Sul match-day program avrebbero dovuto scrivere "MANEggiare con cura". Nemmeno il più incauto degli scommettitori avrebbe mai ipotizzato quanto successo in questo storico Southampton - Aston Villa. Questa partita passerà alla storia come la gara nella quale è stata segnata la tripletta più veloce della storia della Premier League. A spazzare il record di Robbie Fowler è Sadio Mané, senegalese del Southampton, che ci mette due minuti e 56 secondi ad approfittare di una difesa con la testa fra le nuvole. Fowler ci mise 4 minuti per punire con tre gol l'Arsenal.
Il Southampton sovrasta in maniera indicibile l'Aston Villa e va a vincere il lunch-match per 6-1. Un risultato enorme per i Saints, ora al sesto posto davanti al Tottenham in attesa dell'impegno degli Spurs nel pomeriggio. Il sesto posto porta con certezza in Europa League con la settima in classifica che approderebbe in Europa solamente in caso di vittoria dell'FA Cup proprio dell'Aston Villa, guarda un po' te.
E dire che chi stava meglio erano proprio i Villans. Gli uomini di Sherwood venivano da due vittorie consecutive. Queste due tornate da tre punti li avevano concesso di proiettarsi a 4 punti rispetto alla zona rossa. Una vittoria oggi avrebbe dato agli ospiti la matematica salvezza, un pareggio avrebbe definitivamente cancellato l'incubo di registrare la peggior somma punti in una singola stagione di Premier League dall'Aston Villa. Dall'altra parte il Southampton arrivava a questo impegno casalingo zoppiccante: 1 punto nelle ultime 4 partite e due gol presi in ciascuna delle ultime 4 (per arrivare a quota 4 partite con almeno 2 gol subiti ad inizio stagione il Southampton ci aveva messo 32 match). A St.Mary's tuttavia erano arrivate - per il Southampton - 3 vittorie ed 1 pareggio nelle ultime 4 (con 3 clean sheets compresi nel pacchetto) con le 3 sconfitte di cui sopra tutte incassate lontano da casa. Statistica confermata: il Southampton casalingo casa è tutt'altra cosa rispetto a quello on the road.
Nelle formazioni iniziali Koeman ritrova James Ward-Prowse e lo piazza da numero 10 nel tridente dietro Graziano Pellé. Le ali sono Mané e Shane Long. In mezzo al campo spazio a Wanyama e Steven Davis (davvero un tuttofare, oggi raggiunge le 100 in PL) con linea difensiva affidata ai titolari Clyne, Fonte, Alderweireld e Bertrand. L'Aston Villa schiera l'in formissima Benteke (10 gol nelle precedenti 9 gare) come centravanti. Ai suoi fianchi la promessa Grealish e N'Zogbia. A centrocampo il trio è composto da Cleverley (a segno nelle ultime tre), Westwood (preferito a Carlos Sanchez) e Delph. Rispetto agli undici che avevano recuperato terreno nella lotta salvezza lì dietro cambia il terzino sinistro: con Richardson ai box la maglia diventa di Hutton, in realtà terzino destro. Centrali Okore e Vlaar con a destra Bacuna, pupillo di Sherwood.
Al 16° la partita è già chiusa. Siamo sul 3-0 e sul St.Mary's si è abbattuto un tornado senegalese. Ad agevolare il propagarsi dell'uragano le condizioni della difesa dell'Aston Villa. Forse i recenti risultati avevano portato i Villans a sottovalutare l'impegno odierno, forse sono scesi in campo con fin troppa convinzione. Sono due motivi con cui si potrebbe spiegare l'approccio rivelatosi suicida degli ospiti: difesa altissima oltre che pasticciona. Le prime battute fanno capire che partita sarà, anche prima che Mané firmi l'1-0. Al 3° minuto rete annullata ingiustamente a Pellé per un fuorigioco rivelatosi inesistente. All'8° è l'italiano ancora il pericolo numero uno quando si presenta a tu per tu con Given senza però aprire in maniera consona il piattone nel momento del tiro. L'escalation si conclude appunto al 13°, quando Mané sfugge alla difesa avversaria sulla spizzata di Pellé ed approfitta del pasticcio/sfortunato rimpallo fra Hutton e Given per insaccare a porta vuota.
Un attimo dopo ecco il 2-0. Siamo al 14°, segna ancora Mané, ancora su regalo avversario. Stavolta è Vlaar l'imputato: è lui a partorire il retro-passaggio verso Given una volta ricevuta pressione frontale. Long scatta come una molla sulla traiettoria del retro-passaggio, costringe Given alla scivolata che è efficace, in quanto allontana la palla dalla zona pericolosa, ma diventa inutile quando dal nulla si materializza il velocissimo Mané. Dalla terra di nessuno appoggia a porta vuota. 2-0. Sherwood comincia a scuotere il capo, Cleverley comincia a mettersi le mani nei capelli.
Ma non è finita. La difesa dell'Aston Villa decide di non esistere nemmeno in quest'altra azione e lascia che Long, involatosi sulla destra, possa mettere in mezzo dove Mané calcerà il rigor in movimento che darà il 3-0. Al St'Mary's qualche tifoso ospite, che si è sorbito pure la trasferta, abbandona lo stadio al 16° fra sconforto e incredulità. Il Southampton comincia a giocare sul velluto: giocate di fino e tacchi di sorta. L'Aston Villa è in palla, al 17° rischia il 4-0 (Ward-Prowse scatta ancora bene di fronte alla difesa avversaria altissima) e precipiterà al 25°. Gol meritato per Shane Long, che segna in un'azione fotocopia a quella del 2-0. Stavolta a contestare la palla a Given è Manè, così come si invertono i ruoli (rispetto al 2-0) anche davanti alla porta. L'ex-Hull e WBA troverà anche il 5-0 con il gol forse più bello del pomeriggio. Stavolta la difesa dell'Aston Villa sta bassa, ha imparato la lezione. Allora io vi buco dalla distanza. Rete alla Quagliarella di Long: tiro a giro potente a scavalcare Given dai 35 metri. 5-0 al 38°, Sherwood è viola di vergogna.
Ad interrompere il martirio c'è Benteke, lui sempre puntuale. E' anche un bel gol quello del centravanti belga, che svetta altissimo sovrastando Fonte sul cross di Bacuna per il 5-1 (settimo assist stagionale, buonissima rampa di lancio scovata da Sherwood). Finisce il primo tempo, ti aspetti la voce grossa di Sherwood che scuota l'Aston Villa all'intervallo ma il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo: Southampton all'arrembaggio e tantissime volte vicino al sesto gol: Fonte su angolo, ancora Long ed ancora Mané i più vicini alla segnatura. Il sesto gol, quello tennistico, arriva in coda alla gara, quando anche il nostro Graziano Pellé trova la gioia personale nel bel mezzo della girandola di sostituzioni. E' proprio un subentrato (Djuricic) a triangolare con Mané affinché quest'ultimo trovi il cross giusto per Pellé (dodicesimo gol in Premier League di cui 11 in casa). Dopo 12 minuti finirà uno dei match più a senso unico dell'intera stagione di Premier League. Game, set and match Southampton.
La classifica dopo la fine di Southampton - Aston Villa: