Una città, due squadre, una rivalità che va avanti da anni e anni, ma un uomo al comando: Harry Kane, nato il 28 luglio 1993, ha deciso il North London Derby in favore del suo Tottenham, che ha battuto in rimonta per 2-1 un Arsenal che ha fatto un passo indietro rispetto alle gare precedenti. Un sorpasso nel punteggio e anche in classifica, visto che ora gli Spurs raggiungono il quarto posto momentaneo, tornando in pienissima corsa per la Champions League, insieme anche a Southampton e Manchester United.

Una sfida sentitissima, che era cominciata già in settimana con tanta pretattica, e non era cominciata bene per l'Arsenal, che è arrivato alla sfida non potendo disporre del suo uomo chiave Alexis Sanchez, fermato da un infortunio, come anche i lungodegenti Debuchy, Wilshere e Arteta. Così Wenger opta per il 4-3-3, scegliendo Welbeck dal primo minuto al posto di Walcott, vista anche l'indisponibilità di Chamberlain. Per Pochettino i dubbi sono invece in difesa, su chi affiancare a Vertonghen: alla fine la scelta è ricaduta su Dier, mentre in avanti, sulla trequarti, non c'è Chadli dal pimo minuto, che cede il posto a Dembelé.

In apertura di gara è subito colui che sarà grande protagonista a provare a graffiare: Kane prova il destro a giro, ma Ospina in tuffo riesce a toccare appena in corner, facendosi anche male, ma rialzandosi e continuando, per fortuna, senza problemi. Rose è un pericolo pubblico dalla sua parte, ma rischia tanto quando si scopre: proprio da quella parte vien propiziato il gol dell'Arsenal, realizzato da Ozil, bravo a piazzare col sinistro un pallone arrivatogli in area dopo un tocco impreciso di Giroud. Da lì, parte una sorta di assedio alla porta di Ospina, che però si riscatta spesso e volentieri, soprattutto ancora sul solito Rose, una macchina da corsa su quella fascia. Il leitmotiv della gara è questo per tutta la sfida: Tottenham in attacco a fare possesso di qualità, Gunners chiusi a cercare le ripartenze. Uomo-chiave per Wenger è il solito Coquelin, che scherma perfettamente davanti alla difesa e sporca un numero infinito di palloni.

Soffre i soliti calci piazzati l'Arsenal, che fatica anche a ripartire visto il pressing alto esercitato dai ragazzi di Pochettino, che recuperano sempre palla prima del centrocampo, anche se ci vuole un pronto Lloris per rispondere a Welbeck, tra i più attivi dei suoi. Su un corner, dopo un miracolo di Ospina, è prontissimo Kane a realizzare sul secondo palo il gol del pareggio, che da ulteriore fiducia ai padroni di casa, che alzano ulteriormente l'intensità del gioco, tenendo un ritmo quasi assurdo. Ci vogliono ancora un paio di parate di un super Ospina, che pare davvero aver rubato definitivamente il posto a Szczesny, per tenere in piedi un Arsenal che non riesce a trovare impatto dalla panchina, nè con Rosicky nè con Walcott. Pochettino si gioca la carta Chadli, ma i trascinatori sono sempre i soliti due: Eriksen e Kane. Il gol decisivo lo segna ancora una volta l'attaccante inglese, staccando di testa in controtempo e mettendo la palla dove Ospina non può arrivare. 2-1, e delirio Tottenham, che torna a vincere un derby dopo lo 0 su 3 della scorsa stagione.