Ha dell'incredibile quello che succede all'Emirates Stadium nel posticipo del sabato della dodicesima giornata di Premier League. L'Arsenal domina in lungo e in largo sul piano del gioco, ma crolla per 2-1 contro un Manchester United a dir poco cinico, che sfrutta praticamente due delle tre palle gol avute in tutta la partita, giocata male e senza mai riuscire a costruire una propria azione. Eppure gli episodi sorridono alla squadra di Van Gaal, con tanta collaborazione degli avversari, incapaci di segnare nonostante un dominio territoriale non indifferente. Vanno sì riconosciuti anche i meriti di De Gea, ma è molto più grave il fatto che la squadra di Wenger non sia stata in grado di sbloccarla per prima.
LE SCELTE - Problemi di formazione da entrambe le parti, le assenze più pesanti sono soprattutto in difesa: l'Arsenal non può disporre di Debuchy e Koscielny, mentre il Manchester United è privo di Rojo, Evans, Jones e Blind. Per il resto, i Red Devils lasciano fuori anche Falcao, in miglioramento, e Rafael, mentre recupera Di Maria. Van Gaal opta quindi per la difesa a tre con i giovanissimi McNair e Blackett insieme a Smalling; sulle fasce Valencia e Shaw, Carrick in regia vicino a Fellaini, con El Fideo alle spalle di Rooney e del grande ex Van Persie. Non cambia invece il modulo Wenger: difesa confermata e obbligata con Chambers, Mertesacker, Monreal e Gibbs; mediana con Arteta e Wilshere, mentre dietro all'altro ex Welbeck vanno Chamberlain, Sanchez e Ramsey. Assenti Ozil e Walcott, va invece in panchina Giroud.
PRIMO TEMPO - Sin dal primo minuto di gioco è un monologo dell'Arsenal, con la difesa di Van Gaal troppo fragile: gli esterni si inseriscono e spesso arrivano al tiro, trovando di fronte un grande De Gea; dopo cinque minuti la prima vera palla-gol è per Welbeck, sul cui tiro, un po' troppo molle, chiude McNair. Le cose si mettono ancora peggio per lo United quando Shaw appoggia male il piede procurandosi una distorsione alla caviglia, e deve lasciare il posto ad Ashley Young al 16'. Da quella parte c'è un attivissimo Chamberlain, che continua a generare occasioni. Insieme a lui, il più attivo è Jack Wilshere, che più volte arriva alla conclusione con i suoi inserimenti: prima cerca il mancino dal limite dell'area, su cui De Gea è bravo in presa, poi su un regalo della difesa, Welbeck lo imbuca, ma il numero 10 calcia da pochi passi letteralmente addosso al portiere spagnolo. Il dominio è totale, ma i Gunners faticano a concretizzare: Welbeck in particolare si muove molto e si fa trovare, ma è poco cinico sotto porta. Al 21' si vede per la prima volta il Manchester United dalle parti di Szczesny, con una punizione calciata da Rooney che va però alto sopra la traversa. La palla però è sempre tra i piedi dei padroni di casa, viste le difficoltà della difesa ospite a impostare l'azione, visto anche un Van Persie parecchio sottotono. A salvare i Red Devils ci pensa sempre De Gea, con un'uscita quasi folle su un taglio di Chamberlain: l'esterno prova a dribblarlo e concludere ma il portiere chiude col piede sul tiro dell'esterno. La partita si scalda al 29' quando Wilshere e Fellaini non se le mandano a dire dopo un contrasto, bravo Dean a sedare subito il tutto, con la collaborazione di Rooney, paciere d'eccezione. Nella parte finale della prima frazione sale di colpi la squadra di Van Gaal trascinata da Di Maria: al 35' entra in area da destra e cerca di piazzare il sinistro a giro sul secondo palo, mandando la palla a lato di poco; tre minuti dopo si inventa un coast-to-coast con triplo dribbling, servendo poi in maniera quasi involontaria Rooney, sul cui tiro chiude Chambers immolandosi su Rooney. L'ultimo brivido del primo tempo è firmato Welbeck, con un colpo di tacco un po' zappato che finisce fuori.
SECONDO TEMPO - Non cambia nulla rispetto al primo tempo, almeno all'inizio: sempre Arsenal in avanti, anche se a ritmi più bassi. Ancora un buon Welbeck cerca l'iniziativa partendo in velocità da sinistra e si accentra, destro messo in corner da De Gea. Avvisaglie negative al 51' per Wenger: Wilshere in allungo, in contrasto con Fellaini e McNair, appoggia male caviglia: cambio obbligato, dentro Cazorla al suo posto e Ramsey arretrato in mediana. Pochi minuti dopo arriva la befffa: Szczesny in uscita alta su cross di Young travolge Gibbs, palla vagante su cui Valencia calcia di potenza e il terzino dell'Arsenal, rialzandosi, aggiusta la traiettoria mettendo la palla nella propria porta per l'1-0 United. Il portiere polacco si fa anche male e deve lasciare il posto a Martinez. Contraccolpo psicologico non indifferente per la squadra di casa: i Red Devils cercano subito di cambiare l'inerzia, ancora con pochi risultati, perchè la palla ce l'han sempre i Gunners, che però non riescono in alcun modo a segnare. Ci prova Chamberlain da fuori ma De Gea risponde ancora presente; il problema dell'Arsenal ora è anche il contenimento dei contropiedi degli avversari, gli spazi ci sono, ma van Persie, Rooney e Di Maria sciupano più di un'occasione per chiuderla subito. Azioni interminabili, fraseggi infiniti, ma senza mai concretizzare: entra anche Giroud per dare un punto di riferimento, ma lo United si chiude dietro e incredibilmente, nonostante diversi sbandamenti, riesce a tenere. All'85' arriva però il gol che potrebbe chiudere la gara: ancora forcing dei padroni di casa che perdono palla e concedono l'ennesimo contropiede, su cui Di Maria lancia Rooney che tutto solo scucchiaia e batte Martinez, che riesce solo a toccarla. L'Arsenal sembra abbattuto, Dean concede 8 minuti di recupero: al terzo è Di Maria ad andare a campo totalmente aperto e presentarsi davanti a Martinez, anche lui cerca il tocco sotto ma sbaglia clamorosamente, costringendo i suoi a una sofferenza ulteriore, perchè al 95' Giroud insegue una palla lunga oltre la difesa e scaraventa un sinistro di pura potenza dal limite dell'area nel sette, ridando speranza ai suoi. Nel finale però la palla non va mai in the box e lo United strappa tre punti tanto clamorosi quanto pesanti.