Aria di casa. Il novembre azzurro si chiude al Dall'Ara, di ritorno dalla trasferta di Bruxelles, due partite a stretto contatto, con avversari di rango differente. La caduta di fronte al Belgio porta in dote nozioni utili in ottica futura, questa sera Conte chiede ai suoi un passo avanti, maggiore attenzione soprattutto in fase difensiva. Il CT conferma la piena fiducia nel gruppo e apre, senza remore, al rinnovo. L'Europeo in Francia è l'obiettivo principale e i mesi che conducono alla rassegna della prossima estate pongono gli azzurri al cospetto di avversari di prima fascia, incroci difficili, destinati a calare la Nazionale nell'inferno continentale.

Rispetto alla gara con l'undici di Wilmots, Conte sistema la formazione d'avvio con qualche aggiustamento tattico. L'inserimento di Barzagli per De Sciglio, con Chiellini pronto a scivolare a sinistra, ha l'evidente scopo di cristallizzare la retroguardia, creando un fronte compatto a protezione di Buffon. Meno qualità in fase di spinta, maggior copertura in fase di non possesso. Completa il pacchetto Darmian, con un'Italia sbilanciata a destra in proiezione offensiva.

In mediana, Marchisio in regia. Cambia il partner del bianconero, al suo fianco Soriano. Nella Sampdoria, il centrocampista varia tra la zona di mezzo e la trequarti - qui Conte chiede al giocatore un apporto consistente in una linea a quattro che prevede sull'esterno Florenzi, a destra, e El Shaarawy, a sinistra. Il Faraone rileva Candreva e si gioca un'occasione importante.

Davanti, conferma per Pellè e Eder. Si parte con il collaudato 4-4-2, ma Conte tiene in caldo il 4-3-3, con El Shaarawy che può, senza difficoltà, agire al lato di Pellè, con il seguente accentramento di Florenzi in un centrocampo pronto a trasformarsi da tre a quattro.

In panchina, scalpitano Giaccherini, Montolivo, Okaka, Gabbiadini e Zaza, per loro l'Europeo è ancora un punto interrogativo.

4-2-3-1 per la Romania. Iordanescu schiera tra i pali Tatarusanu, mentre la linea a quattro di difesa prevede, da destra a sinistra, Sapunaru, Chiriches, Grigore e Rat. Hoban e Pintilii a chiudere le fonti d'attacco dell'Italia, Sanmartean alle spalle di Stancu. Due frecce all'arco romeno: Maxim, il 10, parte dalla sinistra, sul fronte opposto Torje.