Argentina
Romero 6 – Insicuro nelle uscite, poco reattivo in occasione del gol di Barrios. Nel secondo tempo è lo spettatore non pagante del match.
Zabaleta 6,5 – Bene in fase difensiva, benissimo quando si tratta di spingere. Nella ripresa il Paraguay crolla e lui ara la fascia destra su e giù che è un piacere. Pupillo del Tata Martino, inamovibile.
Otamendi 6 - Nel complesso una buona partita, ma l’errore del primo tempo che permette al Paraguay di accorciare le distanze macchia irrimediabilmente la sua prestazione.
DeMichelis 6,5 – Più attento rispetto al compagno di reparto, gara solida e senza sbavature.
Rojo 7 – Bene in difesa ma è in fase offensiva che si contraddistingue. Suo il primo gol che sblocca la partita, se Van Gaal avesse visto la prestazione di stanotte forse farebbe bene a spostarlo sulla fascia.
Biglia 6,5 – Solito lavoro oscuro, ma indispensabile all’Argentina, per il centrocampista della Lazio sempre più indiscusso titolare. Passo in avanti rispetto alla scialba prestazione con la Colombia, forse il crollo del Paraguay nella ripresa lo ha aiutato ad emergere.
Mascherano 6,5 – Solita partita da jefecito. Filtro perfetto tra difesa e centrocampo, giocava con la diffida e la notizia è che senza nessun giallo potrà esserci in finale contro il Cile. L’uomo che porrebbe in equilibrio anche la squadra più pasticciata del mondo, incredibile il suo lavoro. Una vita da mediano. (’75 Gago S.v. – Entra quando il discorso qualificazione è ampiamente in ghiacciaia )
Pastore 8,5 – Quando talento e classe vengono combinati alla perfezione. Partita da manuale per el Flaco, senza ombra di dubbio hombre del partido. Nel secondo tempo è lui a spaccare il match in direzione albiceleste: brillante, sempre a muoversi tra le linee nei tempi giusti, in più ieri sera in abbondanza di idee e ispirato nei dialoghi con Leo Messi. E’ questa l’arma illegale dell’Argentina se i due talenti più puri iniziano a combinarsi tra loro. Segna il 2 a 0, fornisce a Di Maria un assist superbo nel 3 a 1, entra nella quarta rete. Classe cristallina. (’73 Banega S.v. – esce per la standing ovation di Pastore, utile come sempre ma non è giudicabile in un quarto d’ora dove l’Argentina aveva già arginato il discorso qualificazione)
Di Maria 8 – Il Paraguay gli concede spazio e lui in campo aperto è imprendibile. Doppietta e assist al bacio per il gol di Aguero, rispetto alla partita fumosa contro la Colombia è tornato il Di Maria ammirato nel mondiale brasiliano. Danza col pallone, corre come Bolt, gioca che è una meraviglia.
Aguero 7 – Gioca spento, poi Di Maria gli serve un pallone geniale e lui da centravanti vero impatta di testa e mette i titoli di coda sulla partita. Un gol alla Kun Aguero. (’82 Higuain 7 – Il voto è alto perché dopo due minuti dall’ingresso in campo arpiona un assist di Messi e trasforma in rete il 6 a 1 da centravanti consumato d’esperienza qual è. Sarri prega che rimanga, un giocatore come il pipita può fare la riserva solo nell’Argentina per abbondanza di talento.)
Messi 7,5 – Non segna e questo rapporto d’amore-odio con l’albiceleste continua a consumare le riflessioni degli appassionati di pallone di tutto il mondo. Per uno che in Europa ci abitua a due/tre gol a settimana, vederlo assente nel tabellino dei marcatori della sua squadra (che ne fa sei) appare delittuoso. In pratica in ogni rete dell’Argentina c’è una forma della pulce, risultando decisivo nell’ultimo passaggio della doppietta di Di Maria e gol di Pastore. Andarsi a rivedere l’azione che porta al secondo gol personale di Di Maria. Può anche non segnare ma se gioca a questi livelli…
Paraguay
Villar 6 – Come i gol subiti, ma con una difesa così sbandata serviva superman. Salva su Pastore e Messi, il cappotto poteva assumere dimensioni ancor più grandi.
Bruno Valdez 4 – Ramón Díaz aveva chiesto ai suoi di non difendersi abbastanza, si vede che negli spogliatoi (sotto di due a uno) i suoi lo hanno seguito alla lettera. Apre varchi a Di Maria il quale può solo ringraziarlo. Malissimo.
Da Silva 4 – Male anche lui, non legge un movimento che sia uno dell’attacco argentino. In ritardo di marcature, Messi non lo vede mai perché lui sempre costretto a rincorrere il numero 10 che con il pallone irride la difesa paraguaya
Aguilar 4,5 – Mezzo punto in più perché la prova dei compagni di reparto è da pallino rosso, ma Di Maria e Pastore lo mandano in totale confusione. Secondo tempo da dimenticare.
Piris 4,5 – Semplicemente abulico, non fa danni gravi ma perché non aiuta mai i suoi in fase di copertura. Paraguay in difesa allo sbando più totale.
Derlis Gonzales 6 – L’eroe della partita contro il Brasile lascia il campo troppo presto per un infortunio muscolare al 23º minuto. Peccato perché il ragazzo classe ’94 di talento ne ha, e lo ha dimostrato in questa Copa América. ( ’23 Bobadilla 5 – Il fisico ce l’ha e lo mette ma è poco assistito dai compagni e nel secondo tempo crolla insieme a tutta la squadra.)
Caceres 5 – Manca un giocatore che imposti il gioco nel Paraguay ma le sue colpe più grandi arrivano per non essere riuscito a filtrare neanche un pallone. Il centrocampo dell’Argentina annienta quello paraguyao e il match sbanda clamorosamente verso l’albiceleste.
Ortiz 4,5 – Inesistente, ancora peggio di Caceres perché non azzecca un pallone che sia uno nel corso di tutta la partita. Malissimo.
Benitez 5 – Nel primo tempo è uno dei migliori, nella ripresa sparisce dal match e l’insufficienza diventa piena.
Santa Cruz 6 – Al 30º è costretto a uscire per infortunio, un vero peccato perché in mezz’ora aveva già dimostrato tocchi degni della sua classe. Il Paraguay avrebbe perso lo stesso, l’attacco ieri sera non è mancato. (’30 Barros 6,5 – Riceve pochissimi palloni giocabili, perché come già ampiamente scritto la squadra non c’è, in uno dei pochi riesce a timbrare la rete del 1 a 2 che riporta i suoi in partita. Nel secondo tempo è l’ultimo a mollare, la classe del campione sempreverde c’è ma se manca la squadra è ingiusto infierire contro di lui. Ottima prova.)
Valdez 4,5 – Chi l’ha visto ? (’55 Romero 5 – Uguale al compagno sostituito con l’attenuante che lui entra mentre in campo c’è già il delirio più totale.)