Nel teatro delle recenti avventure europee che stanno accrescendo il prestigio dell'interessante movimento calcistico albanese, l'Elbasani Arena, va in scena il match di cartello di questa giornata di qualificazioni a EURO 2016, almeno per quanto riguarda il Gruppo I: Albania-Portogallo. Oltre alle storiche gare dei pionieri dello Skënderbeu, che il popolo albanese avrà la gioia di sostenere nella prossima Europa League, lo stadio dell'omonima città ospita anche le partite della Nazionale di Gianni De Biasi, impegnata in un'altrettanto storica cavalcata verso gli Europei di Francia 2016. I padroni di casa sono terzi nel girone, a undici punti, mentre il Portogallo è primo a 12 punti, a pari merito con la Danimarca, fresca di pareggio con la modesta Armenia.

Gianni De Biasi schiera i suoi con il 4-1-3-2, con Shkëlzen Gashi, Ermir Lenjani e Sokol Çikalleshi a formare il trio offensivo, con alle spalle la copertura di Burim Kukeli, Amir Abrashi e Taulant Xhaka. In porta Etrit Berisha, difesa a quattro formata da Gjimsiti, capitan Cana, Ajeti e Agolli. Fernando Santos risponde con un 4-3-3 spumeggiante, dominato offensivamente dalla figura di Cristiano Ronaldo, trascinatore assoluto della squadra. Ad accompaganre CR7, Nani e Bernardo Silva, A centrocampo Danilo Pereira gioca da centrale, affiancato da Veloso e Danny, mentre la difesa Vieirinha-Pepe-Carvalho-Elizeu protegge il portiere Rui Patricio.

Il valore tecnico del Portogallo è nettamente superiore, e il gioco diventa ben presto una prerogativa esclusiva dei lusitani. Al minuto 11 Cristiano Ronaldo, diamante di un tridente privo di un numero nove, riceve palla dalla sinistra, si accentra e incrocia sul palo alla destra di Berisha, ma il portiere della Lazio si distende e mette in angolo. Il Portogallo fonda il proprio gioco offensivo su un mix di talento e imprevedibilità, basato sulla mancanza di punti di riferimento: Nani e Ronaldo si alternano nel ruolo di attaccante centrale evitando quasi totalmente il gioco in profondità e preferendo ricevere palla dopo essersi abbassati. L'Albania, prevalentemente impegnata in fase di non possesso, trasforma il proprio modulo in un 4-4-2 con le linee di centrocampo e difesa molto vicine, accorciandosi per chiudere gli spazi al virtuoso fronte offensivo degli iberici. La cerniera di centrocampo è aggressiva e spesso spezza il gioco fallosamente, la difesa cerca sempre il raddoppio sugli uomini più pericolosi (vedi CR7) e l'anticipo quando possibile: penetrare nell'area dell'Albania è un'impresa non facile, ma, un minuto dopo il tiro di Ronaldo, il Portogallo va a un passo dal gol del vantaggio: angolo battuto verso il secondo palo, il marcatore albanese perde Nani, che allunga la gamba in solitaria ma trova il palo da pochi passi. Il gioco è sempre in mano a un Portogallo dominante e al 25', Bernardo Silva lancia con un colpo da maestro Cristiano Ronaldo in profondità, ma Etrit Berisha esce e con un tuffo di testa sventa il pericolo. Poco dopo Ronaldo prova ancora da fuori, ma il pallone termina a lato: l'Albania non concede spazi e gli ospiti sono costretti a cercare soluzioni da fuori. Sul finale della prima metà, Gashi scocca il primo dardo verso la porta di Rui Patricio, ma è una conclusione innocua che l'estremo difensore dello Sporting blocca senza problemi.

Il secondo tempo si apre con un sostanziale cambiamento rispetto al primo: il Portogallo continua a fare la partita, ma non è l'unica squadra a giocare: al 51' Çikalleshi trova un tiro, che viene però deviato in angolo. De Biasi cambia l'ammonito Abrashi con Basha, mentre Santos sostituisce l'infortunato Vierinha con Cédric. I padroni di casa non si rinchiudono ciecamente nella propria metà campo, ma giocano la partita proponendo un possesso palla ordinato e ragionato, ennesima testimonianza della crescita tattica di questa Nazionale. Al 74' l'Elbasani Arena trema: Sokol Çikalleshi prova un tiro da fuori, che viene deviato da un difensore, ma il pallone si abbassa, assume una traiettoria potente e velenosa e si stampa sulla traversa, per poi tornare in campo. Sulla respinta, si avventa il neo-entrato Odise Roshi, che cade in area per una trattenuta, ma l'arbitro non fischia. Il Portogallo sente la pressione e prova a ridisegnare il fronte offensivo: a Quaresma, entrato una decina di minuti prima al posto di Bernardo Silva, si aggiunge anche Eder, che rileva Danny. L'ala ha un impatto discreto sulla gara, mentre il centravanti sarà oggetto misterioso per la parte finale della partita. Al minuto 80', su un ribaltamento di fronte, l'occasione più nitida della seconda metà di gioco: Elizeu si trova a tu per tu con Berisha e prova a scavalcarlo con un pallonetto di mancino. Lo scavetto supera il portiere albanese, ma sfiora il palo destro e termina a lato. L'occasione fallita dal terzino fa rabbrividire, ma la perseveranza del Portogallo, nonostante la grande prova dell'Albania, viene premiata: nel tempo di recupero, i lusitani guadagnano un corner. Miguel Veloso salta più in alto di tutti e batte Berisha, che si lascia cadere a terra una volta incassato il gol. E' l'immagine di questa Albania, che gioca una gara intensa e organizzata, ma viene trafitta all'ultimo, nel modo più doloroso. I ragazzi di De Biase avrebbero meritato di coronare la grande prestazione con un punto, ma, nonostante la beffa, c'è poco da recriminare: ha vinto, giustamente, la squadra più forte. Gashi e compagni non hanno di che disperarsi: il brillante terzo posto dell'Albania, tutt'ora migliorabile, consentirebbe la qualificazione a EURO 2016 direttamente, nel caso di un piazzamento da miglior terza, o tramite spareggi. Gioisce invece il Portogallo, primo a 15 punti, a +3 dall'attuale seconda, la Danimarca.