Una corsa a tappe di breve durata, come l'Europeo, non consente passi falsi, se inciampi hai l'obbligo di rimetterti in piedi in fretta e furia, raccattare in qualche modo i cocci e ripartire da quanto c'è di buono. L'Under 21 di Gigi Di Biagio si rituffa nell'atmosfera ceca, spazzando via le nubi scandinave. La sconfitta con la Svezia inficia la fiducia dell'ambiente, soprattutto per il modo in cui lo stop matura. Vantaggio numerico e di gol, prima del tracollo fisico e emotivo. La manata di Sturaro è la punta dell'iceberg, la freccia che coglie al cuore le certezze azzurre. Il vantaggio svedese è naturale conseguenza.
Il programma non è accomodante, alle porte il Portogallo (gara in programma domani sera alle 20.45), reduce dall'1-0 all'Inghilterra nel match d'esordio. Di Biagio non può contare su Sturaro, fermato dopo il rosso rimediato con la Svezia. A centrocampo, spazio quindi a Cataldi, giocatore di categoria superiore, escluso dall'undici iniziale contro la formazione di Ericson.
Bardi resiste al ritorno di Sportiello, ma la sconsiderata uscita nel finale con la Svezia - da lì il rigore del 2-1 - pesa sulle spalle del portiere del Chievo, Bianchetti si gioca il posto con Romagnoli. La critica spinge il centrale, esploso in A in questa stagione e pronto per il grande salto. Romagnoli forma, con Rugani, la coppia del futuro anche in ottica Nazionale maggiore.
Berardi parte dall'esterno, sulla destra può creare a piacimento, svariando sul fronte offensivo. Belotti confermato da "9", Bernardeschi, pupillo di Di Biagio, limitato dal pesante infortunio occorso con la Fiorentina, prepara il ritorno in grande stile, in sostituzione di un Battocchio fisicamente ai minimi termini. Verdi è apparso, nei minuti finali della prima gara, acerbo, timoroso, spazio quindi al fantasista viola. Biraghi rileva Sabelli.
Il modulo è ancora il 4-3-3, questo il possibile undici: