Non è stato un Mondiale Under 20 come gli altri, per niente.
Due notti fa si è conclusa la fase a gironi della rassegna mondiale per i giocatori nati dal 1 Gennaio 1995. Una fase a gironi in cui non sono mancate le sorprese. La principale è stata l'eliminazione dell'Argentina dopo appena tre partite giocate. La Selección di Grondona non è riuscita a piazzarsi fra le prime due del proprio girone e non le è bastato nemmeno piazzarsi terza: si era capito sin dal primo momento che due punti e -1 di differenza reti sarebbero stati numeri fin troppo scarni per essere ripescata come una delle quattro migliori terze.
Sopravanzata anche dall'Honduras nella speciale classifiche delle terze, l'Argentina paga lo strettissimo pareggio al debutto con Panama. Un 2-2 che ha indirizzato malissimo il cammino dei campioni sudamericani Sub 20, costringendoli a dover rimontare due punti alla capolista già dalla seconda partita, poi giocata e persa contro il Ghana. Al culmine di un cammino negativo il pareggio a reti bianche con l'Austria, che ha sancito l'eliminazione dal Mondiale degli uomini che appena quattro mesi prima avevano sbaragliato la concorrenza brasiliana, colombiana ed uruguayana nell'Hexagonal finale del Sub 20. Non è bastato il talento di Giovanni Simeone e Angel Correa, 13 gol in due al Sub 20, non è bastato un supporting-cast che annoverava Tomas Martinez, Emi Buendia ed altri nomi importanti. Così l'Argentina si ritroverà a doversi giocare le Olimpiadi di Rio del 2016 con una rosa di giocatori di cui faranno parte due generazioni di U20 incompiute: quella di quest'anno e quella del Mondiale U20 2013, forse ancor più disastrosa rispetto a questo se si rapporta il potenziale (Kranevitter, Vietto, Iturbe e quell'Icardi non convocato) all'esito (fuori ai gironi al Sudamericano). Le due note positive si chiamano Mammana e Batalla: il primo ha sfoggiato leadership e tempismo perfetto nella direzione della retroguardia, il secondo si è dimostrato un portiere molto affidabile.
Se l'Argentina era chiamata a confermarsi dopo il Sub 20, ben altro compito aveva il Brasile, che invece in Uruguay aveva ampiamente deluso ed in Nuova Zelanda ha invece forse addirittura sorpreso, se si può chiamare sorpresa una situazione in cui la Seleçao si fa beffe degli avversari. Inserita nel girone con i campioni africani e i vice-campioni asiatici, i verde-oro non hanno rimuginato sulle controverse convocazioni di Gallo (poi rimpiazzato da Micale prima del Mondiale), che aveva lasciato fuori i migliori del Sub 20: Gerson, Yuri, Thalles, Kenedy, Auro, GabiGol ed altri.
9 punti sui 9 disponibili, i brasiliani hanno schierato un 4-2-3-1 con due mediani di livello come Alef (che tornerà al Ponte Preta dopo il prestito al Marsiglia B) e Danilo (capitano, che quest'anno ha giocato titolare nel Braga) a coprire le spalle alla solita sensazionale batteria di fantasisti: Boschilia (Sao Paulo) ed Andreas Pereira (M.United) valgono entrambi la maglia da titolare ma la convivenza non pare voler esser presa in considerazione da Micale, Marcos Guilherme aspetta solo di sbloccarsi, Judivan e Jajà potrebbero essere i dark-horse della spedizione (il primo ha già fatto due gol). Davanti il titolare è Gabriel Jesus e non il più quotato Malcom ed il motivo forse sono i 2 assist ed il gol in tre partite di Mondiale. Dietro la coppia difensiva è molto buona (Marlon e Lucao).
Si sono mantenute regolari le altre due Nazionali sudamericane, Colombia ed Uruguay, che hanno dovuto fronteggiare serie minacce nei gironi. I Cafeteros se la sono vista con il Portogallo vice-campione europeo, il Senegal ed il Qatar. Forse potevano arrivare più punti e più gol. L'Uruguay invece aveva di fronte il girone più equilibrato della manifestazione: dopo due giornate squadre tutte ferme a 3 punti. Poi un mezzo-biscotto con il Mali ha concesso all'Uruguay di avere il pass per gli ottavi. Aspettiamo la loro esplosione.
