Il Bayern, in ginocchio, si prepara al secondo atto con il Barcellona. Lo scorrere delle lancette riporta alla mente i 90 minuti della gara d'andata, le scorribande di Messi, i tremori della retroguardia di Pep. Guardiola non può aver dimenticato le critiche piovute dall'ambiente, la risposta accesa di Muller alla sostituzione. I nervi sono a fior di pelle e le sconfitte in Bundes, l'ultima con l'Augsburg, acuiscono il malcontento.

Guardiola sa di non poter ribaltare lo 0-3 del Camp Nou, a meno di clamorosi colpi di coda e aiuti della sorte, chiede quindi ai suoi una prova di carattere, una gara di alti contenuti per sedare il popolo bavarese e intraprendere il lungo cammino che porta alla prossima stagione, con Pep ancora in panchina.

Luis Enrique è tranquillo, gode di un margine considerevole e di una truppa in salute, ma non vuole fare sconti, perché il Bayern è pur sempre il Bayern e perché la vittoria su Guardiola, il maestro del grande Barcellona, ha un sapore dolce. In campo, anche nel ritorno, i migliori, i catalani vogliono lasciare un'impronta, in Germania come a casa. Verso la finale di Champions, con la Liga in mano, il Barca punta a una clamorosa tripletta, a rinverdire fasti ammirati sotto l'egida del mago Guardiola.

Nel Bayern, nessun recupero dell'ultima ora. Alaba, in questi giorni, si è visto in campo, ma è lontano dal rientro, come lui Robben, Ribery e Badstuber. Per questa sera, probabile 4-3-3, davanti a Neuer, Rafinha, Boateng, Benatia e Bernat. Lahm in mediana, con Xabi Alonso e T.Alcantara, Goetze e Muller ai lati di Lewandowski.

Ieri, niente allenamento per Neuer e T.Alcantara, ma la presenza non è in discussione. Per lo spagnolo doppio compito, in fase di copertura, supporto a Lahm e Xabi, in fase di impostazione, inserimenti a sfruttare i movimenti di Lewandowski.

4-3-3 per Luis Enrique. Dani Alves e J.Alba terzini, Piquè e Mascherano al centro, Busquets davanti alla difesa, Iniesta e Rakitic mezzali, a chiudere il tridente delle meraviglie, Messi - Suarez - Neymar.