Un altro passo falso, uno di quelli che si possono pagare a caro prezzo, e difficilmente potrebbe andare diversamente in un girone complicato. La Danimarca si blocca in Armenia, il secondo 0-0 consecutivo dopo quello con l'Albania. Una partita poco ben giocata da Bendtner e compagni, ancora orfani di Eriksen, assenza incredibilmente pesante. I padroni di casa soffrono il giusto e creano anche molto, riscattandosi dopo 5 sconfitte consecutive tra amichevoli e qualificazioni.

LE SCELTE - Hovsepyan non modifica il proprio atteggiamento rispetto all'undici schierato contro la Serbia tre giorni fa, ma opta per due cambi nella formazione titolare: Haroyan al posto di Andonian dietro e Hovhannisyan sorprendentemente preferito ad Ozbiliz sulla destra a centrocampo. Ancora ruolo da mediano per Mkhitaryan, con Pizzelli più avanti. Olsen replica con il 4-3-3, proseguendo con la formazione che nel secondo tempo ha giocato una grande gara contro l'Albania. Dentro i due Poulsen dal primo minuto, fuori Kvist e il buono ma evanescente Sisto.

PRIMO TEMPO - Oltre al modulo, la caratteristica comune del primo tempo di questa gara e di quella scorsa giocata dai danesi è la poca incisività, quasi ridotta al minimo. C'è davvero poco da segnalare, nonostante un inizio veramente grintoso ad occupare immediatamente l'area avversaria. Pericolo numero uno è il terzino classe 1994 Durmisi, che ci prova sia su punizione con il suo mancino, ma anche rientrando sul destro in area. Entrambe le volte Kasparov deve rispondere, ma senza faticare enormemente. Nella seconda parte della prima frazione i padroni di casa alzano il proprio baricentro, soffrendo meno e appoggiandosi sull'ottimo Movsisyan davanti. Al contrario di quanto accaduto in Serbia, stavolta l'atteggiamento offensivo dell'Armenia frutta qualcosa, ovvero una pressione maggiore sui portatori di palla avversari e meno sofferenza per il reparto arretrato.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre sulla falsariga del primo, Danimarca subito tutta in avanti e Bendtner molto bravo a calciare ma trovando l'opposizione di Kasparov. Protagonista anche Schmeichel, chiamato a un paio di buoni interventi su  conclusioni da fuori di Pizzelli. Un segnale per l'Armenia, che continua a spingere e chiede anche un rigore per un atterramento molto dubbio, anche se la squadra di Olsen recrimina allo stesso modo per un fallo di mano altrettanto da rivedere. Hovsepyan all'ora di gioco prova a spezzare la gara inserendo una punta come Koryan, e dopo poco il neo-entrato mette Movsisyan davanti alla porta: la punta dello Spartak rovina tutto calciando sull'esterno della rete col sinistro. La gara si apre e la manovra dei ragazzi di Olsen ne giova in velocità, arrivano alcune buone occasioni, ma anche i padroni di casa dicono la loro, costringendo Schmeichel a intervenire in svariate occasioni. Rischia la Danimarca, che ci prova in avanti con un paio di conclusioni che escono di molto poco. Lo 0-0 alla Danimarca serve a poco, la seconda sfida a reti inviolate consecutivamente potrebbe costare caro.