A Birmingham è un po' che aspettano, forse si saranno anche stancati: quando l'Aston Villa tornerà a essere una squadra almeno da parte sinistra della classifica? Dopo tre sesti posti consecutivi, dal 2008 al 2010, è arrivato il nono nel 2011, poi il crollo: nel 2012 e nel 2013 addirittura al sedicesimo, lo scorso anno poco è cambiato, con il 15esimo posto. E sì che la squadra sulla carta ha proprio tutto per essere competitiva: un super portiere come Guzan, un leader difensivo come Vlaar, una realizzatore purissimo come Benteke... Insomma, sarebbe anche ora che i Villans tornino quantomeno a lottare per l'Europa League, soprattutto vista la gran qualità. E non dimentichiamoci che parliamo di una delle cinque squadre inglesi che è riuscita a conquistare una Champions League, nel 1982, senza tralasciare i 7 campionati inglesi, le 7 FA Cup e le 5 coppe di lega. Insomma, un blasone non indifferente. Che va onorato.
IL GIUSTO EQUILIBRIO - Il maggiore problema di Lambert, sulla panchina dell'Aston Villa dal giugno del 2012, è stato trovare due tipi di equilibrio fondamentali in una squadra di calcio: quello tra la fisicità e la velocità e quello tra gioventù ed esperienza. Il primo è difficile da trovare senza un centrocampo di livello, perchè se Delph e Westwood sono giocatori di prospettiva, El Ahmadi non è un giocatore di alto livello, e nemmeno Herd e Tonev lo sono: ci vuole qualcuno che sappia innescare il trio d'attacco Weimann-Benteke-Agbonlahor, vero punto di forza della squadra di Birmingham. I tre riescono ad unire velocità e fisico, risultando uno dei migliori reparti offensivi della Premier. Lo scorso anno hanno prodotto solamente 19 gol in tre, ma eran reduci da un 2012/13 con qualcosa come 35 gol segnati in tre, su un totale di squadra di 47 reti. A questi ottimi numeri si accompagnano cifre agghiaccianti in difesa: 130 gol subiti in due stagioni di gestione Lambert. Decisamente troppi, per una difesa che sembrava aver trovato il giusto equilibrio con la coppia di centrali composta da Vlaar e Clark. Sulle fasce però restano ancora dei dubbi: ci vogliono terzini di qualità, e forse Kieran Richardson può essere un ottimo rinforzo per cominciare.
A CACCIA DELL'ESPERIENZA - Il settore giovanile dei Villans ha prodotto tantissimi ottimi giocatori negli ultimi anni, che sono arrivati in prima squadra: Delph, Westwood, Weimann, Agbonlahor, Clark, Gardner, Baker... Insomma, una bella lista. A ciò la dirigenza sta provando a unire la giusta esperienza, portando al Villa Park giocatori di media sui 30 anni, che hanno probabilmente già passato la fase di punta della loro carriera, ma che sono in cerca di nuove sfide. Uno su tutti è Joe Cole: a novembre le primavere saranno 33, e dopo aver speso una vita nel Chelsea (dal 2003 al 2010) e dopo le esperienze abbastanza fallimentari di Liverpool, Lille e West Ham, il trequartista ha deciso di firmare per l'Aston Villa, forse l'ultima sfida della sua carriera. Si tratta invece di un ritorno in Premier League quello di Philippe Senderos, che ha passato gli ultimi 6 mesi a Valencia: anche lui, come Cole, ha firmato da svincolato. Non sarà sicuramente un titolare, anche perchè non ha mai dimostrato grande affidabilità, ma può essere un buon ricambio. Abbiamo invece già detto di Kieran Richardson, arrivato per 750mila euro dal Fulham: si giocherà il posto con Luna, ma garantisce sicuramente più attenzione. In uscita invece sono partiti a titolo definitivo Albrighton, destinazione Leicester City, e i giovani Delfouneso e Bowery, rispettivamente al Blackpool e al Roterham. In prestito invece vanno Sylla, in Turchia all'Erciyesspor, ed Helenius, all'Aalborg.
LA FORMAZIONE TIPO - Lambert può adottare due schemi differenti, a seconda anche delle disponibilità dei giocatori: più equilibrato sarebbe il classico 4-3-3, ma occhio allo spregiudicato 3-4-3, che l'allenatore scozzese ha più volte utilizzato nella scorsa stagione. Punti fermi sono Guzan tra i pali, Vlaar a guidar la difesa, Delph in mediana e ovviamente il trio offensivo.
UNA STAGIONE SOFFERTA - La scorsa stagione è stata difficile già di suo, ma si è complicata ulteriormente dopo l'infortunio di Benteke a inizio aprile. La salvezza è stata comunque raggiunta senza enormi problemi a fine aprile, complice anche il calo del Norwich. Nonostante tutto, l'Aston Villa si è tolto diverse soddisfazioni, tra cui la vittoria sul campo dell'Arsenal alla prima di campionato, il 3-2 casalingo sul City a settembre e l'1-0 ad Aprile contro il Chelsea di Mourinho. Il giocatore dell'anno, votato dai tifosi, è stato proprio colui che ha firmato con un gran gol quella vittoria contro i Blues, ovvero Fabian Delph.
ASPETTATIVE - L'obiettivo principale resta ancora la salvezza, anche se ormai sembra giunta l'ora di fare quel passo in avanti che al Villa Park si attende dalla squadra di Paul Lambert. Gli elementi per fare bene ci sono tutti, anche se forse un paio di rinforzi di alto livello sarebbero comunque ben graditi, soprattutto in difesa e a centrocampo, i due reparti che danno meno garanzie.
L'ALLENATORE - Paul Lambert cerca la consacrazione definitiva dopo i tre anni positivi a Norwich: prima la promozione e poi la salvezza al primo anno in Premier, prima di passare poi proprio all'Aston Villa. Dopo due salvezze ottenute a maggio, stavolta deve cercare di portare la sua squadra nella parte sinistra della classifica, anche se, si sa, in Premier League non è mai facile. Ex calciatore, centrocampista, nel suo palmares vanta anche una Champions League vinta con il Borussia Dortmund nel 1997, ai danni della Juventus, oltre che quattro campionati scozzesi con il Celtic, con cui ha giocato dal 1997 al 2005. Nativo proprio di Glasgow, la sua carriera di allenatore è iniziata nel 2005, al Livingstone, dove fu allenatore-giocatore, prima di approdare in Inghilterra, prima al Wycombe e poi al Colchester, per poi assumere la guida dei Canarines.
CORSA E BENTEKE - Quando si ha un giocatore del calibro di Christian Benteke là davanti, è d'obbligo basare il proprio gioco su di lui. Così fa l'Aston Villa, che gioca sulle sponde dell'attaccante belga, che favoriscono gli inserimenti degli altri due attaccanti esterni, che sono Weimann e Agbonlahor. Importantissimi nel gioco di Lambert sono anche gli esterni difensivi, a cui l'allenatore scozzese chiede una spinta costante e tanta precisione nei cross, per rifornire l'ex punta del Genk di palloni da spingere in rete. Quest'anno, sorprese permettendo, Benteke dovrebbe essere ancora al centro dell'attacco dei Villans, e potrebbe essere l'anno della sua definitiva consacrazione. L'Aston Villa deve sfruttarlo al meglio, prima di vederlo migrare verso lidi prestigiosi, come si meriterebbe.