(a cura di Juri Gobbini)
Al quinto anno consecutivo in Premier League, il West Bromwich Albion ha nuovamente rivoluzionato l’area tecnica affidando la panchina ad Alan Irvine, un allenatore che a 55 anni vanta solo due brevi esperienze – concluse con altrettanti esoneri – con Preston North End e Sheffield Wednesday. Tuttavia negli ultimi anni il WBA non è nuovo a scelte del genere e Tony Mowbray, Roberto Di Matteo e Steve Clarke furono anche loro assunti malgrado lo scarso curriculum. Fin qui i risultati ottenuti hanno dato ragione al club, ma non sempre tutte le ciambelle riescono col buco.
STAGIONE PASSATA - L’annata 2013-14 è stata per i Baggies quella più tribolata. L’esonero di Clarke, la lunga ricerca del nuovo allenatore e la successiva crisi di risultati nonostante l’arrivo di Pepe Mel. Ad un certo punto della stagione il WBA sembrava candidato alla retrocessione, soprattutto dopo alcune partite gettate al vento (clamoroso il 3-3 casalingo con il Tottenham, dopo un vantaggio iniziale di 3-0), ma alla fine, grazie anche al contemporaneo collasso delle avversarie dirette, i Baggies si sono assicurati il 17° posto, l’ultimo utile per rimanere in Premier League.
CAMPAGNA ACQUISTI – C’è qualcosa che non torna nel mercato estivo del WBA. Il club ha speso £10m per il centravanti Brown Ideye - l’acquisto più costoso nella storia del club – ma il proprio allenatore dichiara di non sapere, calcisticamente, chi fosse: “Non so molto di Brown Ideye, e non l’ho mai visto giocare dal vivo, ma gente fidata lo ha fatto” ha detto Irvine a Sky Sport Uk. In una successiva intervista al Birmingham Mail, Irvine ha riferito che sarebbe opportuno aggiungere un quarto attaccante di livello ai tre già in suo possesso, Ideye, Victor Anichebe e Saido Berahino. WBA ancora sul mercato? Probabilmente si, anche se è probabile che Irvine cerchi i pezzi mancanti attraverso qualche prestito, come fece Clarke due anni fa quando portò Lukaku a The Hawthorns.
Nel frattempo gli arrivi più importanti per i Baggies si sono registrati in difesa, dove Joleon Lescott, Chris Baird ed il belga Sebastien Pocognoli apporteranno esperienza mentre il giovane terzino destro Andre Wisdom , in prestito dal Liverpool, andrà a compensare le partenze di Steven Reid e Billy Jones , in attesa dell’ufficializzazione del laterale destro costaricano Jonathan Gamboa, prevista nelle prossime ore.
PUNTO DI FORZA E PUNTO DEBOLE – Nonostante l’arrivo di Ideye, la lacuna più lampante è l’assenza di un provato bomber che garantisca reti pesanti. L’attaccante nigeriano ha una discreta media gol con la maglia della Dinamo Kiev (34 reti nelle ultime tre stagioni) ma la Premier League non è il campionato ucraino e occorrerà vedere quanto rapidamente riuscirà ad adattarsi. L’alternativa a Ideye è Anichebe, uno che in nove stagioni non ha mai convinto e che ha una media gol di una rete ogni 329 minuti giocati. Troppo poche per potersi caricare il fardello dell’attacco del WBA sulla proprie spalle.
In passato la difesa ha lasciato molto a desiderare, tuttavia con i nuovi innesti il reparto sembra puntellato a dovere, soprattutto sugli esterni. Con Claudio Yacob, Youssuf Mulumbu, Craig Gardner il centrocampo offre anch’esso compattezza e sostanza, cosa fondamentale per una squadra che punta alla salvezza.
L’ALLENATORE – Come sopracitato, l’ingaggio di Irvine sembra essere l’ennesima scommessa, non priva di rischi, da parte dei Baggies. Lo scozzese è stato a lungo il braccio destro di David Moyes ai tempi dell’Everton, dove negli ultimi anni era stato promosso a direttore dell’Academy. Tuttavia, è il curriculum come allenatore ad essere scarso. Nessuno mette in dubbio le conoscenze calcistiche di Irvine - in precedenza giocatore con Everton, Crystal Palace, Dundee Utd e Blackburn- ma a certi livelli, l’esperienza da sola potrebbe non bastare.
STILE DI GIOCO – Statisticamente, la Premier League è divisa in due blocchi: le squadre create per impostare e comandare il gioco e le altre per chiudersi e ripartire in contropiede. A meno di una rivoluzione nello stile, il WBA farà parte del secondo gruppo: la squadra sarà impostata con una difesa robusta, due esterni che raramente spingeranno sulle fasce (anche se il costaricano Gamboa potrebbe fornire un’interessante variante sul tema), un centrocampo che farà legna nella zona centrale per recuperare i palloni che dovranno essere distribuiti rapidamente in avanti.
Le iniziative personali dei Stephane Sessegnon, Graham Dorrans, Chris Brunt e Berahino saranno le armi su cui si baserà il gioco d’attacco dei Baggies. In questo contesto il compito del centravanti è quello di svariare sul fronte offensivo, con movimenti che serviranno ad aprire varchi per gli inserimenti dei compagni.
LA FORMAZIONE TIPO – L’assetto base dovrebbe essere il 4-2-3-1, che potrebbe diventare 4-4-1-1 o 4-4-2 a seconda del tipo di gara e avversario. In porta Foster, sulle fasce Gamboa e Pocognoli mentre al centro la coppia titolare è Olsson-Lescott con McAuley e Craig Dawson come riserve. A protezione della difesa ci sono Mulumbu e Yacob, sulle fasce troviamo invece Dorrans, Brunt con il giovane Berahino che può agire sia da esterno che da trequartista in alternanza con Sessegnon. A contendersi una maglia da centravanti, al momento, i due nigeriani Ideye e Anichebe.
ASPETTATIVE – Al quinto anno consecutivo in Premier League, la salvezza è l’obiettivo principale per il West Bromwich, anche se i tifosi ed il club si aspettano qualcosina in più. Un sogno sarebbe finire tra le prime dieci come nella stagione 2012-13 (8° posto) ma, realisticamente, rimanere di nuovo tra le grandi d’Inghilterra sarebbe un successo.