Dalla zona Europea arrivano le due Nazionali più maestose ammirate nella fase a gironi. Germania e Portogallo, che un anno fa hanno disputato la finale Under 19, hanno confermato e rinnovato le proprie aspirazioni per il titolo finale. Si potrà dire che il girone della Germania fosse uno dei più agevoli (Honduras, Fiji ed Uzbekistan) ma la verità è che una Nazionale che si permette di concedere all'Under 21 che deve disputare l'Europeo gente come Gnabry, Kimmich, Goretzka e Max Meyer e che non sente la mancanza della maggior stella dell'Euro U19, tale Selke (il tale è ironico) si merita solo il meglio. Finora la Nazionale tedesca ha visto funzionare la formula senza centravanti (16 gol fatti in 3 partite, nuovo record per una fase a gironi di un Mondiale U20), una scelta a metà fra la necessità e la virtù: difficile lasciar fuori qualcuno fra Brandt, Oztunali, Stendera e Mukhtar (i primi tre giocano stabilmente in Bundes, il secondo è stato vice-capocannoniere tedesco all'Euro) per mandare in campo Kopke, che gioca nell'Unterachting. Dietro dominano Kempf e Stark (in difesa), coadiuvati dal terzino capitano Akpoguma e dal box-to-box Promel. A sorprendere l'esclusione dall'XI ideale di Weigl, già preso dal Borussia Dortmund per 3 milioni.
Più competitivo il girone capitato al Portogallo ma sin dal primissimo minuto - quello in cui Gelson Martins ha sbloccato la gara del debutto con il Senegal, poi terminata 3-0 - lo spartito è stato chiaro: lusitani dominanti: 10 gol fatti (3 al Senegal, 4 al Qatar e 3 alla Colombia) ed appena 1 subito (maledetto Rafa Borré). La selezione guidata da Helio Sousa ha confermato la crescita del movimento: la finale allo scorso Europeo Under-19 e la qualificazione all'Euro Under 21 guadagnata sulla pelle dell'eccellente Olanda. Peccato per l'assenza all'Euro U19 che si terrà quest'anno: sul cammino dei portoghesi si è imbattuta la Spagna di Borja Mayoral e tanti saluti.
Loro la prima punta di peso ce l'hanno e porta il nome di André Silva, vice-capocannoniere con 4 reti. Alle sue spalle può contare su gente del calibro di Gonçalo Guedes (14 assist ed 8 gol nella B portoghese), Marcos Lopes (proprietà City, ha giocato a Lilla quest'anno. Vanta già 5 presenze con l'U21) , Ivo Rodrigues (12 gol e 3 assist in B portoghese, tornerà al Porto, ne ha messi 2 al Qatar), Gelson Martins (Sporting Lisbona B) ed infine Nuno Santos (miglior assistman del torneo - 3 passaggi vincenti - 8+7 in Segunda portoghese l'anno scorso). Il centrocampo è in mano a Guzzo e Podstawski (capitano), ovviamente entrmabi già in orbita Benfica e Porto, che hanno impressionato per carattere, leadership e regia.
Benissimo anche il resto del contigente europeo: Austria, Serbia, Ucraina ed Ungheria si sono tutte qualificate agli ottavi. Ciò comporta il passaggio agli ottavi del 100% del lotto europeo. 6 squadre su 16 totali sono europee. Di queste 6 ben 4 hanno chiuso con il primo posto in mano. Solo Brasile e Ghana si sono frapposte fra quello che sarebbe stato un vero e proprio en-plein ed il vecchio continente.
Serbia, Ucraina e Ungheria hanno rinvigorito il vecchio sapore dell'Est calcistico. I primi hanno vinto il girone D con una discreta reazione dopo l'1-0 al debutto contro l'Uruguay, mettendo in mostra Andrija Zivkovic e Milinkovic-Savic oltre a Rajkovic (il portiere). I secondi hanno avuto la meglio in maniera clamorosa dei quotati USA nello scontro diretto per il primo posto. Kovalenko ha deciso le sue volontà ed ha dimostrato capacità potenzialmente atomiche: è lui il capocannoniere. Tanto merito anche a chi lo ha innescato: da Luchkevych (l'Ucraina sembra aver svoltato dal momento del suo arrivo, ricordiamo che era a Varsavia per la finale di EL) a Kabaev per finire con Besedin. All'Ungheria è bastato invece fare tre punti importanti per le dimensioni contro la Corea del Nord per accedere agli ottavi. Mervò ha piazzato quattro gol nelle prime due gare illudendo un po', prima che l'Ungheria si vedesse infliggere due sconfitte, qualificandosi fra le migliori terze solo per differenza reti.
Diverso il cammino dell'Austria. Dopo un pareggio del tutto immeritato nel primo incontro - dominato - contro il Ghana c'erano tutti i presupposti perché un gruppo privo di giocatori dal profilo internazionale potesse subire il contraccolpo. La vittoria contro Panama ha aggiunto tre punti ma ha comunque spinto gli austriaci a giocarsi il passaggio del turno all'ultima partita con l'Argentina. Una vittoria delle Selección avrebbe eliminato Heraf ed i suoi, un pareggio sarebbe bastato a totalizzare 5 punti e quindi andare avanti. L'Austria si è chiusa dietro, ha lottato (come dimostrato dal dato che la indica come squadra con più falli fatti) ed ha ottenuto ciò che voleva: 0-0 e passaggio del turno.
