La Juventus ce la fa: strappa il ticket che vale gli ottavi di finale di Champions League pareggiando in casa contro l'Atletico Madrid. Finisce 0-0 una gara che i bianconeri hanno provato a vincere senza scoprirsi troppo, stando attentissimi alle pericolose ripartenze avversarie, senza mai andare totalmente in difficoltà, se non nei pochi momenti in cui l'Atletico ha pressato altissimo i difensori, bravi comunque a uscire sempre bene in disimpegno.

La serata non era iniziata secondo le miglori premesse: Allegri aveva sciolto i dubbi di formazione, schierando Llorente e Evra (in ballottaggio con Morata e Padoin), ma nel pomeriggio aveva perso Claudio Marchisio, vittima di un attacco influenzale che gli ha negato l'opportunità di essere della partita; l'allenatore bianconero si è affidato così a Pereyra nel ruolo di trequartista, con Vidal arretrato a fianco di Pirlo. El Tucuman ha giocato una partita di grande corsa e generosità, anche se un po' troppo ininfluente in fase offensiva; non ha fatto molto meglio di lui però il cileno, ripresosi un po' nel secondo tempo dopo un primo tempo abbastanza negativo, in cui ha rischiato anche di farsi espellere per un paio di falli, dopo essere stato ammonito.

Anche l'inizio di partita poteva spaventare un po' la Juventus, soprattutto quando Koke al 6' si trova a tu-per-tu con Buffon, ma il numero uno è bravissimo a respingere il sinistro dello spagnolo, un po' troppo abbandonato dalla difesa. La risposta giunge immediata ed è griffata Pogba, con un tiro-cross che Llorente non tocca e mette in enorme difficoltà Moya, che in qualche modo la manda in corner non senza patemi. La gara si incattivisce da entrambe le parti, le squadre non si risparmiano e non tirano indietro la gamba, soprattutto gli spagnoli, aggressivi per natura e per richiesta del proprio allenatore. La squadra si chiude e non concede spazi alla Juve, che ci prova con il giropalla, ma è un po' troppo lento. I momenti in cui generalmente l'Atletico è pericolosissimo sono le situazioni da calcio piazzato: proprio da uno di essi, a metà della prima frazione, Gimenez impensierisce Buffon, pronto ad alzarla sopra la traversa. Cerca l'incornata anche Llorente dall'altra parte su un super cross di esterno di Pogba, ma Moya stavolta la tiene. Ancora Colchoneros nel finale di primo tempo con Mario Suarez da fuori, ancora il numero uno bianconero non la vede partire ma riesce a respingere senza patemi.

Nella ripresa la Juventus assume consapevolezza di potersela giocare e rientra in campo con uno spirito più aggressivo e intraprendente, soprattutto con i due centrocampisti interni, Pogba e Vidal, che cercano più volte il jolly da fuori area, impensierendo Moya che più di una volta va in difficoltà: prima è Vidal col sinistro, in azione di contropiede, a chiamare il portiere ex Getafe alla deviazione in corner. Più tragico è invece il tentativo di presa su un destro da fuori di Pogba al 64', sulla cui respinta corta prova a fiondarsi il solito Vidal, cresciuto in maniera esponenziale nella ripresa, ma riesce in qualche modo a cavarsela la difesa dei Colchoneros. I bianconeri non si scompongono e continuano a far girare la palla (66% di possesso palla per i bianconeri a fine partita), chiamando anche i due difensori centrali alla partecipazione alla manovra. Notevole il comportamento in campo di Carlos Tevez, che si abbassa tantissimo per aiutare il possesso, mentre Llorente prova a battersi contro Godin e Gimenez, ma faticando a prendere palla di testa, come anche succede sui cross del propositivo Lichtsteiner a destra. Ottima gara anche di Patrice Evra sulla sinistra, la migliore con i bianconeri da quando è arrivato a Torino.

Scivola via fino al 90', con un solo minuto di recupero e senza cambi, una partita sicuramente non spettacolare, ma da cui non era lecito attendersi di più. La Juve conquista la qualificazione come seconda, nonostante la vittoria dell'Olympiakos sul Malmo per 4-2, mentre passa come primo l'Atletico Madrid. Forse i bianconeri avrebbero meritato qualcosa di più, ma tutto sommato il risultato è giusto, e accontenta entrambe le squadre.