Se a fine stagione dovessimo ripensare ad alcune partite emozionanti di questa annata di Premier League, di certo non verrà in mente quella di oggi tra Manchester City e West Ham. Difficile credere che si trattasse di una gara ufficiale, vista la pochissima intensità vista in campo: alla fine quindi vince la squadra più forte e che sbaglia meno, ovvero quella dell'ingegner Pellegrini, priva anche di Kompany in difesa. 2-0 il risultato finale, firmato da un'autorete (per giunta di pregevole fattura) di Collins e dalla rete del solito Aguero. Tutto che succede nel primo tempo, al 18' e al 36'. Allardyce, in leggera emergenza infortuni, non può essere soddisfatto della prestazione dei suoi, apparsi svogliati e demotivati, oltre che deconcentrati: troppe volte gli Hammers hanno regalato palla agli avversari, che hanno ringraziato e portato a casa tre punti, dopo due sconfitte consecutive e 6 nelle ultime 8 gare. Si ritorna a un punto dallo United, a due dall'Arsenal con una partita in meno, in un campionato che sembra sempre più a tinte blu, ma non quelle sky blue del City, bensì quello più scuro del Chelsea.
LA PARTITA - Già dalle prime battute è chiara l'evoluzione della gara: City in possesso a cercare spazi, a ritmi contenuti e con piuttosto poca pressione del West Ham, squadra irriconoscibile rispetto a quella che nella gara d'andata aveva vinto 2-1 ad Upton Park. I primo tentativi sono di Aguero, con un tiro piuttosto facile per Adrian e un altro che finisce sopra la traversa. Dopo una punizione di Kolarov che esce di poco, arriva il gol, o meglio l'autogol del vantaggio: Navas vola sulla destra e cerca ancora il Kun centralmente, ma Collins ci mette il piede ed alza un pallonetto perfetto che bacia la parte interna della traversa e finisce oltre la linea. Un'autorete quasi impeccabile che manda in avanti il City, che comincia a giocare sul velluto, anche se Hart è chiamato a un paio di interventi comunque poco impegnativi. Silva è pericoloso al 26', ma Collins si riscatta dall'autogol immolandosi e respingendo il tiro dello spagnolo. Prova pian piano a uscire anche il West Ham, senza creare problemi, e viene punito da un magistrale contropiede, ancora orchestrato da Navas, ma finalizzato da Aguero, il tutto propiziato da una palla persa banalissima da Downing.
Il dominio del City non diminuisce, anzi, aumenta ulteriormente anche nel secondo tempo: gli Hammers non la vedono praticamente mai, ma nemmeno i padroni di casa riescono a trovare il terzo gol che chiuderebbe definitivamente i conti. Decisivo subito un tackle di Jenkinson per fermare il Kun, vicino alla doppietta. Prova anche a rigirare le carte in tavolta Allardyce inserendo Nolan e Jarvis, ma poco cambia. Gara che si ferma per diversi minuti al 67', quando Kouyatè alza un po' troppo il braccio su David Silva: lo spagnolo resta anche a terra per diversi minuti e viene portato fuori dal campo in barella, comunque cosciente. Quando si riprende il gioco, il City sembra essere uscito dal campo, e il West Ham prova almeno a crederci: Mangala e Hart sono decisivi in un paio di occasioni per salvare il risultato, visto che Enner Valencia, spostato da prima punta, comincia a carburare e a rendersi pericoloso, più di quanto avesse fatto Cole, uscito al 64'. In contropiede potrebbe chiuderla in definitiva il City, ma Adrian si va trovare pronto in un paio di occasioni. Al termine, dopo 9 minuti di recupero, il risultato è di 2-0: il City può tornare a respirare.