La partita di ieri sera come uno spot per giovani che si avvicinano al gioco più bello del mondo. Una passione, una dannata voglia di stupire tutti lasciando il segno. Un nome. Simone Zaza. Queste le sue parole al termine dell'incontro "Era una partita diversa dall’amichevole contro l’Olanda. Forse gli olandesi erano più forti tecnicamente, ma la Norvegia era più fisica e ci ha messo in difficoltà soprattutto all’inizio. Poi però abbiamo iniziato a giocare e abbiamo fatto bene. Fare l'attaccante con Conte è molto faticoso, ma per fare bene occorre lavorare di squadra e bisogna correre".
In una notte l'Italia del pallone ritrova i tre punti, ma soprattutto una convinzione: se gioca a ritmi alti e con fame sarà dura per tutti. Mentalità tipica di un Antonio Conte che non si é fatto attendere, schierando una formazione tecnicamente "educata" ma non spettacolare.
Spettacolari restano però l'atteggiamento e la voglia dei singoli. Simone Zaza duetta magicamente con Ciro Immobile e fa saltare in piedi milioni di italiani in almeno tre occasioni. Il suo calcio assomiglia a quello di un altro attaccante molto chiacchierato, ma con più testa e logica.
Logica come una squadra che sa sempre cosa fare e che non butta mai il pallone, se non quando lo deve appoggiare in porta. Una generazione giovane e affamata, che può distinguersi per voglia di emergere e carattere. Senza dimenticare la semplicità.