Lo Shakhtar sbarca a Monaco, nella valigia le sensazioni della gara d'andata, da vittima sacrificale a possibile outsider. In Ucraina, la paura della guerra inibisce la voglia di calcio, eppure lo Shakhtar regge, lontano da casa. La Donbass Arena è un ricordo, danneggiata pesantemente dalle bombe della scorsa estate, la tensione tra Russia e Ucraina investe la città di Donetsk e il gruppo si gioca le sue carte a Leopoli, a oltre 1000 km di distanza. Si gioca anche per questo, per dimenticare il clima di terrore che pervade le strade, per dare una speranza. 

Quella con il Bayern è una sfida da sogno, 90 minuti in cui riversare sul nobile prato bavarese ogni energia. Credere in un'impresa, aprire la porta rimasta socchiusa dopo il primo confronto. Attenzione, concentrazione, prontezza, serve uno Shakhtar perfetto, perché il Bayern mette in campo il peso della storia e delle stelle. 

L'assenza dai campi nella pausa invernale non sembra inibire le voglie di Lucescu. In dicembre una tournèe in Brasile, poi allenamenti e attesa, fino alla gara d'andata. Ora l'ultima occasione per lasciare il segno in Champions, eliminare la squadra disegnata da tutti come possibile favorita. 

"Abbiamo giocato un buon calcio ed è stata una partita equilibrata. Abbiamo commesso qualche errore di natura tecnica, qualche passaggio sbagliato che poteva essere sfruttato meglio dal Bayern. Le uniche loro occasioni sono arrivate da nostri errori. Il risultato ha rispecchiato quanto visto sul campo. Sono assolutamente consapevole delle difficoltà che affronteremmo al ritorno a Monaco di Baviera, il Bayern non può permettersi di lasciare così presto la competizione. La finale, inoltre, sarà a Berlino. Faranno quindi il possibile per esserci".

"Affronteremo una squadra molto forte, credo in questo momento la squadra di calcio più forte al mondo. Hanno cinque campioni del mondo, oltre a fuoriclasse del calibro di [Franck[ Ribéry o [Arjen] Robben. Hanno calciatori giovani e promettenti come [David] Alaba, altri di esperienza come Xabi Alonso. In questo momento sono la squadra più forte al mondo. E dobbiamo affrontarli con grande attenzione e serietà, naturalmente. Dobbiamo rispondere alla loro straordinaria disciplina tattica con altrettanta disciplina. Non dimentichiamoci anche che il Bayern sta giocando già da un pò in campionato; noi abbiamo appena riniziato (il 28 febbraio). Sono avvantaggiati in tal senso. Le loro squadre sono superiori alle nostre, ma il calcio non segue regole logiche. Nel calcio, tutto può succedere".

Non è facile pensare al calcio, quando intorno imperversa il vento di guerra "Stiamo facendo del nostro meglio per mantenere ottimismo tra i giocatori in questo periodo, ma non è un compito semplice... E' molto difficile giocare un campionato in queste condizioni. Ma preferisco focalizzarmi su quanto accade sul rettangolo verde: allenamenti, partite in trasferta, stile di gioco. In questo modo, cerco di aiutare i giocatori ad alleviare le loro preoccupazioni e quelle delle loro famiglie che vivono ancora in zone di conflitto. 

La chiusura è un sorriso verso il futuro. Lo Shakhtar, ormai da anni fissato sul modello Lucescu, forgiato attorni a talenti sudamericani, punta all'ultimo salto di qualità, crescere in Champions, fino a giungere, perché no, al titolo "Non sono l'unico che ha costruito questa squadra. La maggior parte del merita spetta al presidente che ha voluto avere una squadra competitiva a questo livello. Merito anche al club e alla sua organizzazione, oltre che ai giocatori che hanno voluto, riuscendoci, a trasformare questa squadra nel miglior club dell'est Europa. Personalmente, ho solo aiutato tutte queste persone a trasmettere al club una strategia vincente".