Incredibile, il PSG fa 2-2 in 10 contro 11 dal 32' e vola ai quarti di finale. Incredibile non tanto per il risultato in sè, quanto per come si era messa la gara per gli uomini di Blanc, privi di Ibra per 3/4 di gara. Il cuore, l'orgoglio, la fame di vittoria del PSG, troppe volte condannato a lasciare la Champions anzitempo, hanno prevalso sul Chelsea questa sera meno concreto ed efficace, che si deve chinare davanti ad un PSG che meritatamente passa il turno.

Nervi tesi, alta intensità, aria da grande sfida, come non poteva essere altrimenti se a contendersi il passaggio ai quarti di finale sono Chelsea e PSG. Quel fallo al 32’, però, è il “non vale” urlato dai bambini che giocano al campetto e si sentono traditi da qualche ingiustizia, si perché l’espulsione di Ibra è un’ingiustizia, per l’esito del match, per il PSG, per la Champions. Non vale perché era il più forte, non vale perché sull’entrata su Oscar non entra a piede a martello, anzi ritrae la gamba: i giocatori del Chelsea protestano in massa sull’arbitro, sul quale avranno influito le parole di Mou alla vigilia: "Vedere una squadra con così tanti fantastici giocatori fare falli su falli, addirittura il record, mi ha davvero sorpreso." Che l'incoscio o la parte razionale dell'arbitro abbia estratto il cartellino non lo sapremo, tuttavia almeno sulla carta la partita cambia fisionomia.  Il PSG, che prima dell'espulsione aveva attaccato con più insistenza rispetto ai blues, riesce comunque a mantenere un certo equilibrio, con Cavani a fare le veci di Ibra al centro dell'attacco. Il Chelsea non trova spazio e la sua occasione arriva grazie ad una giocata personale di Diego Costa, che semina il panico dentro l'area di rigore, viene atterrato da Cavani, ma l'arbitro non fischia un rigore evidente. Si va al riposo nell'equilibrio più assoluto, col rammarico di aver perso Ibra ingiustamente.

Al rientro dagli spogliatoi, scende in campo un PSG carico e deciso a far prevalere il suo gioco sull'ingiustizia ricevuta. I parigini sono armoniosi nel loro gioco sulle fasce, il direttore d'orchestra Marco Verratti detta i tempi con grande personalità ed il centrocampo del Chelsea non riesce a prevalere. Al 57' l'occasione per gli ospiti è clamorosa, tutto bellissimo: Verratti con un gioco di prestigio si libera di due uomini a centrocampo, serve Pastore che prolunga immediatamente in verticale per Cavani, il quale salta secco Curtois e solo il palo interno gli nega il gol. Il Chelsea è in balia di un PSG sorprendente: Costa viene servito pochissimo, il possesso palla viene ammortizzato dal pressing del centrocampo, Pastore gioca tra le linee e si riesce sempre a liberare dell'uomo. Non a caso al 70' arriva anche un'occasione per Matuidi, ma Curtois è bravo a respingere. La fisionomia della partita cambia all'80' quando sugli sviluppi di un corner, Cahill di controbalzo gonfia la rete, 1-0. Solo un'azione da fermo avrebbe potuto sbloccare una partita così. Cosa che succede anche appena cinque minuti dopo, ma questa volta è il PSG a segnare, e lo fa proprio l'ex di turno, fischiato per tutto il match, David Luiz, stoccata di testa del brasiliano sulla quale Curtois non può nulla, 1-1. Il secondo gol della gara chiarisce ancora di più come l'organizzazione dei team prevalga sulle giocate offensive degli attacchi, quindi su due calci piazzati si decidono i 90 minuti, si va ai supplementari.

Dopo appena cinque minuti di gioco, la strada verso i quarti sembra avere un protagonista, il Chelsea. Infatti Hazard realizza un calcio di rigore, dopo che Thiago Silva era intervenuto di mano, levando la palla dalla testa di Zouma. La stanchezza sulle gambe dei giocatori del PSG si fa sentire, anche se Pastore continua a scattare, Motta a fare pressing e Cavani  a muoversi tra le linee. Lo sforzo di chi si stava per vedere un'altra sconfitta in Champions piombarsi davanti, ha i suoi effetti: proprio Thiago Silva, per rimediare il fallo da rigore, prima impegna Curtois che si supera, poi sul calcio d'angolo successivo - sempre di testa - scavalca il portiere belga insaccando in rete. Il tocco è magico, mago Silva con un prodigio, insieme ai suoi eroi, porta il suo PSG ai quarti di finale.