Alla guida dell’Arsenal dal 1996, Arsene Wenger ha recentemente rinnovato il contratto con il club londinese fino al 2017 quando, con molta probabilità, terminerà la propria carriera. L’avventura inglese del manager alsaziano è stata fin qui ricca di successi (3 Premier League, 5 Fa Cup e 4 Community Shield),  anche se la sua panchina ha dovuto resistere a diversi “terremoti”,  il principale quello generato dal fatto di non aver vinto trofei per troppo tempo. Dalla FA Cup conquistata nel 2005 a quella vinta nel 2014 sono passati infatti ben nove anni. Nove lunghissimi anni che hanno diviso la critica: c’era chi vedeva Wenger come causa del ridimensionamento del club a livello di risultati – e di conseguenza auspicava per un cambio al timone -  chi invece ne lodava le capacità.

Comunque, sia il rinnovo, che il trofeo appena conquistato, rappresentano solamente un bicchiere mezzo vuoto. Nonostante essere stato a lungo in testa nella prima parte di stagione infatti,  l’Arsenal ha mollato la corsa per il titolo nel girone di ritorno finendo distante dalla vetta.  E’ dal campionato 2007-08 - quando terminarono a soli quattro punti dal Manchester United - che i Gunners non lottano seriamente per la Premier League.

Anche in Champions League le cose non sono andate meglio. Dopo la finale persa con il Barcellona nel 2006 ed il raggiungimento della semifinale nel 2009, l’Arsenal non ha mai fatto una grossa figura a livello europeo. Le recenti eliminazioni agli ottavi negli ultimi quattro anni testimoniano ulteriormente che questa squadra è incompleta per poter tornare a vincere qualcosa d’importante sia in Inghilterra che in Europa. Di conseguenza, l’entusiasmo creato dopo la vittoria nella FA Cup dovrà solo fungere da ulteriore spinta per pianificare attentamente il prossimo futuro.

Potenziare la squadra

Il recente tallone d’Achille di Wenger è stato il calciomercato. Impossibilitato per vari motivi -  principalmente economici – a competere con altre realtà, il manager francese ha visto  la sua squadra perdere pezzi pregiati nel corso degli anni ed è stato costretto ad effettuare acquisti esotici – non sempre “low-cost” - che spesso e volentieri non hanno portato i frutti sperati.

I casi di Gervinho ed Andrey Arshavin sono forse quelli più eclatanti, anche se Wenger ha sempre dimostrato pazienza con i giovani in rampa di lancio, vincendo spesso scommesse. Tuttavia quello che manca a questo Arsenal è l’innesto di uno o più top-player che facciano fare il vero salto di qualità. L’arrivo di Mesuth Özil è stata una piacevole ed insperata sorpresa, seppur costosa, ma è chiaro che l’Arsenal ha bisogno di questi tipi di giocatori per competere con Chelsea, Manchester City o Manchester United.

Nell’attuale sessione di mercato alcuni tasselli dovranno essere assolutamente sistemati. Il veterano Bacary Sagna infatti, in scadenza di contratto, sembra intenzionato ad accettare offerte provenienti da altri lidi.  A meno che Wenger punti tutto su Carl Jenkinson e sul giovane Hector Bellerin come riserva, l’Arsenal dovrà acquistare un nuovo terzino destro, così come un portiere di riserva, visto che Lucasz Fabianski si già è accordato con lo Swansea.

Un difensore centrale affidabile, un mediano ed un punta di spessore sono le altre voci nella lista della spesa. Ma visto che Wenger è poco incline a fare numerosi acquisti, è altrettanto importante che chi arrivi sia realmente utile alla causa. Non certo come lo svedese Kim Källstrom - l’unico rinforzo dello scorso mercato invernale -  che arrivò a Londra già infortunato e fu costretto a restare in infermeria fino a fine marzo.

Ottenere il meglio da Özil

Mesuth Özil è passato alla storia come l’acquisto più costoso della storia dell’Arsenal. Il centrocampista tedesco ha avuto subito un impatto devastante con la maglia dei Gunners ed il suo arrivo ha aumentato la competizione all’interno della squadra. Trascinati dall’euforia creatasi – e magari anche dalla maggiore possibilità di perdere il posto da titolare – alcuni giocatori hanno beneficiato dell’arrivo di Özil: l'esplosione di Aaron Ramsey è l'esempio perfetto.

Tuttavia il rendimento l’ex-centrocampista di Real Madrid e Werder Brema è andato presto scemando. Qualche infortunio di troppo, l’ostinazione di Wenger di farlo giocare nonostante fosse palesemente fuori forma, hanno fatto si che Özil sparisse nella seconda metà di stagione. Ma se il primo anno può sempre essere considerato di rodaggio e d’ambientamento, la prossima stagione Özil è chiamato a fare realmente la differenza. 

Recuperare Vermaelen

Sulla carta, Thomas Vermaelen è il capitano dell’Arsenal. Ma con sole 21 apparizioni stagionali in tutte le competizioni, di cui solo 13 come titolare, è difficile considerarlo ancora  tale. Il difensore belga ha recentemente sofferto infortuni che hanno determinato un calo di forma e la conseguenza perdita del posto.  Al suo posto, Laurent Koscielny è emerso come il partner ideale da accoppiare a Per Mertesacker relegando di fatto Vermaelen ad un ruolo di panchinaro.

Tuttavia, il valore tecnico di Vermaelen non è mai stato in discussione. Mancino, dotato di una buona tecnica ed eleganza, il nazionale belga è stato a lungo considerato uno dei migliori difensori a livello mondiale ed il suo nome spesso accostato a Barcellona e Real Madrid. Wenger dovrà quindi lavorare al suo recupero, fisico ed anche psicologico. Il suo rientro a tempo pieno in squadra potrebbe valere molto di più di qualsiasi nuovo acquisto.

Risolvere la questione infortuni

Quando si parla di infortuni, la componente sfortuna si prende una bella fetta di percentuale. Tuttavia, quando si leggono attentamente le statistiche degli infortuni capitati in casa Arsenal negli ultimi 5-6 anni, una domanda nasce spontanea. E’ solo colpa della mala sorte? Oppure dipende da qualcos’altro? Che c’entrino i metodi d’allenamento e la gestione del turn-over?

L’aver perso per gran parte della scorsa stagione gente come Ramsey, Walcott, Wilshere, Oxlade-Chamberlain e Podolski ha indubbiamente minato le chance dell’Arsenal di competere fino in fondo per la lotta al titolo di Premier League. Se è vero che gli infortuni capitano in tutte le squadre, è altrettanto saggio, da parte dell’Arsenal, interrogarsi a fondo sulla natura dei problemi fisici per evitare che i giocatori chiave passino più tempo in infermeria che sul campo di calcio.

Assicurarsi un bomber di razza

Mario Mandzukic, Mario Balotelli, Karim Benzema sono soltanto alcuni dei tanti nomi di centravanti che, una settimana si e l’altra pure, vengono accostati all’Arsenal. Questo sta accadendo costantemente da un paio d’anni, da quando il Manchester United si è portato via Robin Van Persie, privando così i Gunners del loro cecchino infallibile.

Olivier Giroud,  il suo sostituto, ha avuto due discreti campionati: 11 reti nella prima e 16 nella seconda stagione sono un bottino abbastanza soddisfacente per un giocatore che fino al 2010 giocava in Ligue 2, la serie B francese. L’attaccante transalpino si è integrato alla perfezione nel modulo di Wenger, mostrando uno spirito di sacrificio ed ulteriori margini di miglioramento.

Tuttavia, in partite dove all’Arsenal serviva un centravanti di razza, Giroud è spesso sparito. Dei 16 goal fatti quest’anno, solo uno  - quello contro il Tottenham - è stato realizzato contro squadre che occupano i primi sette posti della classifica. Questo sta a significare che, contro difensori esperti e navigati, Giroud fa ancora fatica. E, come diretta conseguenza, anche l’Arsenal ha sofferto terribilmente contro le concorrenti al titolo, lasciando punti pesanti alle rivali.

Per  questo Wenger dovrà ragionare attentamente sul tema centravanti. Lo scorso anno le alternative a Giroud erano il danese Nick Bendtner e il giovane francese Yaya Sanago (classe ’93). Il primo ha accentuato ulteriormente la propria parabola discendente con avventure poco eleganti fuori dal campo, mentre il secondo ha saltato trequarti di stagione per guai fisici e deve ancora segnare il primo goal con la maglia dei Gunners.

Bendtner era in scadenza di contratto e se ne andrà, mentre Sanogo, se rimarrà integro fisicamente, potrà essere utile partendo dalla panchina. Comunque, per fare un ulteriore salto di qualità al reparto, è fondamentale che Wenger affianchi Giroud con un attaccante di spessore e con provata esperienza internazionale.