Gary Medel e Arturo Vidal, pilastri del Cile, guerrieri riveriti nella massima serie italiana. Eppure ad oggi i due vivono situazioni differenti. Medel è giunto a Milano dopo un'estenuante trattativa con il Cardiff e si è subito fatto amare dai tifosi. Un calcio fisico, di cuore, di quelli che piacciono alla gente. Un faticatore, necessario in ogni squadra di livello. Mazzarri ha posto Medel davanti alla difesa, costruendo attorno al suo dinamismo il centrocampo. Sampaoli in Nazionale non rinuncia mai alla grinta di Gary, sfruttando il calciatore in mediana, ma anche in difesa.
Nell'amichevole con il Perù, un gol e una disavventura per il nerazzurro. Prima la rete del 2-0, poi la gomitata al volto e l'uscita forzata dal campo. Ci ha provato Medel, fino alla fine, con la consueta tempra sudamericana, ma ha dovuto per forza di cose arrendersi.
Storia diversa per Vidal. Trascinatore bianconero sotto la guida di Conte, oggetto del desiderio del Manchester nel mercato estivo, Arturo è oggi al centro di un dibattito. La panchina con la Roma ha allertato la stampa e i tifosi. Scelta tecnica come sostiene Allegri o punizione per una bravata in discoteca? Quel che è certo è che la condizione di Vidal, in questa stagione, non è mai stata all'altezza. Il ginocchio continua a tormentare il giocatore ed è lo stesso Sampaoli ad ammetterlo al termine dell'amichevole "Arturo ha disputato una partita di grande intensità. Ha chiuso la gara stanco e con dei fastidi al tendine del ginocchio. Vediamo come va, non sembra niente di importante e l'ho visto comunque meglio rispetto all'ultima volta". Problemi in vista?