Brusco stop nel match delle 14.30 per il City di Manuel Pellegrini, che trova solo lo 0-0 contro un organizzatissimo Aston Villa, finalmente a punti dopo sette sconfitte consecutive.
Al Villa Park buona la prima di Remi Garde, allenatore ex-Lione che ha preso il posto di Tim Sherwood dopo l'interregno di Kevin MacDonald. I Villains trovano una buona prestazione difensiva, nonostante gli affanni del secondo tempo, ma soprattutto un punticino che muove la classifica. Male invece il City, lezioso e narcisista nelle occasioni offensive.
Pareggio che permette ai Citizens di prendere la testa della classifica di Premier issandosi a +1 sull'Arsenal (impegnato nel pomeriggio all'Emirates con il Tottenham) e sul sorprendente Leicester. Due i punti di vantaggio invece sui cugini dello United.
Aston Villa che non si schioda dall'ultima piazza, a soli 5 punti: ne servirebbero il doppio per agganciare la salvezza, rappresentata dal Newcastle quartultimo.
Andiamo a ripercorrere il match.
Garde si presenta alla prima in Premier con un classico 4-3-3: Guzan a guardia dei pali; Hutton, Micah Richards, Clark (preferito a Lescott) e Amavi compongono la linea difensiva. Gueye, Sanchez e Veretout compongono la mediana. Davanti offensive affidate a Sinclair, Ayew e Carles Gil. Solo panchina per Gestede, non disponibili Westwood e Agbonlahor.
Aston Villa (4-3-3): Guzan; Hutton, Richards, Clark, Amavi; Gueye, Sanchez, Veretout; Gil, Ayew, Sinclair. All. Garde
Pellegrini che si ritrova a fare i conti con le assenze dei soliti noti: fuori Aguero, Silva, Nasri e Zabaleta. Guanti come al solito affidati a Joe Hart. Sagna, Otamendi, Kompany e Kolarov consegnati nella linea di difesa. Mediana a due: Fernandinho-Fernando, con Touré ancora una volta rilanciato come trequartista, in mezzo a De Bruyne e Sterling. Unica punta a disposizione Bony.
Manchester City (4-2-3-1): Hart; Sagna, Otamendi, Kompany, Kolarov; Fernando, Fernandinho; De Bruyne, Touré, Sterling; Bony. All. Pellegrini
Al fischio di Craig Pawson inizia lo scontro. A dire la verità il primo tempo si gioca molto tatticamente, con poche emozioni. Da segnalare l'infortunio di Bony (sostituito al 25' da Navas), che costringe Pellegrini a giocare senza centravanti, con De Bruyne e Sterling ad alternarsi in punta. Unici brividi per i padroni di casa, una conclusione di Kolarov dalla sinistra, mal controllata da Guzan sul primo palo, ed un contatto tra Clark e Sterling, con l'ex-Liverpool che reclama un rigore possibile ma discutibile. Per il resto partita ordinata, con l'Aston Villa a proteggere la propria area di rigore con le linee molto vicine pronte a ripartire; dall'altra parte un City (completamente in giallo fluo per l'occasione) che tiene il pallino del gioco senza trovare sbocchi per la velocità dei suoi attaccanti.
Al 45' è 0-0, ma la ripresa sembra iniziare con spinta diversa: City che aumenta la pressione, e all'ora di gioco già diverse le occasioni: prima Guzan non trattiene una punizione da posizione defilatissima di Kolarov, ma Clark è bravo a spazzare subito. Passano solo due minuti e Navas (che salta sistematicamente l'uomo sulla destra) mette dentro un cross teso perfetto per Sterling, che arrivando da dietro si ritrova tutto solo davanti a Guzan. Il colpo di testa colpisce però sul volto il numero uno dei Villains, che così si salva in corner.
Passano solo dieci minuti ed è ancora Navas a generare occasioni da gol: l'ex-Siviglia sfonda sulla destra imbeccato da Sagna, arriva sul fondo e spara il traversone basso: De Bruyne ci arriva ma prova un folle colpo di tacco in area piccola. Risultato? Palla che rimpalla tra le gambe del talentino belga e rimessa dal fondo.
A 25 dal termine inizia la girandola dei cambi: in 7 minuti Garde toglie due terzi del suo tridente (N'Zogbia per Gil, Bacuna per Sinclair), completando l'opera all'ottantaquattresimo, con Gestede che rileva uno stanchissimo Ayew. Pellegrini invece entra in azione al minuto 78, mandando in campo prima il grande ex Fabian Delph (coperto di fischi e di cori avversi dal suo vecchio pubblico) e poi Iheanacho, rispettivamente per Yaya Touré e Raheem Sterling.
Proprio Sterling prima di uscire ha una grande occasione per bucare la difesa ad oltranza degli uomini di Garde: il solito Navas scarica dal fondo per il numero 7, che però vuole servire De Bruyne con un tacco lezioso e fuori misura.
Il Villa continua ad annaspare ma a reggere, anche sull'assalto del City nei quattro minuti di recupero: Fernando trova solo il palo su corner, poi la difesa si oppone alla ribattuta di Otamendi.
Arriva il triplice fischio di Dawson ed in contemporanea arriva anche il boato del pubblico di casa, che finalmente assiste ad un risultato utile dopo sette sconfitte affilate.
Buon esordio per Remy Garde, che ha messo in campo una squadra quadrata ed ordinata, prendendosi pochi rischi e limitando gli spazi disponibili per i quattro attaccanti del Manchester. Un punto di buon auspicio per lasciare già dalla prossima giornata l'ultimo posto che significherebbe retrocessione.
Delusione invece in casa City, con il testa-coda che poteva essere una passeggiata ed invece si è rivelata una vera e propria lotta: pochi gli spazi, ancor meno le occasioni pericolose, tutte sfruttate con troppa leggerezza. Sono mancate la cattiveria e la sete di vittoria che, in caso di vittoria dell'Arsenal nel pomeriggio, potrebbero costare a Pellegrini la testa della classifica.