Il cuore e l'organizzazione del Southampton di Koeman, un allenatore da cui in molti dovrebbero prendere esempio: giocare sempre per la vittoria e mai per evitare la sconfitta, tanto con le piccole quanto contro le corazzate del campionato: un coraggio che premia l'allenatore olandese, con un 1-1 finale che mantiene i Saints in scia del Manchester United per quanto riguarda la corsa Champions e, dall'altro capo del filo, lascia scontento Mou e il suo Chelsea, che devono guardarsi ora dall'assalto del sempre più minaccioso Manchester City.
Il Chelsea per rimanere agganciato al treno scudetto, i padroni di casa del Southampton per continuare a coltivare il sogno Champions League, con lo United a tiro di schioppo. Non poteva nascere sotto migliori premesse la sfida del Sant Mary Stadium. Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato: perché la squadra Koeman – che in estate davano già per spaccaita dopo le cessioni illustri – gioca a maschera abbassata, mentre la squadra di Mourinho non fa certo del difensivismo il suo marchio di fabbrica, soprattutto se là davanti c’è gente come Diego Costa supportato da Hazard e Fabregas.
Avvio di partita classico all’inglese: pronti via e ritmo infernale. Il Chelsea non vuole perdere tempo e si riversa subito dalle parti di Forster. Nessuna occasione vera e propria da segnalare, ma un costante assedio che mette sotto pressione la difesa dei padroni di casa. Esemplare la giocata all’ottavo minuto, con Fabregas che ubriaca due o tre biancorossi con numeri da futsal, ma il suo invito in mezzo non trova alcun compagno pronto a timbrare il cartellino.
Al minuto sedici, il gol dei padroni di casa: scambio a centrocampo fra Target, Pellè e Tadic, quindi il serbo lancia perfettamente Manè nella preteria, scavalcando in toto la retroguardia in blu. Troppo invitante quel pallone perché il senegalese possa sbagliare e infatti, dopo aver sistemato la sfera con la testa, batte Courtois in uscita con un pallonetto vellutato per l'1-0 che fa esplodere di gioia le gradinate del Saint Mary. La partita, già bellissima, deflagra: il Chelsea prova ad organizzare la reazione e si getta all'attacco, ma i Koeman boys si difendono con ordine, spezzando le trame offensive del Chelsea con spazzoni stilisticamente poco apprezzabili dagli esteti del gioco, ma efficaci a ricacciare dietro i giocatori di Mourinho. I londinesi soffrono la vivacità del Southampton: alla mezz'ora Nemanja Matic finisce sul taccuino dell'arbitro dopo aver steso con un calcione Graziano Pellè. Quindi è proprio l'italiano ad avere sui propri piedi l'occasione per il raddoppio, ma dopo essersi girato in area di rigore, spara alto sopra la traversa.
Gol fallito, gol subito: la vecchia, ancestrale, legge del calcio colpisce ancora. Fabregas serve perfettamente Eden Hazard che poi segna come sa fare: due dribbling secchi a mettere a sedere gli avversari e palla in buca d'angolo. E' il minuto 46: 1-1 e tutti negli spogliatoi.
Nella ripresa Mourinho lancia subito in campo Willian, lasciato a riposo a inizio match. Ne fa le spese Schurrle, richiamato in panchina dallo Special One. La musica è la stessa del primo tempo, con il Chelsea che carica lancia in resta alla ricera del vantaggio: al minuto 55, al termine dell'ennesimo batti e ribatti in area Southampton, Fabregas cade in area e invoca il rigore. L'arbitro non abbocca e ammonisce - eccessivamente - il catalano, che qualche minuto è ancora protagonista: Willian lo pesca con una palla millimetrica, ma Cesc cade goffamente, mandando in fumo una ghiottissima occasione da rete.
Al 76' minuto occasionissima per i Blues: follia difensiva di Ward- Prowse, che cerca un retropassaggio improbabile per Forster ma fa il migliore degli assist per Diego Costa, che incredibilmente scivola anche lui a tu per tu con l'estremo difensore. Mourinho le prova tutte, buttando nella mischia anche Didier Drogba, ma i Saints si difendono con ordine, provando ogni tanto a pungere dalle parti di Courtois: al minuto 85' buona occasione da angolo, ma dopo lungo batti e ribatti in area, Alderweireld spara sugli anelli di saturno.
Gli ultimi minuti di partita sono un lungo e costante assedio alla porta di Forster, ma il Suothampton - pur ridotto in dieci causa doppio giallo comminato a Schneiderlin - resiste e porta a casa un meritatissimo punto. Quanto a Mourinho, non gli resta che sperare nel Burnley, affinchè batta il Manchester City e rallenti la corsa dei rivali scudetto.