Ci siamo. La stagione inglese prende ufficialmente il via con il Community Shield, ovvero la supercoppa fra le vincenti di Premier League ed FA Cup. Manchester City - Arsenal sarà l’antipasto ad una stagione che si preannuncia ricca di emozioni, e che inizierà sabato 16 Agosto con la sfida dell’Old Trafford fra Manchester United e Swansea.
Palmares
L’Arsenal vanta 11 vittorie sul campo più un trofeo, quello del 1991, condiviso con gli acerrimi rivali del Tottenham. Già perché , per via di un bizzarro regolamento, ci sono stati anni in cui non erano previsti i rigori per assegnare il titolo, quindi, in caso di pareggio, esso andava ad entrambe le squadre. Quel giorno, a Wembley, fu strano vedere il capitano dei Gunners Tony Adams alzare il trofeo al cielo assieme a quello degli Spurs, Garry Mabbutt. Ma quella era la regola, e gli inglesi la rispettarono senza batter ciglio, anche se pochi anni dopo si tornò, sensatamente, all’unico vincitore.
L’ultima vittoria dei Gunners risale al 2004 quando l’Arsenal sconfisse il Manchester United per 3-1, mentre il più recente successo del Manchester City, che di trofei ne ha vinti quattro, è datato 2012. Al Villa Park i Citizens batterono 3-2 il Chelsea, per quello che si rivelò l’ultima coppa - o scudo, per essere più precisi - conquistato da Roberto Mancini sulla panchina del City.
L’importanza del Community Shield
In Inghilterra si è sempre discusso sul reale valore del trofeo. C’è chi lo considera tale, chi invece vede la gara come una preparazione alla stagione da incominciare: poco più di un amichevole di lusso, solamente ufficiale. Tuttavia, il trofeo, per qualcuno potrebbe rappresentare molto. Sir Alex Ferguson ne vinse addirittura dieci con il Manchester United – i Red Devils hanno il record di vittorie, 20 - mentre il suo successore, David Moyes, iniziò conquistando subito il Community Shield. Peccato per lui che quella vittoria fu l’unico momento da ricordare della sua tribolata avventura allo United.
La conferma della cattiva sorte di Moyes è dovuta al fatto che quella fu un eccezione alla regola: di solito il trofeo ha sempre riflettuto i generali valori delle squadre e dall’avvento della Premier League infatti, la vincente della Community Shield ha poi finito per trionfare anche in campionato per ben sette volte. Nove volte è invece arrivata seconda, cosa che ad Arsene Wenger è capitata in tutte e quattro le occasioni in cui ha vinto la supercoppa.
Tanti assenti, ma lo spettacolo non mancherà
Wembley sarà privo di stelle. Mancheranno infatti i reduci dalla fase finale del Mondiale: i tedeschi dell’Arsenal (Mertesacker, Podolski, Ozil), gli argentini del City (Aguero, Demichelis, Zabaleta) più i vari Fernandinho, Kompany, Sagna, Lampard e l’infortunato Negredo.
Ed anche coloro che si sono già aggregati al gruppo, vedi Alexis Sanchez e Olivier Giroud da una parte, e David Silva da un’altra, potrebbero non giocare per via di una condizione fisica non ottimale. Ma se i campioni staranno a guardare, questo non significa che mancherà anche lo spettacolo. Sono tanti i giocatori che vorranno mettersi in luce e che useranno il Community Shield come trampolino di lancio per dimostrare che valgono il posto in squadra.
Fra gli ex in campo, Nasri e Clichy vorranno sicuramente fare bella figura. Nasri è ancora indiavolato per la mancata convocazione al Mondiale e il trattamento che da sempre gli viene riservato dai suoi ex tifosi sarà un ulteriore motivo di spinta. Clichy invece era in campo nel 2004 quando l’Arsenal vinse il suo ultimo Community Shield ed adesso, a distanza di 10 anni, si ritrova di fronte la sua ex squadra. Viste le assenze di Zabaleta e Sagna, il difensore francese giocherà come terzino destro . A prima vista la cosa potrebbe apparire strana, in realtà Clichy è un destro naturale, anche se ha speso l’intera carriera sulla fascia sinistra.
Le chiavi tattiche
Nell’ultima sfida di Marzo, la battaglia fu sul fianco sinistro dell’Arsenal dove Silva, Navas e Zabaleta presero nella morsa Gibbs sfondando a più riprese sul quel lato nel primo tempo, mentre nella ripresa fu il terzino dei Gunners a combinare con Podolski e mettere in difficoltà Zabaleta, complice il mancato lavoro difensivo delle mezzepunte dei Citizens. L’1-1 finale si rivelò giusto, anche se la sensazione fu che la squadra allenata da Manuel Pellegrini avesse gettato al vento quella superiorità iniziale.
A Wembley le cose saranno differenti, visto che numerosi giocatori chiave saranno indisponibili. La battaglia quindi dovrebbe spostarsi sul lato opposto dove Kolarov e Nasri potrebbero creare numerosi grattacapi a Debuchy. La tendenza di Nasri a convergere al centro, aprirebbe gli spazi per le scorribande del terzino serbo, che potrebbe sfruttare il fatto che Campbell – al momento favorito per giocare come esterno destro – è in realtà un attaccante. Tuttavia, l’atteggiamento offensivo di Kolarov e il posizionamento del costaricano potrebbero avere controeffetti per il City, visto che l’Arsenal si troverebbe delle praterie a disposizione sul quel lato, dove anche Ramsey di solito ama infilarsi. E dietro Pellegrini non avrà il salvagente Kompany, ma l’inedita coppia Boyata-Nastasic, e questo creerà un surplus di lavoro al mediano dei Blues, Fernando.
Da vedere poi se il City si presenterà con le due punte (Dzeko e Jovetic) e chi giocherà sulla fascia destra (Navas, Silva o Milner). Questo inevitabilmente si ripercuoterà nell’atteggiamento difensivo dell’Arsenal e perciò Flamini potrebbe essere il favorito, rispetto al più tecnico Arteta, ad occupare la posizione davanti alla difesa. Anche lo stato di forma di Yaya Tourè potrebbe avere ripercussioni sulle sorti del match. L’ivoriano ha alle spalle solo un’amichevole e perciò sembra improbabile che Pellegrini lo usi per tutti e novanta i minuti ed altrettanto difficile sarà vederlo all’opera nelle sue solite percussioni offensive che hanno squarciato più di una difesa da quando ha messo piede in Inghilterra.
Le probabili formazioni
Manchester City (4-4-2): Hart; Clichy, Boyata, Nastasic, Kolarov; Navas (Milner), Fernando, Tourè, Nasri; Jovetic, Dzeko. All. Pellegrini
Arsenal (4-1-4-1): Szczesny; Debuchy, Chambers, Koscielny, Gibbs; Flamini (Arteta); Campbell, Ramsey, Wilshere (Rosicky), Cazorla (Oxalade-Chamberlain); Sanogo. All. Wenger