Cosa dicono gli scenziati se nello spazio si entra in un buco nero? Si viene risucchiati ed è praticamente impossibile tornare indietro. Si entra in un universo parallelo. E' tutto destinato a bruciare. L'immagine per descrivere il momento del Chelsea è presto detta, non ce ne vogliano gli scienziati. Non sarà tutto destinato a bruciare, ma arderanno di rabbia Mourinho, i giocatori, la dirigenza e i tifosi del Chelsea vedendo la propria squadra in questa surreale situazione. Questa di oggi è la sesta sconfitta della stagione, il Chelsea è quartultimo in Premier League con 8 punti. Non crea, segna poco e la sua difesa prende 2,2 gol in media a partita. In questo momento sembra davvero impossibile tornare indietro, eppure Mou dopo la sconfitta contro l'Everton aveva dichiarato di saper dove intervenire. Aveva pure ammesso, prima della partita di oggi, che stava vivendo il suo peggior periodo calcistico della sua carriera. Questo continua, sotto forma di incubo. Sembra di vivere, il Chelsea, in un universo parallelo. Terry abbattuto con lo sguardo perso nel vuoto, Begovic steso con lo sguardo a terra, Azpilicueta incredulo. L'immagine di copertita è la miglior sistesi della gara, parla meglio di qualsiasi parola.
Veniamo alla gara. Il Southampton vince con merito, guadagna tre punti importanti che smuovono la sua classifica, prima della gara eccessivamente punitiva per quanto dimostrato nel corso di quest'inizio stagione. Prima di stasera i Saints avevano subito appena 17 tiri in porta (il Chelsea 45, per intenderci) dimostrandosi squadra solida e dotata di ottime personalità. Tra queste spicca Sadio Manè, anche oggi autore di una signor partita. Il numero 10 segna e fa segnare, il migliore per distacco. Manda fuori giri Ramires, che viene sostituito a fine primo tempo, costringe all'anticipo Terry sul terzo gol, lasciandolo a terra e con la maglia sopra il viso. Ottima prestazione, di sacrificio, del nostro nazionale Graziano Pellè, condita da un gol da vero attacante. Per il Chelsea Hazard è irriconoscibile, Fabregas "immobile". Tutto va storto per la squadra di Mou, l'unico a salvarsi è il portiere, Asmir Begovic.
PRIMO TEMPO, SE NON CI FOSSE BEGOVIC... - Ci pensa Willian a far alzare Mourinho dalla panchina, forse per la prima volta in 45 minuti. Il suo gol su punizione, dopo 10 minuti di studio senza occasioni, è calciato dalla sinistra ed è tracciato da una traiettoria perfetta, il pallone sbatte sul palo e si insacca, complice anche Stekelnburg che si tuffa con ritardo. Dopo il gol il Chelsea non ha la forza per mettere a segno il raddoppio. La manovra dei blues è poco efficace, frenetica nel cercare la profondità. Falcao gioca pochissimi palloni, Hazard non si rende pericoloso, Fabregas non trova gli spazi. Ne giova il Southampton, ben messo in campo dall’esperto Koeman. Ramires, messo da Mou a uomo su Manè, più volte va in difficoltà. Il numero 10 dei Saints si muove tra le linee con disinvoltura, al 32’ gli viene negato un rigore su fallo di Ramires che non fa nulla per levare la gamba: i dubbi rimangono. Se il gol degli ospiti tarda ad arrivare, il Chelsea deve ringraziare il suo portiere Begovic, autore di due interventi prodigiosi. Il primo, al 39’, su un cross deviato dalla destra riesce a ruotare il busto e ad allungare la mano per levare il pallone dalla porta; il secondo è un’uscita con tempismo perfetto su Bertrand. Quando Curtois tornerà dall’infortunio, il posto se lo dovrà guadagnare. Ma al 43’ il portiere naturalizzato bosniaco non può nulla. Avrebbe potuto comprire con più decisione la difesa: la marcatura di Cahill su Pellè è inefficace, Fabregas si perde l’inserimento di Davis. Risultato? Palla lunga su Pellè che fa sponda col petto per Davis che in corsa scarica in rete. 1-1.
SECONDO TEMPO, INCUBO CHELSEA - Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo. Il Southampton in pressione ed il Chelsea che si aggrappa alle parate di Begovic. Al 48' la difesa dei blues è sorpresa sulla sinistra, Tadic crossa in mezzo per Manè lasciato solo, ma Begovic di riflesso nega il gol del vantaggio. Il Chelsea accenna una reazione, che non porta a nulla. E' tutta una simulazione dai! Non è così Josè, anzi si, in realtà: Falcao disperatamente cerca un rigore, ma l'arbitro vede bene, Stekelenburg ritrae le mani in uscita: giallo per la controfugura di Falcao. E' questione di tempo, il gol del Southampton arriva al 59'. Pellè serve Manè centralmente, il numero 10 dei Saints si piazza col corpo, Terry senza tempo anticipa e scivola, lasciando involare il centrocampista senegalese: 1-2.
Tra i fischi dello Stamford Bridge il Chelsea perde lucidità, il Southampton invece prende il sopravvento, chiudendosi bene e ripartendo in contropiede. Proprio così avviene il terzo gol, targato Graziano Pellè. Il Chelsea perde palla, subito scaricata dalla difesa dei Saints al velocista Manè, quest'ultimo attendendo il momento giusto scarica a destra per Pellè, che come un cecchino insacca alle spalle di Begovic, incolpevole. Mourinho, infuriato, prova a cambiare qualcosa: dentro Remy per il super bocciato Matic (26 minuti di partita per lui, era entrato nel secondo tempo). Niente da fare, i Saints grazie ai recuperi di Pellè in difesa riescono con i denti a mantenere il pareggio. Stekelenburg viene impegnato solamente in qualche uscita, il Chelsea non crea occasioni pericolose. La partita termina tra i fischi dello Stamford Bridge, con Mourinho che frettolosamente lascia il terreno di gioco. Southampton batte Chelsea 3-1. I campioni dell'anno scorso sono in piena crisi di risultati. Il Southampton balza nono in classifica con 12 punti.