Al completo anche il plotone delle africane. Mali, Senegal, Nigeria e Ghana hanno tutte avuto accesso agli ottavi. Fra le quattro quelle ad aver più attratto è sicuramente la Nigeria. I campioni AFC sono inciampati sul Brasile all'esordio, pur riuscendo a passare in vantaggio, ma si sono subito rialzati battendo Corea del Nord ed Ungheria. Importante il parco offensivo a disposizione delle Aquile: Success (Granada), Iheanacho (M.City), Moses Simon (Gent) ed Ezeh (Porto). Tutti e quattro tuttavia messi in fila da Awoniyi, titolare tre volte su tre e unico 17enne con due gol all'attivo. Al suo fianco il partner preferito pare Success, eccezion fatta per la variante che comprande Sokari, Bulbwa e Saviour Godwin alle sue spalle. Una Nigeria giovanissima: 18.8 anni di media ed il pregio di aver schierato le tre più giovani formazioni iniziali del torneo.
Dietro di loro in questa speciale graduatoria un'altra africana: l'offesivo Ghana di Sellas Tetteh, vero e proprio carnefice dell'Argentina. Il poderoso primo tempo ghanese contro la Selección è negli occhi di tutti: a detta di tanti sarebbe potuto terminare 4/5 a 0. Tutto il peso difensivo sulle spalle del "nostro" Donsah e cinque uomini offensivi: Attobrah e Samu Tetteh sulle fasce, Aboagye a fare il 10, Yaw Yeboah e Ben Tetteh punte. Agli ottavi i ghanesi troveranno il Mali in un derby accesissimo. I maliani puntano su una consistente matrice francese, capeggiata dalla stella Adama Traoré: 24 presenze con il Lilla e 2 gol in Nuova Zelanda. Uno di questi due gol ha contribuito a cuocere a puntino il biscotto cucinato all'ultima giornata con l'Uruguay: un punto a testa ed entrambe si sarebbero qualificate,. Detto fatto.
Ghana e Mali si ritorveranno di fronte dopo essersi incontrate sia nel girone iniziale della Coppa d'Africa Under 20 (0-1 maliano) sia nella finalina della medesima competizione (3-1 ghanese). Dopo meno di tre mesi ecco il re-match. Chiude il discorso Africa il Senegal che si è ridotto all'ultimo quarto d'ora della propria fase a gironi per qualificarsi. Dopo la sconfitta col Portogallo ed il pareggio con la Colombia, contro il Qatar serve la vittoria o quantomeno il pareggio. Ma i qatarioti passano in vantaggio e ci rimangono fino al 76°. A sovvertire l'esito finale i gol di Sylla e Moussa Koné. Il Senegal agli ottavi incontrerà l'Ucraina.
Confermano la crescita a livello calcistico della propria nazione gli USA Under 20. Guidati da Hyndman e Zelalem a centrocampo, gli States hanno battuto Myanmar e Nuova Zelanda ed ottenuto il matematico accesso agli ottavi. La poca tensione ha giocato brutti scherzi ai ragazzi di Tab Ramos nell'ultimo match, quello che decretava la prima classificata fra USA ed Ucraina. La tripletta di Kovalenko ha riportato sulla terra gli Stati Uniti: c'è ancora bisogno di lavorare nonostante il materiale a disposizione. Per il rotto della cuffia ce l'hanno fatta anche i padroni di casa della Nuova Zelanda, - giunti terzi con 4 punti grazie sopratutto allo 0-0 iniziale con l'Ucraina - e l'Uzbekistan che in 90 minuti è passato da quarto a secondo sorpassando Honduras (un'altra grossa delusione del torneo) e le cenerentole Fiji (che lasciano con un bel ricordo: hanno segnato il primo gol e vinto la prima gara a livello FIFA) grazie alla Germania, che aveva inflitto loro 8 e 5 reti (contro l'Uzbe i tedeschi si sono fermati a 3).
Dicevamo dell'Honduras, grossa delusione nonostante la presenza di Rochez, attaccante stabilmente in Nazionale maggiore, ed incapace di avere la meglio su Nazionali meno attrezzate. L'altro grosso choc arriva dal Messico, campione CONCACAF, senza dimenticarci di Panama, finalista nella propria zona e sorpresa non confermatasi a livello Mondiale. Chiudono il nostro punto della situazione Nord Corea e Qatar, forse le peggiori Nazionali viste a questo Mondiale (sì, anche peggio del Myanmar e delle Fiji): le finaliste asiatiche chiudono con un gol segnato a testa, ovviamente 0 punti in due e 19 gol complessivi incassati.