Il Mondiale è alle porte, in Brasile ormai è tutto pronto per dare il via a questa attesissima manifestazione. Cresce la “febbre” tra i tifosi ma soprattutto fra i giocatori nei ritiri delle varie nazionali. Sono tante le “stelle” che sperano di poter regalare qualcosa di importante alla propria nazione attraverso questa importante competizione calcistica, e fra questi c’è sicuramente Wesley Sneijder, che l’Italia conosce bene, uno degli uomini chiave nonché pilastro della nazionale olandese guidata da Louis van Gaal.
UNA CARRIERA TRA ALTI E BASSI
La carriera di Wesley Sneijder inizia nel settore giovanile dell'Ajax. Il giovane olandese debutta ufficialmente il 22 dicembre 2002 nella partita vinta contro l'Excelsior, quando il manager Ronald Koeman, trovandosi con la squadra ridotta a causa di diversi infortuni, lo convoca su segnalazione dell'allenatore della squadra giovanile. Sneijder conquista rapidamente il ruolo di mediano titolare ed occasionalmente gioca anche come ala destra. Dopo il secondo posto ottenuto nella stagione d'esordio vince il titolo dell’Eredivisie nel 2003-2004 e termina il massimo campionato olandese ancora al secondo posto nel 2004-2005 e nel 2006-2007. Inoltre, al titolo nazionale, aggiunge due Coppe d'Olanda e tre Supercoppe d'Olanda.
Il 12 agosto 2007 viene ceduto al Real Madrid per 27 milioni di euro diventando così il terzo olandese ad arrivare alla corte dei Galacticos in quell'estate, dopo Royston Drenthe e Arjen Robben. A Madrid sceglie la maglia numero 23, appartenuta fino alla stagione precedente a David Beckham. Termina la prima stagione spagnola con 9 gol in 30 partite, risultando decisivo per la conquista della Liga. Il 2 settembre 2008, con la cessione di Robinho al Manchester City, diventa il nuovo numero 10 dei blancos ed il suo vecchio 23 viene indossato dal connazionale Rafael van der Vaart. A causa dell'abbondanza di giocatori nella rosa del Real Madrid, nell'estate del 2009, la società gli comunica che non rientra più nei piani futuri della squadra e così Sneijder è costretto a cercarsi una nuova sistemazione.
Il 28 agosto 2009 l'Inter ne ufficializza l'ingaggio a titolo definitivo in cambio di 15 milioni di euro pagati al Real Madrid. L’olandese sottoscrive un contratto da 4 milioni di euro l'anno valido fino al 30 giugno 2013 e veste la maglia numero 10. Il suo esordio avviene il giorno dopo l'ingaggio, il 29 agosto 2009, disputando dal primo minuto il derby vinto 4-0 contro il Milan e risultando uno dei migliori dell'Inter. Il primo gol in Serie A lo segna il 3 ottobre contro l'Udinese al 93' per il 2-1 finale, mentre il primo in Champions League il 4 novembre contro la Dinamo Kiev, sfida decisiva per il passaggio agli ottavi di finale. Il 5 maggio 2010 vince il suo primo trofeo con la maglia dell'Inter, la Coppa Italia, conquistata contro la Roma allo Stadio Olimpico. Il 16 maggio arriva il secondo trofeo: lo Scudetto conquistato contro il Siena. Il 22 maggio arriva infine anche la storica "tripletta" con la conquista della Champions League, grazie alla vittoria per 2-0 contro il Bayern Monaco nella finale giocata al Santiago Bernabeu di Madrid. La stagione successiva si apre per l'olandese con la vittoria sulla Roma in Supercoppa italiana. A seguito delle sue prestazioni, il 28 ottobre 2010 il giocatore prolunga il suo contratto con i nerazzurri fino al 2015. Il 18 dicembre, pur non prendendo parte alla finale contro il Mazembe per via di un infortunio, conquista la Coppa del mondo per club e poche settimane dopo, il 10 gennaio 2011, si piazza quarto nella graduatoria del Pallone d'oro, dietro a Messi, Iniesta e Xavi. Durante le stagioni 2010-11 e 2011-12 la sua presenza risulta molto importante per la squadra anche se non sempre riesce a dare il massimo per via di numerosi infortuni. La sua ultima partita in assoluto con la maglia dell’Inter risale al 26 settembre 2012 (Chievo-Inter 0-2): il rapporto con il club piano piano si deteriora partendo dai messaggi su Twitter ritenuti non appropriati dalla società e concludendo con il rifiuto della proposta di rinnovo contrattuale fino al 2016 con opzione per il 2017 con riduzione dell'ingaggio da 6 milioni netti a 4 milioni. Il giocatore viene così messo ai margini della squadra nerazzurra.
Il 20 gennaio 2013 Sneijder viene ceduto al Galatasaray per sette milioni e mezzo: firma un contratto fino al 30 giugno 2016 sulla base di 5,5 milioni l'anno (bonus compresi). Indossa la maglia numero 14, in quanto la 10 appartiene a Felipe Melo. L’olandese debutta nel campionato turco la domenica seguente, in occasione della stracittadina vinta per 2-1 sul Besiktas. Segna la prima rete il 25 febbraio, nella vittoria per 4-2 sull'Orduspor. Il 9 aprile, nel ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Real Madrid segna la rete del provvisorio 2-1 ma nonostante la vittoria per 3-2 la squadra di Istanbul viene eliminata. L'11 dicembre, nella famosa Galatasaray-Juventus di Champions League, una sua rete a cinque minuti dal termine decide l'incontro consegnando la qualificazione ai turchi a discapito della squadra di Antonio Conte.
LA NAZIONALE
Wesley Sneijder esordisce in nazionale maggiore il 30 aprile 2003, divenendo in breve tempo un elemento importante della squadra: ha partecipato a tre Europei (2004, 2008 e 2012) e due Mondiali (2006 e 2010). Nel campionato del mondo 2010 in Sudafrica Sneijder si è laureato capocannoniere della competizione con ben cinque reti: nei quarti di finale contro il Brasile è risultata decisiva la sua prima doppietta, dopo che i sudamericani erano passati in vantaggio con Robinho. L’olandese ha realizzato lo stesso numero di gol di altri tre giocatori (Müller, Forlán e David Villa) ma la FIFA ha riconosciuto ufficialmente soltanto Müller capocannoniere, poiché autore di più assist (tre). All'Europeo 2012, in Polonia e Ucraina, rimane coinvolto nella deludente prestazione dell'Olanda eliminata al primo turno con tre sconfitte subite. Brasile 2014 si presenta come l'occasione giusta per far valere definitivaemnte il talento di Sneijder e della nazionale olandese.
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