fellaini ad essere il più pericoloso dei suoi in area, e sempre Boruc si mette tra lui e la riga di porta. Howe dice a suoi di mantenere la calma, intanto però deve fare un cambio non programmato: King si ferma, al suo posto entra Murray, l'eroe di una settimana fa. In realtà la trama è sempre la stessa: il Bournemouth non rinuncia affatto ad attaccare e la difesa dei Diavoli Rossi fa acqua da tutte le parti. Il nuovo entrato in area si ritrova davanti alla porta ma calcia clamorosamente alto.

Mancano 20’, van Gaal richiama Fellaini in panchina ed al suo posto entra Powell. L’unica azione degna di nota nel secondo tempo da parte dello United capita sui piedi di Martial, ma il francese colpisce male e manda la palla in tribuna. Il cuore e l’anima del Bournemouth hanno la meglio sugli avversari: per il tecnico olandese è crisi nera, gli incubi post-eliminazione dalla Champions si manifestano anche in Premier, inoltre pesano non poco le assenze importanti sopratutto dietro. Il malumore dei tifosi intanto cresce e l'olandese dovrà rispondere alle mille critiche per il gioco dei suoi, troppo prevedibile e monotono con un possesso palla sterile e quasi mai tiri da fuori, oltre che per fasi difensive assolutamente da rivedere.