Dalla serie cadetta alla Nazionale maggiore. Dal Pescara al Mondiale. La parabola di Verratti comincia nei campi difficili della Serie B, con un maestro, Zeman, determinante nella crescita e nel progresso del ragazzo. L'Italia sceglie di non investire nell'artista in erba, per molti ancora acerbo. Arriva il ricco PSG e scippa al bel paese un talento con pochi eguali. Da quel momento è una favola senza fine. La Ligue 1, l'amicizia con Ibrahimovic, le notti di Champions. Il Mondiale è un qualcosa in più, il sogno nascosto, l'utopia per molti irrealizzabile. Verratti nei 30, ma poi? I dubbi sulla collocazione in campo, la compatibilità con Pirlo. Tutto spazzato via. Prandelli si affida alle qualità indubbie del genietto che ha stregato Parigi.

Proprio in Brasile si ricomporrà quell'attacco ideato dal tecnico boemo, quel tridente delle meraviglie con Immobile, ora emigrato in Bundesliga, e lo scugnizzo Insigne “Abbiamo iniziato dalla Serie B e dopo due anni ci troviamo a giocare un Mondiale. E’ bello fare questo torneo con due compagni, con due grandi amici. Per noi Zeman è stato un grande maestro, ci ha dato tanto a livello di gioco e di carattere, ci ha fatto crescere moltissimo. Da quell’anno con lui sono partite le nostre tre carriere”.

“Quando sono stato chiamato tra i 30, la mia priorità è stata cercare di essere tra i 23. Ho cercato di dare il massimo e ora sono contento di far parte di questa spedizione. Spero di fare un grande Mondiale, il nostro sogno è vincerlo, ma a parole siamo tutti bravi. Sappiamo che è una competizione difficile, è bene pensare al debutto con l'Inghilterra e ad una partita per volta. Pensare solo che rappresenteremo milioni di persone fa venire i brividi”.

Il rapporto franco con Prandelli e la duttilità necessaria per trovare spazio in una Nazionale ricca di idee e soluzioni “E' importante avere un mister che ti sprona sempre, siamo giovani e sappiamo noi per primi che bisogna migliorare. Meglio un tecnico così che uno che ti dice sempre bravo anche quando meriti una strigliata. E’ vero un conto è essere l’alternativa in un ruolo, un contro poter giocare in altri ruoli. Posso farlo e questo gioca a mio favore. Al Mondiale ognuno è indispensabile, deve dare il 120% e sfruttare ogni possibilità”.

Sono stati intanto resi noti i numeri di maglia degli azzurri per il Mondiale. La "10" per Cassano, novello Aladino, rigenerato prima dell'ultima chiamata azzurra. 

Portieri: 1 Buffon (Juventus), 13 Perin (Genoa), 12 Sirigu (Paris St. Germain);

Difensori: 7 Abate (Milan), 15 Barzagli (Juventus), 19 Bonucci (Juventus), 3 Chiellini (Juventus), 4 Darmian (Torino), 2 De Sciglio (Milan), 20 Paletta (Parma);

Centrocampisti: 14 Aquilani (Fiorentina), 6 Candreva (Lazio), 16 De Rossi (Roma), 8 Marchisio (Juventus), 5 Thiago Motta (Paris St. Germain), 18 Parolo (Parma), 21 Pirlo (Juventus), 23 Verratti (Paris St. Germain);

Attaccanti: 9 Balotelli (Milan), 10 Cassano (Parma), 11 Cerci (Torino), 17 Immobile (Torino), 22 Insigne (Napoli).