L'eroe che magari non ti aspetti, colui che però, in una notte, diventa il simbolo di una nazione intera: questa la breve storia di James Troisi, passato inosservato in Italia da Juve e Atalanta, che nel finale del primo tempo supplementare ha segnato il gol del 2-1 che ha deciso la finale di Coppa D'Asia, regalando il trofeo alla sua Australia, paese ospitante l'evento, battendo una grande Corea del Sud. Una partita che poteva essere drammatica, perchè Heung-Min Son aveva segnato nel recupero il gol del pareggio, mandando tutto ai supplementari nel momento in cui si stava arrivando al "butta la palla e prega". Era stato Luongo a portare in vantaggio gli Aussies, con un gran destro da fuori.
Una partita sicuramente non spettacolare, quella disputata in un ANZ Stadium tutto esaurito, per un totale di 76385 spettatori, la maggior parte ovviamente tifosi della squadra di casa. Due moduli speculari in campo, 4-2-3-1 da entrambe le parti, con le due stelle Son e Cahill a guidare gli attacchi, anche se nel primo tempo è il primo ad avere molte più occasioni, visto che la corea gioca nettamente meglio e crea molto di più di un'Australia che non riesce a proporsi davanti con troppa insistenza, non riuscendo quasi mai a servire il suo centravanti, che ci prova solamente con un destro respinto in angolo da Kim Jin-Hyeon. Sono diverse invece le palle-gol che si presentano tra i piedi degli attaccanti della squadra di Stielike, soprattutto nel finale di primo tempo, dopo una lunga fase di studio che aveva piuttosto bloccato il gioco. Proprio nel momento migliore delle Tigri, arriva il gol del vantaggio Australiano: è Luongo, mediano cresciuto nel Tottenham e attualmente in forza allo Swindon Town, a trovare un gran bel destro da fuori dopo essersi girato alla perfezione, eludendo un paio di avversari e battendo così Kim Jin-Hyeon, che vede terminare la sua imbattibilità dopo 524 minuti, subendo il primo gol in questa coppa d'Asia. Luongo che tra l'altro sarà premiato come MVP della competizione.
Nella ripresa i Socceroos si chiudono a difesa della propria porta, la partita resta combattuta in mezzo al campo ma le occasioni latitano, e, se questo non rappresenta un problema per i padroni di casa, lo è molto di più per la Corea, che non riesce mai a impensierire seriamente Ryan. Postecoglu perde Cahill e Kruse per infortunio, inserendo al loro posto Juric e Troisi, e mai cambi furono più azzeccati. Ma prima c'è ancora da soffrire, anche se non arriva mai un vero e proprio assedio da parte delle Tigri, che cercano il gol tramite la loro ottima organizzazione di gioco. Solo una questione di tempo: nel primo dei tre minuti di recupero, Heung-Min Son, gioiello del Leverkusen, viene smarcato e si presenta tutto solo davanti a Ryan, battendolo con grande freddezza sul primo palo col suo sinistro e mandando la sfida ai supplementari in extremis, riaccendendo le speranze di un intero paese.
Si ritorna in campo, e l'atletismo dei coreani potrebbe pagare: la nazionale di Stielike infatti gioca sempre a ritmi alti, sembra quasi instancabile, e raramente perde di lucidità. Gli Australiani però sono sospinti dal proprio pubblico, e la gara resta in equilibrio, anche se ai punti meriterebbe di più la Corea. Il calcio però è beffardo, e allo scadere del primo tempo supplementare Juric lavora un gran pallone sulla linea di fondo, andando via con un tunnel e mettendo la