I fischi, assordanti, del Bernabeu accompagnano l'uscita del Real Madrid dal terreno di gioco, ma non dalla Champions: la squadra di Ancelotti passa, a fatica, perdendo 3-4 in casa contro uno Schalke sontuoso, che invece lascia a testa altissima la competizione.
Il Real Madrid ottiene ciò che voleva, la qualificazione. Lo fa al termine di una partita giocata male, che ha visto lo Schalke farsi preferire per qualità di gioco, personalità e sfrontatezza: sembra un assurdo, ma è cosi. Ancelotti ottiene tutte le risposte possibili dalla sua squadra, dalla quale si aspettava una pronta reazione: nessuna. Squadra spenta, svagata, impacciata, soprattutto difensivamente, salvata dai colpi di un fuoriclasse che ha raggiunto Messi nella classifica marcatori all time della Champions League. Real ai quarti, ma che fatica.
Cambiano entrambi i terzini nel Real: dentro Arbeloa e Coentrato al posto di Marcelo e Carvajal. A centrocampo sorpresa: non c'è Lucas Silva. Al suo posto non gioca Illarramendi e nemmeno l'appena recuperato Modric: chance a Khedira. Per il resto tutto confermato: BBC davanti, Kroos ed Isco a completare il centrocampo, Varane - Pepe in mezzo alla difesa. Un solo avvicendamento per Di Matteo, che si scopre e si gioca la carta Barnetta al posto del terzino Uchida. Sostanzialmente un'ala pura (che in questi anni sta però accentrando il suo raggio d'azione) al posto di un terzino. Spunta però una variante: potrebbe essere Marco Hoger, inizialmente piazzata mezzala destra, l'esterno destro del 3-5-2, con Barnetta e Meyer interni offensivi.
Prima frazione decisamente emozionante al Bernabeu ed i meriti sono tutti degli ospiti che, senza pressioni e con la sfrontatezza della giovane età, non subiscono la pressione dei ben più blasonati campioni che si specchiano dentro l'ombra di se stessi. Lo Schalke è bello, bellissimo da vedere, semplice ma essenziale: da ampiezza al gioco, da destra a sinistra; sciorina calcio spettacolo e, meritatamente, dopo un'occasione clamorosa dopo 10 minuti sull'asse Meyer (scatenato) - Chupo Moting, va in vantaggio
La ripresa inizia con la sfuriata dei padroni di casa e Benzema, dopo appena sette minuti, porta per la prima volta in vantaggio le Merengues. Sembra l'inizio di una cavalcata, ma gli ospiti non muoiono, gettano il cuore e non solo oltre l'ostacolo: