Il lazzaretto dell'Arsenal, il Boring Boring Man United, i problemi di organizzazione del City, la crisi del Chelsea, il Liverpool in fase embrionale. Ci si aspettava una stagione di Premier League entusiasmante e per ora non stiamo rimanendo delusi, perchè i colpi di scena non stanno affatto mancando, e non parliamo solo del Leicester che resta capolista, guidato dalle giocate di Vardy e Mahrez (24 gol in due, più di Chelsea, Liverpool e Man United), ma anche di uno Stoke che coi redivivi talenti davanti sta crescendo, di un Tottenham che potrebbe finalmente fare il salto di qualità, senza dimenticare le sorprendenti londinesi.

Partiamo dal presupposto che siamo pur sempre alla giornata numero 15, e c'è ancora una vita da giocare, e non stiamo affatto traendo conclusioni, bensì facendo considerazioni, anche perchè il campionato si vince in parte allo sprint finale, ma anche e soprattutto costruendosi una classifica forte nel periodo più difficile, che coincide con i mesi di dicembre e gennaio in Inghilterra, tra Boxing Day, partite a capodanno e soprattutto scontri diretti di fuoco.

Leicester, quanto dura l'idillio? - Ce lo eravamo chiesti presentando la giornata, ce lo richiediamo dopo la vittoria per 3-0 sul campo dello Swansea. Questi non hanno affatto intenzione di frenare, sono solidi e i numeri dei due realizzatori spaventano. Ma sopratutto sono lanciati, sono on fire, sono assolutamente caldissimi e in questo momento sono palesemente la miglior squadra della Premier, non solamente guardando la classifica ma anche guardando le partite, non li ferma nessuno. Corrono, credono in ogni pallone, hanno una grinta e una cattiveria che per ora non ha nessuno nemmeno a livello europeo. E sognare è lecito a questo punto.

Arsenal, gli infortuni e la forza del gruppo - Obbligo di crederci, per la posizione in classifica e perchè ogni gara ha un trascinatore differente. Questa è la forza dei Gunners, che senza Sanchez si affida a Ozil, e se Ozil ha una giornata nera trova Ramsey. Insomma, fino a quando si romperanno tutti quanti, ipotesi a questo punto da considerare vista la sfortuna. La rosa però è molto profonda e di ottima qualità, con una solidità difensiva non indifferente e nettamente migliore degli altri anni, nonostante l'assenza di Coquelin.

Manchester United, alla ricerca dei gol - L'abbiamo detto prima, per ora le due parole che si associano ai Red Devils sono "Boring, boring", il che non sarebbe un problema se almeno arrivassero le vittorie. Eppure il rendimento della squadra di van Gaal è nettamente in calo, arrivano anche le prime critiche all'allenatore. Il potenziale della squadra è altissimo, per cui i tifosi possono comunque ben sperare, e anche il fatto che ci siano tanti elementi nuovi non aiuta. Ma sicuramente bisogna accelerare i meccanismi offensivi, anche perchè il reparto arretrato per ora funziona, ma quante certezze può dare?

Manchester City, quanto manca un leader! - Catastrofica sconfitta sul campo dello Stoke, ma non tanto per il risultato, bensì per l'atteggiamento. E ora le critiche cominciano a farsi pesanti all'indirizzo di Pellegrini, che sicuramente lascerà a fine stagione la panchina, ma gli errori sono evidenti. Certo che anche lui è penalizzato dagli infortuni, ma ieri Bony, titolare al posto di Aguero, ha corso meno di 5 km in campo, toccando pochissimi palloni. E ha rispecchiato perfettamente tutti i problemi di una squadra che straborda di talento. "Possono, ma non si applicano".

Chelsea, che succede? - Ieri si è toccato il fondo. Il Bournemouth ha tutti i meriti per aver attaccato il Chelsea, per non essersi chiuso ed esser riuscito a trovare il gol decisivo. Ma pensare che i campioni in carica siano più vicini alla zona retrocessione che alla zona Europa League fa davvero pensare. O Mourinho riesce a dare una scossa all'ambiente, una scossa vera, decisa, oppure rischiamo di vedere i Blues a metà classifica per tutto l'anno, un crollo imparagonabile agli altri.

Liverpool e Tottenham, l'inizio del percorso - In teoria non sono due favorite, ma stanno cavalcando l'onda giovane e hanno trovato l'assetto grazie a due grandissimi allenatori che potranno fare tanta strada. Questo non sarò probabilmente il loro anno, specialmente se davanti anche una sola dovesse tenere un ritmo piuttosto sostenuto, ma già nel prossimo potrebbero partire in pole position. Outsider.

Le altre - Due su tutte, quelle che sembrano avere le carte più in regola per rappresentare le sorprese stagionali: Crystal Palace e Stoke City. Sono squadre zeppe di talento offensivo e con il giusto mix di esperienza e gioventù dietro, con due leader riconoscibili in mezzo al campo, Cabaye e Whelan, diversi ma ugualmente importanti. E soprattutto in panchina due che sanno il fatto loro.

Fuochi di paglia - Il Watford calerà, il West Ham senza Payet, Sakho e Valencia perde troppo. L'Everton rischia un altro campionato di metà classifica, salvo l'esplosione totale di Lukaku, anche se potrebbe essere un ottimo Jolly. Ma per le grandi potrebbero essere avversari insidiosi.