L'ultima volta che il Tottenham aveva vinto due gare consecutive in Premier League era ancora Agosto ed il campionato era appena partito. Le aspettative sugli Spurs erano importanti, con l'arrivo di Pochettino che lasciava presagire ad una stagione migliore e più divertente rispetto alle ultime due. Dalla domenica seguente la Premier League è stato un depressivo e tutt'altro che esaltante roller-coaster di risultati mai continui.
Striscia interrotta stasera, con il Tottenham che torna a vincere due gare consecutive grazie al trionfo sull'Everton per 2-1. Succede e comicia tutto nel primo tempo quando Mirallas buca Lloris con un gran gol: tiro a giro sul secondo palo dal limite dell'area. Per il belga quinta rete nelle ultime sette uscite con l'Everton. Il biondo era partito titolare, con Eto'o e Barkley, dietro l'unica punta Lukaku. Per Martinez abituale 4-2-3-1 senza però la colonna come McCarthy: al suo posto c'è Besic. Nel Tottenham le defezioni sono di più: le assenze di Naughton, Rose e Walker costringono Pochettino a scegliere il proprio terzino destro fra E.Dier e Chiriches. L'ex Southampton opta per il romeno con Fazio e non Kaboul al fianco di Vertonghen.
Sulle ali altre sorprese: esterni Lennon ed Eriksen con Lamela, Dembelé e Chadli tutti in panchina. A spalleggiare quindi Mason a centrocampo c'è un altro giovanotto: Bentaleb. Davanti Soldado e Kane.
Al vantaggio dei Toffees non reagisce benissimo Pochettino, che scaraventa la propria penna in un attacco d'ira. A placarlo prima del previsto ci pensa Eriksen: il danese raccoglie la respinta di Howard, non del tutto esente da colpe quando respinge fin troppo corto il tiro di Harry Kane. La reazione degli Spurs è ottima: l'arrabbiatura di Pochettino è canalizzata nella giusta direzione. Kane, Eriksen e Soldado ci provano fin quando, al 45°, Soldado ritrova il gol dopo 9 mesi di digiuno in Premier League: Kane vince un contrasto a centrocampo, parte il contropiede del Tottenham: Lennon serve Soldado che batte Howard da posizione leggermente decentrata. E' 2-1 ed i tifosi cantano: "He came from sunny Spain to play at White Hart Lane".
Con il secondo tempo che comincia sulla falsariga del secondo, Martinez è costretto a due cambi per scuotere la situazione: dentro Osman per Mirallas e McGeady per un opaco Eto'o. Ma non cambia nulla: Kane è la solita furia fra trequarti ed attacco, Lukaku non riceve palle giocabili e l'inerzia continua ad essere londinese. La scossa arriva per mano di Barkley (il migliore dei suoi) che serve Coleman: Lloris mette in angolo a difesa Spurs (che intanto annovera Dier a destra, subentrato all'acciaccato Chiriches) battuta. Allora Pochettino - che intanto aveva gettato nella mischia Lamela per Lennon - chiama Paulinho a fare densità in mezzo (esce Soldado). Il Tottenham tiene duro, lavora e macina.
Negli ultimi quattro tre minuti di gioco quattro ammoniti degli Spurs, a testimonianza della grande applicazione al lavoro dei giocatori di casa. A coda di gara due mezzi rigori ciascuno.
Così, a White Hart Lane, tutto cambia, dopo le critiche da chi vedeva la stagione degli Spurs destinata ad un lunghissimo vagare in purgatorio. Il Tottenham balza al settimo posto in classifica: pari punti con l'Arsenal, un punto dal West Ham (Europa League) e due dal Manchester United (Champions League). Nell'infrasettimanale, nel derby contro il Chelsea, bisogna ricominciare da dove si è finito. L'Everton, che invece riceverà l'Hull, rimane a metà classifica: 10° posto a -4 dall'Europa League dove i Toffees stanno tanto bene figurando quest'anno (in settimana grande vittoria esterna in casa del Wolfsburg).
Pochettino ed i suoi, dopo due sconfitte consecutive, tornano alla vittoria in casa. Per l'Everton interrotta la striscia di otto risultati utili consecutivi fra Premier League e Coppe.
Gli highlights: