Il cielo è bianco-azzurro sopra a San Paolo: l'Argentina vola in finale a Rio de Janeiro, dopo aver battuto l'Olanda ai calci di rigore. 120 minuti spenti, di basso livello, pieni di interruzioni, errori e pochissime occasioni da gol: alla fine ai rigori sono decisivi gli errori di Sneijder e Vlaar per gli Oranje.
Vola dunque la squadra di Sabella, che torna in finale dopo 24 anni, e ritrova proprio quella Germania che nel 1990 la battè grazie a un rigore di Brehme.
Incredibile che sia stato proprio Sergio Romero, definito spessissimo come punto debole dell'albiceleste, a portare in finale i suoi. Storie che solo il Mondiale può raccontare.

LE SCELTE - Van Gaal rischia dal primo minuto De Jong, recuperato in extremis, e Vlaar, confermando Kuyt da terzino destro e Blind sulla sinistra della difesa a 3 (o a 5) degli Oranje. In mediana confermato Wijnaldum, preferito a De Guzman.
Anche Sabella non cambia molto rispetto alle previsioni: rientra Rojo, che riprende il suo posto di terzino sinistro, con Demichelis confermato al centro della difesa al posto di Fernandez. A centrocampo ci sarà Perez per sostituire Di Maria, e Biglia preferito a Gago, mentre sono confermati Higuain e Lavezzi con Messi in attacco.
Ecco nel dettaglio le scelte ufficiali dei due allenatori:

PRIMO TEMPO - I centrocampisti Olandesi marcano a uomo gli avversari, per complicare l'impostazione del gioco: l'Argentina si rifugia così in un giro-palla che coinvolge i difensori, mentre gli Oranje cercano più lanci lunghi per cercare il duo Robben-Van Persie, i quali sono però spesso chiusi da Demichelis e Garay grazie al loro ottimo posizionamento. I primi 10 minuti sono abbastanza lenti, con l'Olanda che tiene palla e cerca spazi contro una difesa albiceleste chiusa su due linee.
Ci prova Sneijder al 13', dopo una buona azione orchestrata da Kuyt sulla fascia destra, ma il destro dai 25 metri termina largo. La risposta arriva due minuti dopo, con un calcio di punizione di Messi dai 22-23 metri che viene neutralizzato in presa sicura da Cillessen: tiro potente ma addosso al portiere quello della pulce.
Messi che non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale soprattutto per merito di Nigel De Jong, che lo sta marcando strettissimo a uomo: una marcatura che ricorda molto quella di Claudio Gentile su Diego Armando Maradona nella sfida tra Italia e Argentina del 1982.
I due uomini-chiave dei primi 20 minuti sono Kuyt da una parte e Perez dall'altra: sono loro che avviano le azioni offensive, anche se raramente la palla arriva ad essere pericolosa dalle parti dei due portieri.
La grande occasione è sulla testa di Garay al 24': sul corner di Lavezzi, il centrale difensivo prova in tuffo di testa a trovar la porta, ma grazie anche al disturbo di Vlaar, la palla sorvola la traversa.
Al 27' brutto scontro tra Mascherano e Wijnaldum, testa contro testa: el jefecito resta a terra, intontito, per un paio di minuti, prima di rialzarsi e riprendere regolarmente il suo posto in campo. Nessun danno invece per il mediano del PSV Eindhoven.
La compattezza delle due squadre fa da padrona nella prima mezz'ora di gioco: la gara è intensa, chiusa, con due squadre che difendono con tutti i propri effettivi, creando diferse difficoltà agli attaccanti avversari, che faticano a rendersi pericolosi.
Sneijder va in difficoltà fisica dopo un brutto fallo di Demichelis, che gli tira un calcio da dietro, senza cattiveria comunque: le squadre in ogni caso non si scompongono e continuano difendersi con ordine, anche se il pallino del gioco passa in mano all'Argentina.
Il primo giallo della partita arriva per Martins Indi al 45', per un fallo di ostruzione su Messi, che era partito in velocità, uno dei pochissimi spunti dei primi 45 minuti.
Si chiude dopo due minuti di recupero un primo tempo intenso, ma che ha visto l'unica emozione in questo dribbling di Cillessen su Higuain:


SECONDO TEMPO - Van Gaal saggiamente nell'intervallo toglie Martins Indi, già ammonito, e inserisce Janmaat, con Blind che prende il posto di centro-sinistra di difesa, Kuyt che cambia fascia, e il terzino del Feyenoord va nel suo ruolo naturale di esterno destro. Sabella invece mantiene gli stessi undici in campo.
Al 49' arriva il secondo giallo del match, per Demichelis, che trattiene eccessivamente Robben: questo fallo va a sommarsi al precedente su Sneijder, l'arbitro non poteva esimersi dall'ammonire il centrale del Manchester City. La punizione la calcia il trequartista del Galatasaray, ma la palla finisce alta sopra la traversa, senza grattacapi per Romero.
La gara continua ad essere bruttina anche all'inizio del secondo tempo, le due squadre sono consapevoli di giocarsi molto, e rinunciano spesso ad attaccare, preferendo aspettare gli avversari nella propria metà campo, senza concedere spazi. Nel frattempo c'è un episodio curioso: Garay completa un'azione difensiva senza una scarpa.
Ci prova Lavezzi al 58', che si invola sulla destra e cerca Higuain al centro, ma Janmaat chiude meravigliosamente sull'attaccante del Napoli, che a dir la verità era rimasto un po' molle a centro area, e ha cercato il pallone quasi con poca convinzione.
Al 61' il secondo cambio dell'Olanda, con De Jong, esausto, che lascia il campo al giovane Clasie: prima presenza in questo mondiale per lui, in un momento pesantissimo, e gli tocca la marcatura di Messi. Era l'unico giocatore di movimento che Van Gaal non aveva ancora mandato in campo.
Si arriva al 70' tra chiusure, manovre lente e infortuni: prima resta a terra Biglia per un contrasto con Janmaat nella metà campo albiceleste, poi è il terzino del Feyenoord a subire un contatto testa-contro-testa, fortunatamente senza conseguenze.
Al 75' occasione per l'Argentina, con Perez che trova Higuain sul primo palo: il numero 9 in allungo tocca appena la palla d'esterno in scivolata, mandandola però sull'esterno della rete. In ogni caso tutto fermo per fuorigioco, anche se dal replay la posizione del pipita sembrava regolare.
Sabella non trova il bandolo della matassa, e all'81' prova a inserire Aguero e Palacio, togliendo Perez e Higuain: cambi molto offensivi quelli dell'Argentina, che si sistema in campo con una sorta di 4-2-4.
All'84' Cillessen tocca praticamente il primo pallone del suo secondo tempo, parando in due tempi, ma senza grossi problemi, un mancino dalla distanza di Rojo.
Arriva al 90' l'occasionissima per l'Olanda, con Robben che dribbla mezza difesa ed entra in area, ma è Mascherano in allungo a chiudere in calcio d'angolo, complice un tocco di troppo dell'attaccante del Bayern Monaco, ma va lodato l'intervento eccezionale del mediano Argentino.
I regolamentari si chiudono sullo 0-0, dopo tre minuti di recupero, e non poteva essere altrimenti: si va ai supplementari, soprattutto grazie a questo salvataggio del Jefecito:

PRIMO TEMPO SUPPLEMENTARE - Nessun cambio tra i ventidue che hanno concluso i regolamentari: Van Gaal e Sabella vogliono conservare l'ultimo cambio. Anche in campo cambia molto poco, con le due squadre chiuse all'indietro e che ripartono lentamente, con pochissima precisione.
Al 97' fuori Robin Van Persie, dentro al suo posto Huntelaar: partita pessima del capitano degli Oranje, che lascia il campo tra i fischi dell'Arena Corinthians.
È l'Olanda che prova a rendersi pericolosa con Robben, ma l'ala del Bayern, dopo i primi dribbling, finisce sempre per perdere la palla. Il numero 11 ci prova anche dalla distanza con il suo sinistro, ma Romero va in presa facile.
Anche Sabella al 100' spende l'ultima sostituzione a sua disposizione, togliendo un esausto Lavezzi, e inserendo Maxi Rodriguez al suo posto.
Cakir estrae il terzo giallo della partita, rifilato a Huntelaar per un fallo (inesistente) su Mascherano. Sulla punizione è decisiva l'uscita di pugno di Cillessen. L'Argentina ci riprova, ma il cross di Messi non trova nessuno a centro area. Anche il primo tempo supplementare, nonostante un ritmo leggermente più alto, si chiude senza grosse emozioni.

SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE - Inizia con uno stop immediato il secondo tempo supplementare, causa un infortunio a Zabaleta, che resta a terra un paio di minuti, ma poi ha ripreso eroicamente il suo posto in campo.
Prova anche De Vrij a pescare il jolly da lontanissimo, ma, come prevedibile, la palla non crea grattacapi a Sergio Romero.
Il ritmo ritorna essere ai minimi, complice anche la stanchezza dei giocatori in campo: Messi non corre praticamente più, mentre Palacio e Aguero sembrano non essere per niente entrati in partita.
Al 115' clamorosa occasione sciupata da Palacio, che si trova con la palla sulla testa davanti a Cillessen in uscita, ma l'attaccante dell'Inter prova un lob che regala la palla al portiere Olandese, che ringrazia e tira un sospiro di sollievo.
Due minuti dopo è ancora l'Argentina a rendersi pericolosa, con il destro al volo di Maxi Rodriguez che trova ancora un disinvolto Cillessen in presa: azione nata da uno spunto totalmente inatteso di Messi, che ha saltato l'uomo sulla destra e ha trovato ul suo compagno sul secondo palo.
L'ultima occasione della partita è sul destro di Kuyt: sulla traiettoria del suo tiro c'è però Demichelis, che intercetta e salva tutto.
Non bastano 120 minuti, si va ai calci di rigore.

RIGORI - Parte alla grande l'Argentina, con Romero che para il pessimo rigore di Ron Vlaar, che tira sulla sua destra, ma centrale e prevedibile. Freddissimo invece Leo Messi, che spiazza Cillessen portando i suoi in vantaggio. La stessa freddezza di Arjen Robben, che di sinistro incrocia alla perfezione nell'angolino. Sceglie la potenza Ezequiel Garay, che realizza centralmente, complice il tuffo del portiere degli Oranje. Si supera ancora una volta Romero, che para il rigore di Sneijder, calciato bene, ma il portiere albiceleste va sicuro e respinge. Aguero sceglie di incrociare e realizza, nonostante Cillessen avesse indovinato l'angolo, mentre Kuyt tiene vive le speranze dell'Olanda aprendo il piatto e piazzando di precisione, spiazzando Romero. Chiude i conti Maxi Rodriguez, che sceglie solo la potenza, e piega le mani a Cillessen, portando in finale l'Argentina.

I MIGLIORI - Tra gli Oranje prestazioni notevoli di Vlaar (tralasciando il rigore sbagliato) e De Jong: il primo ha guidato la difesa alla perfezione, mentre il secondo ha tolto Messi dal campo nei 60 minuti in cui è stato in campo. Gran prestazione comunque di tutta la difesa Olandese. Molto bene anche Wijnaldum, che per 120 minuti ha tenuto testa a Mascherano.
Anche per l'Argentina da applaudire la prestazione difensiva di Garay, oltre che di Mascherano: è stato lui il padrone del centrocampo, e la sua marcatura su Sneijder ha messo in difficoltà il fantasista dell'Olanda. Ricordiamo anche il salvataggio su Robben al 90'. Molto bene anche Enzo Perez, che ha innescato le poche azioni offensive dei tempi regolamentari.
Dovutissima la citazione di Sergio Romero, che para due rigori e porta l'albiceleste a Rio de Janeiro.

I PEGGIORI - Se offensivamente l'Olanda è stata nulla, è stata soprattutto colpa del tridente composto da Robben, Sneijder e Van Persie: mai nel vivo del gioco, hanno sbagliato spessissimo la giocata e non sono quasi mai riusciti a combinare, rendendo la vita semplice ai difensori Argentini, sempre compatti. Menzione anche per Martins Indi, unico difensore Olandese in difficoltà questa sera, e infatti dopo 45 minuti ha lasciato il campo.
Non ha saputo fare di meglio la batteria di attaccanti argentini composta da Aguero, Palacio, Higuain e Messi dall'altra parte: mai uno spunto vero e proprio, sempre lenti e soprattutto molli e poco determinati. Si salva invece Lavezzi, che ci ha messo la volontà per tutta la partita, anche se ha ottenuto decisamente pochi risultati.