L'amichevole con il Belgio stuzzica l'appetito di Antonio Conte. Il Ct - pass europeo in tasca - intuisce l'importanza della gara di Bruxelles, aldilà di un ranking che pone i nostri avversari in prima piazza. Il Belgio rappresenta un refolo di novità nel Vecchio Continente, mai da quelle parti tanta abbondanza di talento e futuro. L'undici di Wilmots - dopo l'apprendistato iridato - punta a stupire la Francia tra qualche mese e Conte vuol sfiorare da vicino la consistenza di una possibile contendente al trono d'Europa. L'intenzione è quindi di affrontare con la massima concentrazione l'impegno del week-end, presentando un'Italia all'altezza della situazione. 

Alcune defezioni costringono il tecnico azzurro a qualche ritocco di formazione, ma l'impronta è la medesima apprezzata nel lungo cammino di qualificazione. Un'Italia dalle idee chiare, pronta a mettere in campo il sacro fuoco che anima il condottiero in panchina. Il modulo prescelto è il 4-3-3, Conte sfrutta la fisicità di Pellè - ormai punto di riferimento del corso corrente - con ai lati la rapidità di Eder - capocannoniere di A e in cerca di riscatto dopo la batosta interna con la Fiorentina - e di Gabbiadini, costretto a "sfidare" al San Paolo il mostro Higuain. In conferenza, primi messaggi del Commissario Tecnico agli assenti, dietro la lavagna Insigne e Berardi. 

Senza Verratti e Pirlo, regia nei piedi di Claudio Marchisio. Il Principino, a pieno regime anche in bianconero, garantisce maggior apporto in termini di interdizione, cambia, ovviamente, il tasso tecnico. Non è replicabile la facilità di palleggio dei due gioielli di New York City e Psg. Ai lati di Marchisio - provato nel ruolo anche Montolivo - Parolo, un incursore, e Florenzi, elemento di equilibrio a cui Conte, come Garcia, non intende rinunciare. 

In difesa, un passo avanti a Buffon, fiducia confermata a De Sciglio, in difficoltà nel Milan di Mihajlovic. Sul fronte opposto, Darmian. La pattuglia juventina si gioca due posti. Barzagli e Chiellini godono, al momento, dei favori del pronostico, data la condizione non ottimale di Bonucci.