Nell'umidità di Birmingham, all'ora di pranzo, Aston Villa e Newcastle giocano un calcio gradevole, si confrontano, si studiano, propongono il loro gioco, divertono, affondano i colpi a loro disposizione commettendo però l'errore di non essere abbastanza ciniche e di non sferrare mai la stangata finale.

E' il Newcastle a fare la partita nei primi minuti della gara con Gouffran che cavalca la fascia sinistra e delega l'azione a Janmaat che intelligentemente crossa per il compagno di Nazionale Vlaar che, a sua volta, stacca di testa, ma la palla finisce fuori. Pronta la reazione del club tifato dal principino d'Inghilterra, Harry (e non solo, anche Tom Hanks è un Villan): tocca ad un ispirato N'Zogbia, ex della partita, entrare in area di rigore e cercare la conclusione di testa ma la palla finisce alta sul tetto delle rete. Procede tutto su ritmi blandi se non fosse che Senderos, definito esageratamente dal Guardian “il giocatore per il quale ti faresti rimborsare l'abbonamento”, nel tentativo di spazzare via una palla in maniera impacciata, si pesta i piedi da solo e concede un angolo agli avversari. Per sua fortuna, i saltatori del Newcastle non ne approfittano. Sono ancora i Villans però a creare un'occasione da gol al 26° con Weimann che libera un tiro potente dalla distanza ma Janmaat devia la traiettoria del pallone e salva il suo portiere. Il principio fisico è questo: ad azione dei padroni di casa corrisponde una reazione degli ospiti. Allora ecco che, prima con Gouffran (in area di rigore il suo tiro viene ancora una volta deviato e Cabella non è troppo veloce per effettuare il tap-in che avrebbe regalato il vantaggio ai Magpies) e poi con Anita, il Newcastle sfiora l'1-0. Al 45°, senza recupero, i giocatori si dirigono verso gli spogliatoi. Il primo tempo ha evidenziato l'ingenuità e la timidezza dell'attacco del Newcastle da una parte e l'aggressività di quello dell'Aston Villa (orfano di Benteke) dall'altra. Intanto, i Villa fans cantano, lo fanno dal primo secondo, instancabilmente. Cantano e sperano di vedere i loro tenori  gonfiare la rete, non solo ballare su sinfonie incompiute.

Un secondo tempo tutto targato Newcastle. Janmaat, in due occasioni tenta di porre il suo nome sul tabellino dei marcatori ma la prima volta Guzan ci mette un guanto e salva i Villans, la seconda il pallone va fuori di un soffio. Ancora, pochissimi minuti dopo, Williamson viene lasciato in area solo come un uccellino in libertà e silenziosamente stoppa la palla e commette l'errore di indugiare troppo. All'ora di gioco arriva il momento del debutto dei nuovi acquisti: per i Furfanti entra Carlos Sanchez al posto di N'Zogbia, per le Gazze Siem de Jong (in cerca di riscatto, l'anno scorso all'Ajax ha giocato 12 partite rimanendo a secco di gol) al posto di Anita. Infiamma subito la gara il cafetero Carlos Sanchez con una bella percussione palla al piede che sfocia in un cross per un suo compagno che, dal canto suo, avrebbe potuto finalizzare meglio. Come magicamente, l'Aston Villa si risveglia grazie ad un assolo di Deph che, circondato da tre avversari, decide solo alla fine di crossare per il neoentrato Bent, pescato però dal guardalinee in posizione di fuorigioco. Nel finale c'è tempo per una parata favolosa di Guzan su De Jong, ben servito da Ayoze e per l'espulsione più che giusta (doppio giallo) di Williamson che ammette il suo errore (fallo durissimo) ed esce senza contestare.