Quando sul finire di Barcellona - Bayern Monaco, Leo Messi accoglie l'assist di Rakitic e punta Boateng, il destino dei tedeschi è segnato, perché nell'incedere della Pulce c'è la bellezza armoniosa della tecnica abbinata alla velocità. La goffa caduta del difensore di Guardiola aumenta l'aura di grandezza della giocata di Messi, che, a tu per tu con Neuer, alza uno scavetto delicato. La palla si insacca in fondo alla rete, è il 2-0. Neymar firmerà poi il tris, portando di fatto il Barcellona in finale, ma è quella giocata di Messi che segna la partita e riapre il dibattito. Più forte Messi o C.Ronaldo, più forte Messi o Maradona?
Sull'utilità di una classifica tra i più forti di sempre resto perplesso, per tanti motivi. Epoche diverse, campioni diversi, l'elemento soggettivo che non può non entrare in campo in dinamiche di questo tipo. Messi è il Barcellona, è il calcio, lo dimostra ogni volta che sceglie la partita e in quella partita riversa un talento senza eguali. Eppure, lontano dalla Spagna, Messi non è Messi, o lo è in parte. Qui la prima discrepanza con Maradona, capace di vincere, ovunque. Anche con la maglia dell'Argentina.
Poi ci sono i sostenitori di Pelé, Mondiali, gol a raffica, il punto più alto della storia brasiliana, la guida di una delle squadre più irripetibili della storia, fino al Barcellona di Messi. Quasi un cerchio che si chiude.
I nostalgici citano Di Stefano, gli innamorati della rivoluzione arancione esaltano Crujff, io ricordo Ronaldo, il primo Ronaldo, il Fenomeno. Ha vinto meno, segnato meno la storia, ma è stato un esemplare nuovo. Per la prima volta, su un campo da calcio, un uomo dotato di una qualità assoluta procedeva a velocità non comune. Operazioni in serie, problemi, gravi, al ginocchio, poi il ritorno. Un Ronaldo umano, eppur straordinario.
Gli esempi sono molteplici, come dimenticare Van Basten, ognuno assume a suo idolo un modello, un giocatore nel suo "io" non duplicabile. Ecco perché è impossibile stilare una graduatoria e farlo resta mero giochino da bar. Siamo nell'epoca di Messi e esaltiamo la sua smisurata classe, come i "vecchi" di casa ricordano il Pibe e ne parlano con emozione, come i video, in bianco-nero, celebrano i voli di Pelè e inducono ad interrogarsi. Il calcio è fatto di cicli e ogni ciclo ha il suo simbolo, la sua icona.
Oggi, di fronte a Messi c'è Ronaldo, il paragone salta all'occhio perché sono antagonisti in tutto, nel modo di interpretare il calcio e di salire la china. Messi ha più talento a livello assoluto di Ronaldo, ma il portoghese è una macchina, fisica e mentale. Si allena superando il limite, sempre, perché è trasportato da una competitività spaventosa. Vuol superare Messi, ogni giorno. Si può scegliere il mago argentino o il "robot" portoghese. A livello emozionale Messi, come personalità Ronaldo.
Si cade comunque in piedi, è il bello delle classifiche.