Una festa sudamericana, una storia di sport, oltre lo sport. Faryd Mondragon aggiorna il libro dei record e a 43 anni compiuti scende in campo per una rassegna Mondiale, vent'anni dopo la magnifica campagna americana. Era quella una Colombia diversa, caratteristica, segnata dai riccioli biondi di Valderrama e dal genio di Rincon. Quella selezione superò la fase a gironi, approdando agli ottavi di finale, proprio come questa. 

La nuova generazione, quella di Cuadrado e James Rodriguez, punta a riportare Los Cafeteros nell'elite del calcio Mondiale. Il punto di incontro è Faryd Mondragon, presente allora come oggi. Pekerman concede all'estremo difensore la passerella contro il Giappone. Sei minuti, poco più al posto di Ospina, per entrare nella leggenda e sorvolare Roger Milla. 

"Un onore essere qui. Io sono una persona che incarna il calcio colombiano, è stato incredibile. Grazie a Pekerman e al resto della squadra per questo sogno, è un premio a quanto fatto nella mia carriera. Il fatto di aver chiuso il girone a punteggio pieno ci da una spinta motivazionale enorme".

Rispetto agli anni d'oro della Colombia tante differenze "Il vantaggio che abbiamo adesso è che il 95% dei giocatori si confronta in Europa e ha un'esperienza importante in partite di alto livello. Nel 94' il 95% giocava in Colombia". Testa rivolta alla sfida con l'Uruguay "Sarà una partita molto difficile".