L'amichevole di domani sera a Ginevra tra Italia e Portogallo segna la conclusione di una stagione calcistica estenuante, cominciata a fine agosto, con i giocatori ormai pronti a preparare le valigie per le vacanze in luoghi esotici e glamour. Per questo ed altri motivi, non c'è da attendersi grande spettacolo dagli Azzurri, nonostante il c.t. Conte abbia garantito circa l'impegno dei suoi ragazzi.
Con mezzo centrocampo k.o. (Verratti e De Rossi ancora out), e con i freschi infortuni di Buffon e De Silvestri ad allungare la lista degli indisponibili, per il commissario tecnico le scelte sono semiobbligate, al punto che si annuncia una formazione molto simile a quella che ha impattato a Spalato contro la Croazia. Tra gli assenti di sabato sera, potrebbero invece trovare spazio contro i lusitani, privi di Cristiano Ronaldo, uomini che non hanno recentemente vestito la maglia azzurra con continuità, come Valdifiori, Bertolacci, Ranocchia e De Sciglio. Conte dovrebbe accordare una serata di riposo ai due juventini Pirlo e Marchisio, reduci dalle fatiche supplementari della finale di Champions' League. Il c.t. pare comunque intenzionato a confermare il 4-3-3 dell'ultima apparizione, con Immobile al posto di Pellè, ed El Shaarawy e Candreva chiamati a confermare quanto di buono mostrato contro i croati.
Dopo un anno da selezionatore, l'ex allenatore della Juventus non ha ancora individuato un undici titolare, nè un sistema di gioco certo, nonostante sia nota la sua predilezione per il 3-5-2. Al di là delle assenze di fine stagione, la Nazionale fatica tremendamente a segnare con la dovuta continuità, non avendo ricevuto quanto ci si aspettava dai vari Zaza, Immobile, Destro, Pellè, Okaka, tutti schierati in questi mesi post-mondiale. Il quesito relativo al reparto offensivo rimane quello più spinoso in casa azzurra. Scomparso Balotelli, reduce da una stagione al Liverpool che definire fallimentare sarebbe eufemistico, l'Italia ha provato a lanciare la coppia Zaza-Immobile, con risultati alterni, complice anche la pessima annata del secondo con la maglia del Borussia Dortmund. Fallito il tentativo di recuperare Destro, spaesato dall'aver compiuto la tratta Roma-Milano andata e ritorno, si è dato spazio a Graziano Pellè, centravanti del Southampton, che ha convinto solo a tratti, senza mai entusiasmare. Volato verso altri lidi Sebastian Giovinco, ricoperto d'oro - meno di gloria - in Canada, Conte ha richiamato Stephan El Shaarawy, nella speranza che il suo personalissimo calvario sia finalmente terminato, schierandolo come esterno d'attacco nel tridente offensivo. In tali circostanze, a meno di esplosioni di bomber nostrani nella prossima stagione, è difficile immaginare chi sarà il punto di riferimento realizzativo negli Europei di Francia 2016, anche perchè nessuno, tra tutti gli azzurrabili, è titolare inamovibile nel proprio club, ad eccezione del solo Zaza nel Sassuolo.
Se in porta e in difesa le gerarchie sembrano consolidate con i bianconeri Buffon, Chiellini e Bonucci (cui dovrebbe aggiungersi Barzagli, fisico permettendo) titolari nei rispettivi ruolo, ulteriore rebus da risolvere riguarda la collocazione di Marco Verratti, il più forte giocatore italiano della sua generazione, e la sua eventuale compatibilità con Andrea Pirlo. Il talentino del Psg è stato sempre utilizzato in Francia come mezz'ala a fianco di Thiago Motta, sistemato invece davanti alla difesa. Conte ha dimostrato di non gradire Verratti nella posizione di mediano destro, preferendogli a più riprese De Rossi e Marchisio. In questa situazione l'ex Pescara sembra essere l'alternativa a Pirlo, il cui futuro è però tutto da decifrare: se dovesse lasciare Torino per gli Stati Uniti o i paesi arabi, darebbe automaticamente addio alla Nazionale. Ma negli ultimi giorni le chances di rimanere alla Juventus sembrano in aumento. Il c.t ha dichiarato di voler puntare ancora su Pirlo, mentre non ha mai proferito parole al miele per Verratti, ricordando come in questa stagione non abbia potuto disporre nemmeno di Riccardo Montolivo, sparito dai radar di Coverciano dopo la frattura della tibia. Il tutto delinea il quadro di una Nazionale ancora in divenire e con molti nodi da sciogliere, quando gli Europei in Francia distano solo dodici mesi.