"Il fine giustifica i mezzi", chissà quante volte, con tono polemico, Josè Mourinho se lo sarà sentito dire in riferimento al suo non-gioco e ai suoi risultati, invece, ottenuti. Eppure lui nega, pur ammettendo di aver letto il nostro Machiavelli, questo suo modo di vedere ed applicare il calcio che la stampa gli attribuisce, "la squadra che voi definite noiosa è il secondo milgior attacco del campionato ed ha la miglior differenza gol". A dire il vero quest'anno il suo gioco dal lato estetico ha fatto grandi miglioramenti, i mezzi sono migliorati, il fine non può che rimanere quello: la vittoria.
Il suo Chelsea ha condotto la Premier League vincendo le partite prevalentemente a centrocampo, con una capacità di palleggio degna della miglior squadra spagnola, con le sovrapposizioni di Ivanovic, con le giocate di Hazard; spostare Fàbregas (incredibilmente escluso dalla top 11 secondo Mou) in linea mediana è stata una scelta azzeccata, parlano i 17 assist vincenti dello spagnolo messi a segno in questa stagione. Hanno parlato coi piedi i tre a supporto di Diego Costa, che si sono alternati senza dare punti di riferimento e hanno saputo dare il meglio di sè grazie all'impostazione tattica di Josè, ma anche grazie alla libertà di muoversi tra gli spazi concessagli, sfoderando il loro magnifico talento. Hazard, quest'anno consacratosi definitivamente, è forse il miglior giocatore della Premier League e con Oscar e Willian forma un trittico perfetto. Diego Costa, in zona gol, non ha sbagliato quasi mai: 19 gol in tutta la stagione.
Dopo aver conseguito lo 0-0 contro l'Arsenal - una partita in meno anche per i Gunners - e col favore di un +10 proprio sulla squadra di Wenger e sul City, salvo clamorosi ribaltamenti, il Chelsea alzerà la sua quinta Premier League. Pari contro Sanchez&co. raggiunto anche grazie alla prestazione altisonante di John Terry, a detta di Mou la sua migliore di sempre, un capitano condottiero che ha ancora fame di vittorie, proprio come il suo allenatore, che pur di ottenere punti importanti per la sua squadra è disposto a rinunciare ad un attaccante, schierando Oscar falso nueve, senza aver paura di difendere con i denti, di essere noioso, come gli è stato più volte imputato. Tutte parole, concetti sul fare di Mourinho detti e ridetti, ma un dato emerge dalla polvere alzata prevalentemente dai nemici: Josè Mourinho vincerà ancora, con le sue idee, con il suo calcio, ma vincerà lui. La sua risposta al coro dei tifosi dell'Arsenal 'Boring, Boring Chelsea' è stata: "Sai, è 'noioso, noioso' non vincere un titolo da 10 anni: questo è veramente noioso".