A leggere nomi e storia un divario incolmabile. A ridurre l'enorme disavanzo tecnico le pressioni di un Mondiale fondamentale per la Francia di Didier Deschamps. L'esordio brasiliano pone sulla strada dei galletti il modesto Honduras, ma l'attenzione in casa blues resta altissima. Quattro anni fa, in Sud Africa, la Francia cadde vittima di se stessa, in una sorta di repulsione verso la guida di allora, Domenech. Lo spettro del fallimento si è manifestato nuovamente all'alba del Mondiale sudamericano. Playoff col brivido contro l'Ucraina. La rimonta tra le mura amiche dopo lo 0-2 dell'andata.

A condire l'avvicinamento iridato la polemica per le scelte di Deschamps, accusato dalla stampa per la rinuncia a Nasri, talento mai sbocciato, ma molto amato. Il quadro delle notizie negative è stato infine completato dal forfait di Ribery. La stella francese non ha recuperato dai problemi alla schiena. In questi giorni è emersa l'indiscrezione di un Ribery condizionato dalla avversione alle punture. La fobia delle iniezioni è costata all'esterno del Bayern il Mondiale. Queste le parole del medico della Francia "Franck appartiene a un club dove ogni patologia viene affrontata con delle iniezioni. Quest'anno ne ha dovute subire una trentina. Ormai ha paura delle punture". Un Ribery sottotono, rispetto a quello scintillante del triplete firmato Heynckes.

L'assenza di Ribery lancia al proscenio Antoine Griezmann. Il calciatore, ventitreenne, in forza alla Real Sociedad, ha mostrato stroardinarie doti tecniche e pare pronto a prendere per mano la Francia del nuovo corso. Una Nazionale, quella di Deschamps, giovane, in prospettiva devastante. Al centro della difesa Varane, lanciato a Madrid da José Mourinho, in mediana Pogba, fiore all'occhiello della Juve di Conte. A integrare il tutto l'esperienza dei vari Sakho, Lloris, Benzema.

In conferenza stampa Deschamps ha gettato acqua sul fuoco, rigettando i favori del pronostico "Non stiamo giocando una gara di qualificazione. Tutte e 32 le squadre sono di alto livello. La Spagna quattro anni fa perse con la Svizzera, il Brasile ha faticato con la Croazia. Sono aggressivi, sanno come difendersi. Contro l'Inghilterra hanno giocato un'ottima partita di squadra. Non vogliamo essere giudicati per ciò che abbiamo fatto quattro anni fa. Saremo giudicati per quello che accade da domani. Fondamentale avere una buona atmosfera intorno alla squadra".

Proprio dalle buone indicazioni ottenute contro gli inglesi, in amichevole, deve ripartire l'Honduras. Innegabile la prestanza atletica di una compagine dotata invece di risicate doti tecniche. Il 4-4-2 di Suarez si basa sull'esperienza di Wilson Palacios, 94 caps in Nazionale, e sulla capacità realizzativa di Costly, 31 centri in 69 gare. Tra i pali il 37enne Valladares.