Raúl González Blanco è il terzo giocatore con più gol segnati (71) e il quarto con più presenze (144) nella storia della Champions League, nonché il terzo miglior marcatore delle competizioni UEFA per club con 77 reti. Inoltre, con 44 gol è il secondo miglior marcatore della Nazionale spagnola, alle spalle di David Villa (59) e il quinto per presenze (102) .Con 1063 incontri disputati, rientra anche nella ristretta cerchia dei calciatori con almeno 1000 presenze in carriera.
E poche ore fa, questo giocatore, ha disputato la sua ultima partita, la finale di NASL con i New York Cosmos, vinta per 3-2 dalla squadra di Raul contro l'Ottawa Fury Fc, davanti a poco più di 10.000 spettatori. Nessun gol per l'ex capitano e bandiera del Real Madrid, ma un assist fondamentale per il momentaneo 3-1 (i tre gol dei Cosmos sono stati realizzati da Cellerino, ex Livorno). "Sono davvero felice per la vittoria, ma in realtà sono triste, perché si chiude una pagina importantissima della mia vita", sono le parole commosse di un grande uomo e un grande calciatore, che resterà tale per sempre nei ricordi di ogni amante del calcio, perchè qui stiamo parlando di una "living legend", qualcosa che va oltre i colori, oltre la fede calcistica. Adesso lo attende un futuro da direttore tecnico del settore giovanile dei New York Cosmos (ruolo che ricopriva già anche da calciatore) e magari in futuro, per i più romantici, un ritorno ai blancos.
Diciotto anni fra giovanili e prima squadra nel Real Madrid, di cui è stato capitano, goleador, trascinatore e bandiera sino alla sua ultima partita con la camiseta blanca. Con i blancos ha vinto: due volte la Champions League, due volte la Coppa Intercontinentale, una Superocuppa UEFA, sei campionati nazionali e quattro Supercoppe di Spagna. È anche il giocatore con più presenze nel Real Madrid (741) e, con 323 reti, il secondo miglior marcatore nella storia del club madrileno. Nella Liga, è il secondo giocatore per numero di presenze (550) e il quinto per gol realizzati (228). Non basterebbere un solo articolo per descrivere le sue gesta e il suo trascorso al Real Madrid, i numeri dicono già tutto, l'affetto che tutt'ora i tifosi delle Merengues gli riservano. Nel 2010, la storia d'amore fra Raul e Real Madrid finisce, ma solo sul campo, con lo spagnolo che dichiara la sua avventura al Bernabeu conclusa.
Dopo l'era Blancos, El Siete, così lo chiamavano i suoi tifosi, è volato in Germania, allo Schalke 04. Ma lui non riesce ad essere uno qualunque, uno che va semplicemente a giocare gli ultimi anni di una splendente carriera in una squadra con ambizioni più moderate rispetto a quelle del Real Madrid. Allo Schalke in due anni conquista due trofei, una coppa di Germania e una Supercoppa di Germania, fa 40 gol in 98 presenze fra coppe e campionato, diventa capitano dopo l'infortunio dio Howedes e lascia un segno tale che alla sua decisione di non rinnovare per un terzo anno coi tedeschi, questi ritirano la maglia numero 7 indossata dal campione spagnolo (la decisione verrà poi revocata e il 7 assegnato a Meyer). E sempre perchè questo qui non è uno che si accontenta di andare a giochicchiare, fa 5 gol in 12 presenze in Champions League e 4 in 11 presenze in Europa League, diventando in quel momento il calciatore con più gol in coppe Europee. Poi purtroppo per Raul sono arrivati due signori di nome Ronaldo e Messi, ma questa è un'altra storia.
Nella stagione 2012/2013, gioca in Qatar al Al-Sadd di cui in varie occasioni ha anche vestito la fascia di capitano. Con la squadra qatariota ha vinto il campionato della stagione 2012/2013, giocando tutte e 22 le partite e mettendo a segno 9 gol. Nella sua bacheca dei trofei Raul annovera anche la Emir of Qatar Cup del 2014. Il 27 aprile 2013, disputando la semifinale di Qatar Crown Prince Cup 2013 contro l'Al-Rayyan, ha raggiunto le 1000 presenze in carriera tra squadre di club e Nazionali. In totale al Al-Al Sadd colleziona 34 partite e 12 reti.
Torniamo da dove siamo partiti con questo articolo. Finita la sua avventura anche in Qatar, Raul cambia nuovamente aria e area, firmando per i New York Cosmos, di cui sarà giocatore e direttore tecnico del settore giovanile. Questa è la sua parabola più breve, 30 presenze e 9 gol. Il 13 giugno vince il suo primo trofeo con la compagine statunitense, senza perdere neanche una partita nella Spring Season della NASL (5 vittorie e 5 pareggi). Il 15 ottobre, attraverso il sito ufficiale del club, dichiara che al termine della stagione si ritirerà dal calcio giocato. Conclude la sua prestigiosa carriera il 15 novembre, vincendo il titolo NASL, nella finale play-off vinta per 3-2 contro l'Ottawa Fury.
Quando una leggenda come Raúl González Blanco, per i più solo "Raùl", un vincente, è costretta a cedere il passo all'età che avanza, nei cuori di chi questo sport lo ama davvero c'è una miscela di malinconia e orgoglio. Uno come lui il calcio non lo può lasciare per davvero e adesso alle porte c'è una carriera da dirigente e a noi non resta che augurare buona fortuna al "Siete".