E’ finita come meglio non ci si poteva aspettare. Una squadra italiana, dopo cinque anni ritorna in finale di Champions League, questa volta è il turno della Juventus che, con una partita al cardiopalma dal primo secondo fino al novantaquattresimo ha ottenuto il pareggio nella tana del Real Madrid. Una sfida fatta di sofferenza, cuore e orgoglio.
La serata caliente a Madrid ha inzio dopo soli 34 secondi, il primo brivido è un pallone gettato in mezzo da Marcelo verso l’accorrente Bale, la cui incornata di testa termina al di sopra la traversa. Segue un’occasione per Karim Benzema, che in area riesce a divincolarsi bene da Lichtsteiner ma il suo tiro è calibrato malissimo e termina altissimo. Nonostante ciò nei minuti a seguire è la Juventus che sembra prendere in mano il gioco e va a creare con Vidal, l’unica occasione del primo tempo bianconero: un rasoterra da fuori area su cui Casillas riesce a mettere una pezza. Subito dopo ha inizio il monologo del Real, prima con Isco che tenta dal limite dell’area un pallonetto calibrato male che non impensierisce Buffon, poi Gareth Bale scarica un siluro spaventoso da trenta metri, con Buffon costretto a mettere in corner. Ma il gol è nell’aria e puntualmente arriva. Il contatto in area tra James Rodriguez e Chiellini è giudicato falloso dallo svedese Eriksson, ed è dunque calcio di rigore per le Merengues, Ronaldo non sbaglia. Cala il gelo sulla Juventus. La squadra di Allegri tenta in qualche modo di reagire ma poco dopo rischia il fatale due a zero su un contropiede con Ronaldo che non sfrutta a dovere l’occasione, preferendo un cross per Benzema anziché il tiro diretto. La prima frazione di gioco si chiude con due occasioni ovviamente per il Real: la prima è un lancio lungo all’indirizzo di CR7 che al volo colpisce l’esterno della rete, la seconda è un rasoterra insidioso da posizione defilata ad opera di Benzema, con Buffon pronto a chiudere in angolo con un riflesso.
La Juventus torna negli spogliatoi dopo un primo tempo passato ad inseguire le sortite offensive del Real, con Pirlo non al massimo della condizione ed un Pogba che risente ancora dell’infortunio occorsogli durante l’ottavo di ritorno contro il Borussia. Fatto sta che le due squadre tornano in campo, senza aver effettuato cambi. Inizia subito la Juventus a farsi vedere in avanti con un rasoterra violentissimo di Marchisio che si spegne sul fondo. I bianconeri però sanno bene che è deleterio mollare sul più bello e non si danno per vinti: Vidal ruba un pallone grazie ad uno svarione della difesa Blanca, ma anziché tirar subito preferisce dare inutilmente palla a Morata, il quale si trova in evidente fuorigioco. Ma passano pochi istanti e la Juventus sfrutta al meglio un pallone scaraventato in mezzo dopo una punizione di Pirlo, la sponda di Pogba per Morata è perfetta, l’ex di turno, ancora una volta, non perdona, 1 a 1, per ora la Juventus è in finale. Ma sul cronometro mancano ancora trenta minuti, trenta minuti di passione e sofferenza. Poco dopo il gol del pareggio Bale, su pallone in mezzo di Marcelo dà l’illusione del gol mandando a lato di un soffio. La Juventus ha anche l’occasione del raddoppio taglia gambe al Real, ma la palla in mezzo di Marchisio è leggermente lunga per Morata. Risponde James Rodriguez con un tiro al volo che termina alto di pochissimo. Passano i minuti, tra vari colpi di testa e sgroppate offensive, il fortino della Juventus riesce a tenere. I quattro minuti di recupero concessi da Eriksson sono una lenta e dolce sofferenza, perché la Juventus, dodici anni dopo Manchester, ritorna in finale. Appuntamento a sabato 6 giugno, Olympiastadion di Berlino, Barcellona-Juventus.