Lunedì a Nyon sarà tutto in mano al caso, in mano a una dea bendata che ha il potere di stabilire chi troverà chi. 16 palline divise in due gruppi da 8, poi da febbraio si giocherà. La Champions League si prepara ad andare in vacanza per un paio di mesi, ma lo fa in grandissimo stile, con i tradizionali sorteggi. 16 compagini tutte con la speranza di raggiungere Milano, zona San Siro, stadio Giuseppe Meazza, il 28 maggio 2016, giorno della finale.
Oggi andiamo ad analizzare proprio quelle sedici squadre che sono sopravvissute alla fase a gironi, che si sono piazzate prime e seconde nei propri raggruppamenti, raggiungendo gli ottavi, in attesa di scoprire il proprio avversario. Lo facciamo tramite un power ranking, dividendo le squadre per fascia.
Il quadro completo della situazione:
Teste di serie (prime classificate) - Real Madrid, Wolfsburg, Atletico Madrid, Manchester City, Barcellona, Bayern Monaco, Chelsea, Zenit.
Non teste di serie (seconde classificate) - Paris Saint-Germain, PSV Eindhoven, Benfica, Juventus, Roma, Arsenal, Dynamo Kiev, Gent.
Il nostro power ranking, in una classifica di valori delle squadre presenti nell'urna di Nyon.
Prime classificate
Real Madrid 4/5 – Una stella in meno dettata non dal fatto che ci sia Benitez in panchina, o per qualche pecca nella rosa, bensì per un discorso di assetto e schieramento simile a quello che ha portato alla débacle nel Clàsico. Insomma, il problema non è in panchina ma dietro una scrivania, ed è Florentino Perez. Se dovesse lasciare in pace Benitez non costringendolo a mettere in campo i giocatori in base al prezzo di trasferimento, allora il Real avrà una chance, anche perché Rafa sa come si vincono le coppe Europee. Basta lasciarlo lavorare in pace. Per ora non sta accadendo, quindi una stella in meno.
Wolfsburg 2/5 – Valutazione tra le più difficili, perché per il valore assoluto della rosa probabilmente anche una terza fascia sarebbe stata più che giusta, ma la squadra per quanto possa essere forte e ben organizzata manca eccessivamente di esperienza europea. Nucleo interessantissimo ma ancora tutto da sviluppare, probabilmente l’anno prossimo, senza rivoluzioni e magari con un paio di innesti, potranno dire davvero la loro. Occhio però, perché l’urna potrebbe stare dalla loro parte, visto che hanno conquistato un gran primo posto.
Atletico Madrid 3/5 – I ragazzi del Cholo stanno ancora cercando l’assetto vincente in campo, devono perfezionare ancora certi meccanismi e soprattutto le gerarchie non sono ancora chiare, infatti mettere in campo un undici ideale per l’Atletico è molto complicato. Senza dubbio la loro strada passa dai miglioramenti di Jackson Martinez, in chiaroscuro fino ad oggi con la maglia dei Colchoneros, e dalla costante crescita di Griezmann. Il francese, insieme a Vietto e Ferreira Carrasco, rappresenta la linea verde, il talento su cui investire per il nuovo corso. Pesa tanto, troppo, la cessione di Miranda. Gimenez non è ancora pronto a determinati palcoscenici.
Manchester City 3/5 – Bistrattati, criticati, scaricati. Eppure ci sono, e sono addirittura tra le prime classificate. La Juve e il Siviglia ci hanno messo del loro, però ce l’hanno fatta. Sarebbero stata una delle più credibili candidate alle quattro stelle, non fosse stato che le clamorose lacune difensive senza Kompany possono compromettere il cammino. Troppo dipendenti da alcuni uomini in fase difensiva, offensivamente una delle migliori del lotto, specialmente se Aguero resta sano. Possono sorprendere come deludere. Quantomeno non troveranno il Barcellona agli ottavi per il terzo anno di fila…
Barcellona 5/5 – Squadra regina per eccellenza, a mani basse la strafavorita per la conquista del titolo. Già vincenti lo scorso anno, quest’anno possono addirittura fare meglio. Rosa completa in ogni reparto che da Gennaio avrà anche a disposizione Aleix Vidal e Arda Turan, altre armi improprie tra le mani di un cecchino come Luis Enrique. Il suo Barcellona aspira a diventare meglio di quello di Guardiola come numero di trofei vinti, in quanto a talento probabilmente l’ha già superato. Come batterli? Trovando la ricetta per fermare il trio Messi-Suarez-Neymar, che è un po’ come trovare la ricetta della Coca-Cola. Di fatto impossibile. Ma se qualcuno dovesse riuscirci, chapeau.
Bayern Monaco 5/5 – Forse sono un gradino sotto ai blaugrana, ma sul tavolo i bavaresi giocano un poker d’assi che ha poco da invidiare a quello del Barcellona. Muller, Lewandowski, Robben, Lahm, e il contorno certamente non è male. Meritano comunque la massima valutazione perché solo a guardarli fanno paura, anche se forse, come detto, partono un po’ più dietro dei rivali perché danno l’impressione di essere più vulnerabili in difesa. Ciò non toglie che in ogni caso sono una delle uniche due squadre a meritarsi le cinque stelle.
Chelsea 3/5 – Sono il grande enigma di questa edizione, un punto di domanda enorme. L’allenatore è da cinque stelle, la rosa da quattro. Ma il momento e la stagione sono da uno. Una specie di media ci porta alla valutazione di tre, un giudizio equilibrato. In poche parole: non vincerà perché si è rovinato, ma può dare fastidio a chi sta davanti. Il cammino passa soprattutto dai piedi di Eden Hazard, fenomeno perso in un bicchier d’acqua senza un apparente motivo e tutto da ritrovare. Nel girone li ha salvati un Willian formato team of the year, dovesse tornare ai suoi livelli anche Diego Costa forse ci potremmo divertire.
Zenit 2/5 – Sono senza dubbio una delle realtà più interessanti, e grazie a Villas Boas hanno vinto il girone in grande stile, sfruttando anche i crolli mentali di Valencia e Lione e il tasso tecnico comunque limitato del Gent. Squadra che si basa su tre punti cardine: Garay in difesa, Witsel in mezzo e Hulk davanti. Tutto gira in funzione di questi tre. Lo stesso Dzyuba, bomber rivelazione, fatica tantissimo senza il supporto del brasiliano. C’è tanto ottimo materiale, specialmente sotto il punto di vista dell’esperienza, ma saranno parecchio penalizzati dalla lunghissima pausa invernale del campionato russo. Dovrà essere bravo Villas Boas a tenerli sulla corda.
Seconde classificate
Paris Saint-Germain 4/5 – Sono la terza forza della competizione al momento, anche perché possono concentrarsi quasi solo ed esclusivamente sulla coppa dalle grandi orecchie avendo già vinto il campionato con oltre 20 giornate di anticipo. Di Maria – Ibrahimovic – Cavani è un tridente che qualcosa a quello blaugrana invidia, ma davvero poco. Forse sono anche più solidi in difesa, specialmente quel giorno in cui David Luiz becca la giornata positiva e non danneggia i suoi. Forse manca qualche cosa in mezzo al campo, un mediano top class come poteva essere Vidal o Pogba. Ma sono assolutamente da temere.
PSV Eindhoven 2/5 – Giovani, baldi, e giustizieri del Manchester United. Il biglietto da visita degli spavaldi olandesi è interessantissimo, ma poco credibile rispetto a chi potrebbero pescare. Partono sfavoriti con tutti, e questo è solo che un bene per una squadra veloce come loro, ma forse solo Zenit e City possono essere le vittime. Con le altre non c’è partita. Resta comunque un traguardo di primissimo piano per una società in netta crescita che punta a confermarsi. Se solo non vendesse un po’ troppo a cuor leggero i suoi talenti e li valorizzasse di più…
Benfica 2/5 – Anche i lusitani stanno promuovendo il nuovo corso. Tanti ragazzi lanciati in prima squadra, una rosa lunga e giovane ma che si poggia ancora sulle giocate di un fuoriclasse come Gaitan. Leader e trascinatore, le speranze di battere una delle teste di serie passano soprattutto dalle giocate dell’argentino. Vale comunque il discorso del PSV, sono solo due quelle battibili (e forse il Wolfsburg). D’altro canto la società ha scelto di intraprendere un nuovo ciclo, i vari Guedes, Talisca e compagnia resteranno sicuramente sulla cresta dell’onda. Insomma, neanche per quest’anno la maledizione di Bela Guttmann sarà sfatata.
Juventus 3/5 – Non è la Juve dell’anno scorso, e lo sappiamo. Non è forte come l’anno scorso, forse manca di esperienza europea e i tanti infortuni non aiutano. Però l’impressione data nel girone è che i bianconeri se la possano giocare con tutte, escluse Barcellona e Bayern Monaco, perché qualitativamente magari hanno qualcosa da invidiare ad alcune squadre di prima fascia, ma come compattezza e solidità sono tra le migliori della competizione. Sicuramente da qui a febbraio la squadra potrà ulteriormente migliorare, anche se ripetere il cammino dell’anno scorso per ora sembra davvero difficilissimo. Ma non impossibile.
Roma 2/5 – Sono due stelle risicate, perché guardando la rosa dal centrocampo in su i giallorossi starebbero bene anche in terza fascia, ma la difesa non è all’altezza degli altri reparti, specialmente quando Castan sta seduto in panchina, e soprattutto la squadra si sta perdendo. Qualificata con 6 punti, grazie agli errori del Leverkusen e tra i fischi dell’Olimpico, che valgono molto più di mille parole. Non sono riusciti, tra andata e ritorno, a battere il BATE Borisov, squadra che ne prese sette dallo Shakhtar lo scorso anno. O cambiano le cose, oppure chi sta in prima fascia prega di pescare i giallorossi.
Arsenal 3/5 – Dopo PSG e Juve, la peggiore di seconda fascia. Nei gironi abbiamo visto due versioni dei Gunners: quella vincente, spumeggiante, che gioca un gran bel calcio e soprattutto ha carattere, va oltre gli infortuni e le sfortune, si appoggia sulle spalle dei propri leader che la trascinano fino in fondo. L’altra è quella nervosa, quasi sbruffona, poco umile. Quella che ha perso a Zagabria e in casa con l’Olympiakos, prima della rimonta. Proprio quel 3-0 in Grecia potrebbe essere il trampolino di calcio per una squadra che al completo meriterebbe anche una stella in più. Ma senza Santi Cazorla fino a fine stagione e con i tanti altri acciacchi le cose possono cambiare.
Dynamo Kiev 2/5 – Sono una delle squadre più intriganti della competizione, quel tipo di squadra che nessuno di prima fascia vorrebbe prendere. Non arrivano alle tre stelle per la stessa questione dello Zenit, ovvero la pausa lunga invernale, ma hanno una coppia di ali che merita il palcoscenico della Champions League e forse anche dei club di primissima fascia, ovvero Yarmolenko-Derlis. Il paraguayano forse deve ancora crescere, un paio di anni in Europa e poi potrebbe essere anche lui pronto per il grande salto, mentre l’ucraino merita già da ora. Occhio al solido centrocampo tutto made in Kiev.
Gent 1/5 – Una storia bellissima, stupenda, da applausi e hats off, ma purtroppo pensare che possa durare ancora è solo mera illusione. I belgi hanno sfruttato le crisi di Valencia e Lione strappando una qualificazione storica, ma è difficile pensare che una delle squadre di prima fascia possa cedere il passo ai fiamminghi. Tecnicamente sono molto inferiori alle altre, forse solo Depoitre è un elemento che potrebbe giocare la Champions League. Diciamo che la fortuna li ha aiutati, loro sono stati bravi a costruirsela. Ma arrivando fino a qui hanno già vinto a modo loro.