Il caldo, umido, di Recife e un undici poco noto. Due le insidie per l'Italia di Prandelli che si appresta ad affrontare il secondo impegno dopo il vittorioso esordio contro l'Inghilterra di Hodgson. Da Manaus a Recife immersi nel caldo sudamericano, con la Fifa che pare ostinata a negare la concessione dei due possibili time-out, nonostante evidenti difficoltà ambientali. Oltre 30 gradi previsti, molti di più quelli percepiti. In questi giorni di avvicinamento, gli allenamenti degli azzurri hanno mostrato ragazzi spesso costretti a richiedere acqua e pause rinfrescanti. Quasi impossibilie, in queste condizioni, offrire spettacolo adeguato, come ha fatto notare lo stesso Prandelli.

La prima partita dei Mondiali ha mostrato un'Italia grintosa, concreta, ben disposta in campo. Spinta dal sacro fuoco della rivalsa dopo le critiche ricevute nella fase di avvicinamento alla spedizione iridata. Con il Costa Rica si corre su un altro filone. A essere favorita è proprio la squadra di Prandelli, chiamata a confermare quanto di buono fatto vedere nei primi 90 minuti. Al termine della prima rotazione gli azzurri sono tornati di prepotenza tra le papabili pretendenti alla Coppa, insieme alle potenze già annoverate tra le principali candidate. Il Brasile non entusiasma, l'Argentina procede a strappi, l'Olanda offre un buon calcio, la Germania è sempre lì. Poi c'è l'Italia che per esperienza e storia non può mai essere dimenticata.

La vittoria dell'Uruguay nella sfida contro l'Inghilterra non favorisce particolarmente gli azzurri. Nella giornata conclusiva, a Natal, comunque vada questa sera l'Italia non potrà sottovalutare Tabarez e la Celeste. Si prospetta all'orizzonte un possibile arrivo a quota 6 di tre squadre, nel caso la Costa Rica battesse i leoni inglesi e l'Uruguay superasse l'Italia, con i nostri trionfanti stasera a Recife. I tre punti, oggi, restano fondamentali, perché garantirebbero due risultati su tre e metterebbero comunque parzialmente al sicuro, ma la strada per gli ottavi resta lastricata d'insidie.

Non mancano i dubbi di formazione. Tra i pali è pronto al rientro Gigi Buffon. Il portiere azzurro ha smaltito l'infortunio alla caviglia e ha fatto sapere al CT di voler nuovamente indossare i panni del leader. La rivoluzione maggiore in difesa. Barzagli si è allenato ieri con i compagni, ma la sua presenza resta in forte dubbio. La tendinopatia va tenuta sotto osservazione e rischiarlo con il Costa Rica potrebbe pregiudicare il resto della rassegna. Inutile rischiare, soprattutto con un giocatore fondamentale nello scacchiere di casa Italia. Chiellini torna al centro, in coppia presumibilmente con il rilanciato Bonucci. Darmian scivola a sinistra, con Abate a destra. Turno di riposo per Verratti in mediana. Il talentino azzurro ha sofferto non poco a Manaus il clima tropicale. Stremato, ha lasciato il campo a inizio ripresa. Al suo posto Thiago Motta, compagno al Psg. Per il resto poche novità. De Rossi recupera dai problemi di cervicale e si pone a protezione della retroguardia. Pirlo in regia, Marchisio stantuffo tuttofare. Balotelli riferimento offensivo, con Candreva, il migliore con l'Inghilterra, a ruotare intorno a Mario, senza dimenticare la fase di contenimento.

Queste, in conferenza stampa, le parole di Prandelli sugli avversari odierni "Sono mesi che sappiamo del calendario. Abbiamo seguito con particolare interesse questa squadra: è molto ben organizzata e conosce a memoria il proprio sistema di gioco. È una squadra molto temibile e per noi sarà un partita particolarmente difficile. Il nostro ciclo è stato impostato su un’idea di gioco. Siamo convinti che la qualità dei nostri giocatori sia fondamentale in mezzo al campo, quindi abbiamo cercato di valorizzare i tanti ragazzi con grande tecnica che abbiamo a centrocampo. Adesso ci troviamo ad affrontare una squadra completa, che non si può affrontare in un solo modo. Bisogna essere capaci di cambiare atteggiamento tattico durante la parti"

La minaccia Campbell "Campbell è un giocatore moderno, sul primo controllo si può orientare per cercare la profondità degli altri. È un giocatore molto interessante che gioca in una squadra completa. Balotelli è la nostra arma in più? A volte avete detto che lo era, altre volte che non doveva nemmeno venire al Mondiale. L’importante è che dia il massimo. Se non riuscirà a farlo ci sarà un altro giocatore altrettanto fresco e determinato. Abbiamo 23 risorse e lui è una di queste. Deve dare il 100% durante la gara, senza gestirsi”.

Il Costa Rica, guidato da Pinto, si presenta alla sfida sulle ali dell'entusiasmo. Impossibile prevedere un inizio di questa fattura per gli americani. A trascinare la Nazionale la possibile impresa di una qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, insperata alla vigilia visto il girone di ferro. L'uomo del momento è Joel Campbell. Viene da una stagione ad alto livello in Grecia ed è pronto al ritorno in Premier alla corte di Wenger. Veloce, forte tecnicamente, incarna perfettamente lo stile del Costa Rica. Un undici in cui non spiccano elementi di straordinario talento, ma dotato di una forza fisica con pochi eguali. Le doti di corsa di Campbell e compagni hanno stroncato l'Uruguay. Nella ripresa una sola squadra in campo. Il modulo è il solito 5-2-3 senza marcature specifiche, nemmeno per Pirlo. "Sappiamo che è l'uomo che con la sua visione di gioco organizza ogni azione, cercheremo di togliergli i metri per creare" così il mediano Barrantes.

A spingere la Nazionale un gruppo coeso. Ben sei giocatori provengono dal Deportivo Saprissa, campione in patria. Navas, Umana, Duarte, Tejeda, Borges, Bolano, senza considerare Saborio e Campbell cresciuti calcisticamente a San José. Un blocco vero e proprio, pronto ad afforntare una sfida con la storia.

Curiosità - L'Italia si aggrappa alla cabala. Quando la Nazionale ha vinto le prime due partite dei Mondiali è sempre giunta almeno tra le prime quattro. Ricordi dolci nel '78 e nel '90, prima ancora il trionfo del '38, con le vittorie su Norvegia e Francia (allora vigeva l'eliminazione diretta dal principio).