"Guai a sottovalutare l'Algeria", così Loew aveva ammonito i suoi. Quel che era parso un monito di circostanza, lanciato per mantenere alta una concentrazione labile, data la differenza tecnica, storica tra le due nazionali, si è rivelato un presagio tremendamente azzeccato. Per 120' la Germania prova a scuotere il muro algerino, cercando con poca fortuna varchi e aperture in un sistema all'apparenza senza punti deboli. Più i tedeschi tentano di forzare il muro africano, più si vedono colpiti in contropiede dalla rapidità degli scatenati Slimani e Feghouli.
L'insofferenza di Loew è lo specchio del match. L'undici di Halilhodzic, infiammato dal pubblico, dichiaratamente schierato con i più deboli, prende fiducia un minuto dopo l'altro. Ogni errore in disimpegno dell'incerta Germania è linfa vitale per l'Algeria. A decidere come sempre, una scelta, un episodio. L'ingresso in campo di Schurrle, l'uscita di uno spento Gotze. Con il calciatore del Chelsea in campo, una Germania più grintosa. Suo il gol che apre la scatola poco prima dei temuti rigori. Il raddoppio di Ozil agli sgoccioli del supplementare, prima della rabbiosa reazione algerina, col 2-1 di Djabou al 121'.
A incensare l'ala dei blues è Manuel Neuer, che non manca di riconoscere la prova superba offerta dall'Algeria "L'ingresso di André ha portato nuova linfa alla squadra, un pieno di energia di cui avevamo bisogno. Dopo una partita di questa intensità, ora è necessario recuperare le forze. La Francia è un avversario forte, quindi ci aspettiamo una partita difficile".
Sul fronte argentino, a testimoniare il grande Mondiale il portiere M'Bohli "Abbiamo scritto la storia del calcio algerino. Dobbiamo ripartire da questa base, siamo in grado di giocare ad alto livello. Non so cosa è mancato, abbiamo perso contro una squadra molto forte, siamo delusi. Siamo arrivati a questo punto grazie all'allenatore e al nostro lavoro. Non conosciamo il suo futuro, ma dobbiamo ringraziarlo per quanto fatto.