Nel momento difficile il Brasile si aggrappa agli uomini di maggior carisma. A testa alta, nella tempesta, Thiago Silva indica la via al gruppo impaurito. Tocca al capitano presentarsi ai microfoni a poche ore dal delicato quarto di finale contro la Colombia dello spauracchio James Rodriguez.
"Psicologicamente siamo pronti. Stiamo facendo quello che amiamo fare. C'era molta pressione nella partita contro il Cile, abbiamo dovuto dare tutto per vincere. Dobbiamo guardare avanti, non mi interessa quello che dice la gente. Ho solo bisogno di pensare al mio lavoro. Io sono molto emotivo, è una cosa naturale. Non credo che l'emotività renda più difficile le cose. Ho superato momenti complicati, ho rischiato la vita per la tubercolosi, ma sono un campione dentro e fuori dal campo".
Interessante il riferimento del centrale del Psg alla "testa" dei verdeoro. Durante e al termine della sfida col Cile molti giocatori sono apparsi nervosi, con le lacrime agli occhi. Distrutti dal momento, dalla paura. Non a caso la seduta con Regina Brandao per scacciare i fantasmi prima del quarto di finale.
Scolari ha affrontato i suoi uomini, per capire dallo sguardo, dalle reazioni chi fosse in grado di scendere in campo libero, "spensierato", con il fuoco dell'orgoglio a soverchiare l'ondata dell'eliminazione.