Il North London Derby finisce senza nè vincitori, nè vinti: uno a uno, al termine di una partita dai ritmi pazzeschi, con entrambe le squadre che giocano fino alla morte, alla ricerca del bottino pieno. Nel primo tempo, gli Spurs tolgono respiro ai Gunners con il pressing, trovando il momentaneo vantaggio, a firma del solito Harry Kane. L'Arsenal soffre anche nella prima parte del secondo tempo, rischiando di capitolare, ma Gibbs beffa gli ospiti nel loro momento migliore. Sulle ali dell'entusiasmo del gol del pari, la truppa di Wenger sfiora il raddoppio, ma il Tottenham resiste e prosegue la sua striscia di risultati utili consecutivi, portandola a undici. L'Arsenal aggancia il Manchester City in vetta, a quota 26, sorpassando il Leicester City di Ranieri, mentre il Tottenham sbarca in zona coppe, a meno tre dal Manchester United.
Wenger si affida al 4-2-3-1, con Cech tra i pali, Mertesacker e Koscielny coppia centrali, mentre sulle fascie partono titolari Debuchy e Monreal. Santi Carzorla e Coquelin si trovano in mediana, davanti alla difesa, mentre sulla trequarti troviamo Ozil interno e la coppia Sanchez-Campbell ali, di supporto all'unica punta, Giroud. Il tecnico degli Spurs, Mauricio Pochettino, propone lo stesso modulo dei padroni di casa: 4-2-3-1, con la coppia centrale belga, Vertonghen e Alderweireld, davanti al solito Lloris, mentre i terzini titolari sono Walker e Rose. Davanti alla retroguardia, dal primo minuto Alli e Dier, con Dembele, Lamela e Eriksen sulla trequarti. Come terminale offensivo del Tottenham, c'è l'imprescindibile Harry Kane.
Pronti, partenza e via! Le due squadre giocano su ritmi vertiginosi, con numerosi ribaltamenti di situazione: i Gunners soffrono il pressing asfissiante dei ragazzi di Pochettino, che toglie letteralmente il respiro alla truppa di Wenger. Dopo venti minuti, avari di occasioni, nonostante i ritmi alti, il Tottenham spinge nell'area di Cech, con Rose e Lamela. Al minuto 32' si sblocca il risultato: Harry Kane sfrutta il malposizionamento di Koscielny, involandosi solitariamente e fredda Cech. L'Arsenal accusa il colpo, palesando diverse difficoltà in fase di palleggio, a causa della grinta degli ospiti nel pressing. Nonostante il possesso palla, i Gunners non riescono a creare pericoli e il primo tempo finisce 0-1 per il Tottenham, meritatamente in vantaggio, grazie alla rete di Kane.
Di ritorno dagli spogliatoi, l'Arsenal muta la pelle, impegnando fin da subito Lloris con Campbell, ma gli Spurs continuano a spadroneggiare a centrocampo. I padroni di casa conquistano dei buoni calci d'angolo, con Giroud che prende traversa piena con un colpo di testa al minuto 55'. Di nuovo il francese pochi minuti dopo, che manda fuori di un nulla con una zuccata. Nonostante la sfuriata dell'Arsenal, gli Spurs non si scompongono e riprendono il controllo delle operazioni, sprecando due volte il raddoppio con Kane e Alderweireld. Wenger si copre, gettando nella mischia Gibbs al posto di Campbell al 73': mossa che paga, infatti il neoentrato va a segno quattro minuti dopo, raccogliendo un bell'invito di Ozil e punisce Lloris con un piattone mancino. L'Arsenal trova il pari nel momento migliore del Tottenham e ribalta l'inerzia della partita, crescendo di azione in azione: Lloris è costretto agli straordinari, bravo ad evitare la doppietta di Gibbs, mentre si supera sull'enesimo colpo di testa di Giroud, autentica grana per la retroguardia Spurs. I Gunners non capitalizzano i traversoni di Ozil, calando i ritmi della partita, mentre il Tottenham paga dazio a causa della notevole energia spesa, senza più pungere sul finale. Finisce uno a uno, un pari giusto per entrambe le squadre, che hanno dato vita ad una partita particolarmente frizzante, con numerose occasioni per parte. Decisamente positiva la mediana del Tottenham, che nel primo tempo sbrana i pariruolo avversari, pagando però in termini di lucidità nell'ultimo quarto di partita. L'Arsenal ha il merito di non cedere nel momento migliore degli Spurs durante la partita, riuscendo parzialmente nell'impresa; sugli scudi Gibbs, schierato per dare maggiore copertura ai Gunners, si è rivelata l'arma in più per Wenger.